Lotta all’Infiammazione Cronica con l’Attività Fisica Leggera

La ricerca scientifica ci offre sempre più evidenze del legame stretto tra stile di vita sedentario e lo sviluppo di infiammazione cronica di basso grado. Questo è un precursore di numerose patologie non trasmissibili, tra cui malattie cardiovascolari, cerebrali, epatiche, aterosclerosi, neoplasie, e sarcopenia (riduzione della massa muscolare). L’infiammazione cronica rappresenta un serio problema di salute pubblica. La buona notizia è che l’attività fisica leggera sembra avere il potenziale di invertire questo processo infiammatorio.

Lo Studio di Riferimento

Uno studio condotto in collaborazione tra le Università di Bristol e di Exeter nel Regno Unito e l’Università della Finlandia orientale, pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, ha indagato in modo dettagliato il ruolo dell’attività fisica nell’infiammazione cronica. Lo studio ha coinvolto 792 bambini seguiti per 13 anni, dai 11 ai 24 anni. A tre diverse età (15, 17 e 24 anni), è stata misurata la proteina C-reattiva, un marcatore dell’infiammazione nel sangue. I partecipanti sono stati anche sottoposti a una serie di altre misurazioni, tra cui livelli di glicemia, insulina, colesterolo, trigliceridi, abitudine al fumo, massa grassa corporea e massa muscolare scheletrica.

I Risultati dello Studio

I risultati dello studio hanno rivelato un aumento delle ore di sedentarietà da 6 a 9 in media, mentre l’attività fisica moderata è diminuita da 8 ore al giorno a 3. L’attività fisica intensa è rimasta sostanzialmente stabile, con 50 minuti al giorno. In modo significativo, l’infiammazione cronica di basso grado è peggiorata con l’incremento della sedentarietà, ma l’attività fisica leggera sin dall’infanzia sembra essere associata a una riduzione dell’infiammazione. Tuttavia, l’aumento della massa grassa corporea ha ridotto del 30% l’effetto protettivo dell’attività fisica leggera. Anche l’attività fisica moderata o ad alta intensità praticata fin dall’infanzia è stata collegata a una ridotta infiammazione, ma l’aumento di peso ha ridotto l’effetto protettivo dell’80%. In pratica, l’accumulo di massa grassa ha neutralizzato l’effetto benefico dell’attività fisica intensa o moderata sull’infiammazione, che, tra l’altro, è spesso favorita dall’obesità.

Il Ruolo della Massa Grassa

La scoperta più sorprendente è che l’aumento della massa grassa totale ha notevolmente attenuato l’effetto positivo dell’attività fisica intensa sull’infiammazione. Questo fenomeno sottolinea l’importanza dell’attività fisica leggera. L’epidemiologo dell’Università della Finlandia orientale, Andrew Agbaje, ha elogiato i benefici dell’attività leggera, sottolineando che l’effetto limitato dell’attività moderata o intensa nelle persone sovrappeso potrebbe essere dovuto all’affaticamento dei muscoli, delle articolazioni e del cuore, che può scatenare fattori infiammatori e radicali liberi.

Combattere la Sedentarietà

L’infiammazione cronica e la salute cardiovascolare sono strettamente collegate alla sedentarietà. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda che i bambini e gli adolescenti svolgano un’ora di attività fisica da moderata a intensa ogni giorno, limitando i periodi di sedentarietà. Tuttavia, è importante notare che valutare solo le ore di attività fisica non è sufficiente. Il vicepresidente della Federazione Italiana Medico Sportiva, Gianfranco Beltrami, sottolinea l’importanza di considerare anche le ore di sedentarietà. È fondamentale cercare di non rimanere mai fermi e svolgere molte ore di attività fisica a bassa intensità, come giocare, portare il cane a passeggio o accompagnare la mamma a fare la spesa. La pratica strutturata di uno sport da sola non basta a mantenere la salute se il resto della giornata viene trascorso inattivi.

La Tolleranza al Dolore

Un altro studio, pubblicato su PlosOne, ha evidenziato un altro importante beneficio dell’attività fisica. Gli individui che svolgono più attività fisica sembrano tollerare meglio il dolore rispetto a quelli che conducono una vita sedentaria. Questa correlazione è stata confermata da un test in cui i partecipanti hanno immerso una mano nell’acqua ghiacciata. I risultati suggeriscono che rimanere attivi è associato a una migliore tolleranza al dolore.

Conclusioni

In conclusione, la ricerca scientifica continua a evidenziare l’importanza di combattere la sedentarietà fin dall’infanzia e di abbracciare un stile di vita attivo. L’attività fisica leggera può svolgere un ruolo cruciale nel ridurre l’infiammazione cronica di basso grado, mentre l’attività fisica moderata o intensa può avere benefici, ma questi possono essere compromessi dall’aumento della massa grassa corporea. La lotta all’infiammazione cronica e la promozione di una buona salute cardiovascolare richiedono una combinazione di movimento regolare e il mantenimento di un peso corporeo sano. La scelta di uno stile di vita attivo è un investimento nella nostra salute futura e nella nostra capacità di gestire il dolore in modo più efficace.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e scrivo per Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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