Toumeyella parvicornis (cocciniglia tartaruga del pino)

Caraterisiche generali

Negli ultimi anni in Italia si è osservato un aumento di specie alloctone, le quali stanno ampliando il loro areale di diffusione. È il caso, ad esempio, di Toumeyella parvicornis (Figura 1). Questo insetto deve il proprio nome comune, cocciniglia tartaruga del pino all’aspetto della femmina adulta, la quale presenta segni sul dorso che ricordano un carapace di tartaruga. Oltre l’aspetto dell’insetto, il nome comune fornisce indicazioni anche riguardo la pianta ospite dello stesso: il pino. La cocciniglia, infatti, causa numerosi danni sia su pinete naturali sia in ambiente urbano, colpendo piante di interesse storico paesaggistico in molte aree del sud Italia.

Adulti di Toumeyella parvicornis (cocciniglia tartaruga del pino)
Figura 1 – Adulti di Toumeyella parvicornis (cocciniglia tartaruga del pino). [Fonte: Lacy L. Hyche, Auburn University, Bugwood.org]

La cocciniglia è originaria della Florida (USA) e si è diffusa in Centro e Nord America. È stata successivamente segnalata nel 2014 in Europa (unicamente in Italia), in diversi comuni della Campania quali Napoli e Caserta. La diffusione di Toumeyella parvicornis è in lenta ma costante crescita con focolai nella capitale e nelle zone limitrofe nonché segnalazioni in Abruzzo e Puglia a partire dal 2021.

Descrizione

Toumeyella parvicornis è un emittero appartenente alla famiglia Coccidae, genere Toumeyella. Si tratta di un insetto con evidente dimorfismo sessuale soprattutto in età adulta. Le uova sono ovoidali di 0,4 mm di lunghezza, lucide e rosa. Le neanidi anch’esse ovali, di color rossiccio sono mobili o con zampe atrofizzate secondo l’età. Le femmine adulte hanno una forma ovale allungata, con dimensioni di 3-4 mm e colore marrone rossastro con macchie più scure. L’apparato boccale è pungente-succhiante ben sviluppato, mentre il torace, fuso con il capo, presenta zampe e antenne ridotte e assenza di ali. Tutto il corpo è rivestito da un secreto proteico con funzione protettiva che crea un follicolo, detto scudetto, in grado di conferire forma e colore. La morfologia dell’adulto varia a seconda della zona di crescita: forma allungata se la cocciniglia si nutre su aghi di pini (ago), forma tondeggiante, più comune, se si sviluppa sui rami (ramoscello). I maschi adulti infine, sono marroni con ali bianche membranose, a differenza delle femmine presentano zampe e antenne sviluppate.

Ciclo biologico

La cocciniglia del pino sverna come femmina fecondata e immatura; a inizio primavera essa inizia la sua attività trofica per favorire la maturazione delle uova; ogni adulto ne depone circa 600 e si schiudono dopo poche ore dalla ovideposizione. Dalle uova fuoriescono le neanidi: quelle di prima età sono le uniche ad essere mobili (Figura 2) e si spostano fino al raggiungimento di un sito dove alimentari, tipicamente sui tessuti giovani della pianta. Lo sviluppo post-embrionale nelle femmine comprende tre stadi di neanide; nei maschi, invece, oltre a due stadi neanidali, si aggiungono lo stadio di prepupa e pupa. Le femmine adulte di Toumeyella parvicornis sono immobili, mentre i maschi diventano adulti alati. La formazione di queste ultime permette al maschio di spostarsi in cerca di femmine per accoppiarsi e concludere il proprio ciclo vitale. La femmina invece, più longeva, protegge con il suo stesso corpo le uova e la prole tramite cera polverulenta.

Adulti e neanidi di prima età di Toumeyella parvicornis (cocciniglia tartaruga del pino)
Figura 2 – Adulti e neanidi di Toumeyella parvicornis (cocciniglia tartaruga del pino). [Fonte: Jill O’Donnell, MSU Extension, Bugwood.org]

Condizioni ambientali

Toumeyella parvicornis completa il proprio ciclo di sviluppo in circa due mesi, svolgendo da una a quattro generazioni a seconda delle temperature. In Campania si osservano in media tre generazioni che si susseguono da fine aprile a fine ottobre. Il ciclo si interrompe in corrispondenza dell’inverno quando le temperature diventano rigide.

