Functional Training: l’allenamento adatto a tutti?

Il Functional Training, o semplicemente l’allenamento funzionale, è un allenamento che rispecchia i gesti comuni della vita quotidiana: movimenti naturali che vedono il corpo umano come un’unica entità articolata, non segmentata in distretti muscolari da sviluppare in modo analitico.
Il Functional Training è, quindi, un allenamento in cui si cerca la completezza del gesto evitando ogni forma di specificità o settorializzazione. Essere funzionali vuol dire essere forti, resistenti, veloci, elastici e coordinati.
Il Functional Training si basa su due elementi fondamentali: il core e la stabilità.

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Figura 1 – Un movimento (squat) che rispecchia un gesto comune della vita quotidiana. [Fonte: https://www.corriere.it/]

Il core stability nel Functional Training

Il termine ”core” è sempre più utilizzato nella terminologia del fitness ma, il più delle volte, è erroneamente utilizzato come sinonimo di ”addominali”.
Il core è qualcosa di più complesso, esso è inteso come il fulcro (il centro, la base) e rappresenta tutte quelle strutture che consentono il mantenimento statico e dinamico della neutralità della colonna vertebrale.

Il core stability è formato, anatomicamente, dai muscoli interni, nei quali sono compresi il muscolo addominale trasverso, il muscolo multifido, gli obliqui interni, il diaframma e i muscoli pelvici. Tra gli esterni troviamo il muscolo retto addominale, gli obliqui esterni, il muscolo erettore della colonna e il muscolo quadrato dei lombi.

La stabilità nel Functional Training

Il cervello vuole ”muoversi” con il massimo dell’efficienza (confort/no dolore, con il minimo dispendio energetico). Dunque, non basta muoversi, ma bisogna farlo bene. ”Muoversi bene” è un’attitudine che sviluppiamo nei primi mesi di vita. Successivamente, per tante ragioni (per la maggior parte connesse ad uno stile di vita sempre più moderno automatizzato) perdiamo tale capacità. Per ritrovarla occorre intraprendere un percorso che, con i giusti presupposti, consenta di riacquisire padronanza e consapevolezza del proprio corpo. Concetti come “mobilità” e “stabilità” rappresentano le pietre angolari.

La mobilità è la capacità di eseguire, nel rispetto dei limiti fisiologicamente imposti dalle articolazioni, dai muscoli e dalle strutture tendinee, tutti i movimenti nell’intero grado di libertà (Range of Motion). Un’articolazione libera di esprimere la sua piena mobilità consente un movimento libero da compensi. I compensi sono strategie che consentono al corpo di completare un movimento nonostante ci siano dei limiti strutturali o funzionali. Purtroppo se i compensi perdurano per troppo tempo possono modificare le strutture anatomiche.  Se ad esempio un’articolazione funziona in modo ”decentrato”, in condizione di squilibrio, comporterà nel tempo un’usura precoce che modifica letteralmente le superfici articolari. La stabilità, invece, è la capacità del corpo o di una parte di esso, di mantenere una determinata posizione sia in fase statica che dinamica, controllando e gestendo movimento e carichi.

I benefici del Functional Training

I benefici del Functional Training sono molteplici, tra cui troviamo:

  • Aumento della duttilità atletica, poiché si ottimizza la capacità di mente e corpo di interagire con l’ambiente
  • Sviluppo delle capacità condizionali
  • Sviluppo delle capacità coordinative
  • Miglioramento della stabilità e forza del core
  • Incremento della flessibilità muscolare e della mobilità articolare
  • Supporto nella terapia dietetica contro sovrappeso e dismetabolismi
  • Teorico miglioramento dei paramentri metabolici (glicemia, pressione arteriosa, lipemia) e, se associati al dimagrimento, riduzione significativa dei fattori di rischio cardiovascolari e di problematiche articolari
  • Potenzialmente terapeutico per tutte le condizioni legate a debolezza del cingolo addominale e della muscolatura della schiena.

Conclusioni

Il Functional Training è adattabile a qualsiasi persona (giovani o anziani, allenati o decondizionati, uomini o donne, ecc.) e dal qualsiasi obiettivo che esso voglia raggiungere (recupero funzionale, fitness, dimagrimento, preparazione atletica, ecc.).
Quindi, qualsiasi sia l’obiettivo prefissato, il fine è quello di esprimere un movimento fisiologico, o meglio, di ”muoversi bene”!

Bibliografia

  • L’approccio Janda – il Functional Training Sensomotorio, di Phil Page – Chiara C. Frank – Robert Lardner

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Mauro Paone

Nato con lo Sport nel DNA. Da bambino, alla tenera età di sette anni, muovo i primi passi nel mondo dello sport attraverso la pallavolo e, successivamente, al calcio. La smisurata passione ed amore per lo sport mi ha permesso di maturare uno dei miei più grandi amori: il Movimento. Curiosità e determinazione non mi hanno mai abbandonato ed ho fatto sì che questo mio amore per il Movimento divenisse il mio lavoro. Ho conseguito la laurea triennale in Scienze Motorie e la laurea magistrale in Management dello Sport e delle Attività Motorie, oltre a conseguire numerose certificazioni internazionali. Attualmente sto completando la mia formazione con un percorso accademico di Osteopatia. Il motto che mi accompagna da sempre è: ''Prima muoviti bene, e poi spesso''.

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