Danni

Si tratta di insetti fitomizi che causano danni diretti dovuti all’attività trofica di adulti e neanidi. Nel complesso la pianta colpita da Toumeyella parvicornis presenta un progressivo ingiallimento della chioma, perdita di aghi, rami secchi e deperiti a causa della continua sottrazione di linfa, causando spesso la morte della pianta in circa due anni. I danni indiretti sono causati dalla melata (sostanza zuccherina lucida e appiccicosa) prodotta dalla cocciniglia, che oltre a ridurre la capacità fotosintetica della pianta stessa, può portare allo sviluppo di fumaggini (causate da agenti fungini) (Figura 3). Le piante ospiti della cocciniglia tartaruga del pino appartengono al genere Pinus spp., la specie più suscettibile agli attacchi è il pino domestico (Pinus pinea), mentre mostrano resistenza il pino marittimo (Pinus pinaster) e il pino d’Aleppo (Pinus halepensis).

Danni su Pinus pinea causati da Toumeyella parvicornis (cocciniglia tartaruga del pino)
Figura 3 – Danni su Pinus pinea causati da Toumeyella parvicornis (cocciniglia tartaruga del pino). [Fonte: R. Scott Cameron, Advanced Forest Protection, Inc., Bugwood.org]

Prevenzione, monitoraggio e lotta

Toumeyella parvicornis è presente solo in alcune aree del territorio nazionale, il suo spostamento avviene grazie a vento, animali e forme mobili dell’insetto; viene invece spostata per lunghe distanze tramite materiale infetto. Per evitare ulteriori diffusioni del fitopatogeno è importante adottare misure fitosanitarie per il suo contenimento, indicate nel Decreto Ministeriale 3 giugno 2021 “Misure fitosanitarie di emergenza ai fini del contrasto dell’organismo nocivo Toumeyella parvicornis“. Nel decreto vengono definite le zone dove l’insetto è presente e delle zone cuscinetto di 5 km di raggio. Pertanto, l’eventuale presenza della cocciniglia al di fuori di tali aree deve essere segnalata presso il Servizio Fitosanitario Regionale.

Le misure da applicare nei confronti della cocciniglia tartaruga del pino riguardano limitazioni del movimento delle piante ospiti, rimozione del materiale infetto, monitoraggio periodico e trattamenti fitosanitari. In ambiente urbano vengono fatti trattamenti endoterapici, spesso complessi a causa della presenza di canali resiniferi o della poca specificità dei prodotti. I trattamenti per aspersione vengono fatti contro i primi stadi di sviluppo dell’insetto, risultano invece inefficaci sulle femmine adulte. Tali trattamenti vengono anticipati da lavaggi con Sali di potassio per eliminare la fumaggine e favorire il contatto con l’insetto. La presenta di organismi di biocontrollo risulta attualmente carente, in Campania è presente il parassitoide naturale Metaphycus flavus che non agisce però in modo sufficiente per garantire il controllo.

Fonti

  • https://www.cabi.org;
  • https://gd.eppo.int;
  • Decreto ministeriale 3 giugno 2021 – Misure fitosanitarie di emergenza ai fini del contrasto dell’organismo nocivo Toumeyella parvicornis (Cockerell) (Cocciniglia tartaruga). Gazzetta Ufficiale n.173 del 21-07-2021;
  • https://www.protezionedellepiante.it;
  • http://agricoltura.regione.campania.it;
  • Garonna A. P., Scarpato S., Vicinanza F., Espinosa B. (2015) First report of Toumeyella parvicornis (Cockerell) in Europe (Hemiptera: Coccidae). Zootaxa (Print: 1175-326 Online: 1175-5334), Vol 3949, n.1, pag 142–146,
  • Garonna A. P., Foscari A., Russo E., Jesu G., Somma S., Cascone P., Guerrieri E. (2018) The spread of the non-native pine tortoise scale Toumeyella parvicornis (Hemiptera: Coccidae) in Europe: a major threat to Pinus pinea in Southern Italy. iForest 11: 628-634.

Fonti immagini

Foto dell'autore

Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

Lascia un commento

MICROBIOLOGIAITALIA.IT

Marchio®: 302022000135597

CENTORRINO S.R.L.S.

Bernalda, via Montegrappa 34

Partita IVA 01431780772