Il filo rosso tra sistema immunitario difettivo e malattie autoimmuni

Introduzione

Prima di poter affrontare e comprendere al meglio il concetto di sistema immunitario difettivo e lo sviluppo di malattie autoimmuni, è giusto fornire una piccola overview sul sistema immunitario in generale. Esso, quindi, è un insieme di organi e cellule specializzate che fungono da difensori nei confronti di diversi agenti estranei come virus, batteri, funghi etc.

Tra le cellule specializzate abbiamo globuli bianchi, che si distinguono in granulociti, monociti e linfociti. Gli organi di interesse sono invece quelli linfatici, come midollo osseo, timo e linfonodi. Infine, la relazione tra i vari organi e cellule del sistema immunitario è mediata da molecole specifiche, chiamate citochine.

Pregio fondamentale del nostro sistema immunitario è quello di discernere tra un corpo estraneo, detto antigene non-self, ed uno proprio del nostro organismo, detto self. Tale meccanismo prende il nome specifico di tolleranza immunologica. Cosa succede quando esso viene a mancare? Avviene che il sistema immunitario capta come estraneo un antigene self presente nel nostro corpo e lo va ad attaccare, generando un meccanismo di autoimmunità. Le patologie originate prendono il nome di malattie autoimmuni.

Differenza tra sistema immunitario normale e sistema immunitario difettivo
Figura 1 : Differenza tra sistema immunitario normale e sistema immunitario difettivo
[http://informa.airicerca.org/2015/03/16/linfociti-regolatori-pallottola-magica]

Che cosa scatena le malattie autoimmuni

La patogenesi che si cela dietro alle malattie autoimmuni non è molto semplice. Esse, infatti, rientrano nella categoria di patologie multifattoriali, ovvero dove vi possono essere i fattori scatenanti, tra i quali componenti genetiche, infettive o ambientali.

E’ naturale immaginare che mutazioni coinvolgenti il sistema immunitario possano essere responsabili dell’insorgere di una malattia autoimmune. Un esempio può essere dato da mutazioni riguardanti il complesso di istocompatibilità, MHC (Major Histocompatibility Complex), normalmente usato dai linfociti T per distinguere un antigene self dal non-self. Altre possono riguardare anche il sistema immunitario innato, come nel caso del recettore NOD-2 (Nucleotide-binding-oligomerization Domain), che lo rendono inerte nel combattere microbi dell’intestino (vedi morbo di Crohn).

L'interazione tra il sistema MHC ed i recettori delle cellule T
Figura 2 : L’interazione tra il sistema MHC ed i recettori delle cellule T [https://commons.wikimedia.org]

Altra causa scatenante può essere un’infezione, che è proprio un campanello d’allarme di un sistema immunitario difettivo. In questo caso, avviene che il nostro corpo rilascia citochine, le quali richiamano l’attivazione dei linfociti T, rompendo così la tolleranza immunologica di quell’organo o tessuto.

Un altro meccanismo chiave a carico di un processo infettivo è il rilascio di antigeni da tessuti con privilegi immunitari. Solitamente questo tipo di tessuti (come occhio, cervello o testicoli) sono in grado di tollerare l’introduzione di antigeni, purché però confinati nel loro distretto.

La predisposizione genetica e le infezioni creano un sistema immunitario difettivo
Figura 3 : La predisposizione genetica e le infezioni creano un sistema immunitario difettivo
[V. Kumar, K. Abbas, N. Fausto, J.C. Aster, Le basi patologiche delle malattie-Patologia generale]

Anche l’ambiente spesso può essere importante per lo sviluppo della malattia, come nel caso dell’esposizione alle radiazioni ultraviolette della luce solare nel lupus sistemico eritematoso (LES). La predisposizione genetica rimane comunque una condizione prioritaria e fondamentale di queste malattie per lo sviluppo di tali patologie.

Che cosa comporta avere un sistema immunitario difettivo

Quando si parla di disfunzione del sistema immunitario e di malattie autoimmuni, esistono delle differenze fondamentali che è giusto sottolineare. Prima fra tutte la distinzione di tali patologie in due categorie principali.

La prima comprende malattie organo specifiche, dove la risposta immunitaria è diretta verso un antigene presente in uno o pochi organi. Un esempio di questa prima categoria è dato dal diabete mellito di tipo I, dove l’attacco è diretto in maniera specifica verso le cellule β del pancreas.

L’altro gruppo è quello delle sistemiche , dove il coinvolgimento è generalizzato in diversi tessuti. Esempio eclatante può essere quello dell’artrite reumatoide, dove diversi sono i target d’interesse, come DNA, piastrine, globuli rossi e complessi proteine-fosfolipidi, così come gli organi coinvolti (in questo caso articolazioni di gambe e braccia).

Differenza tra malattie autoimmuni organo specifiche e sistemiche
Figura 4: Differenza tra malattie autoimmuni organo specifiche e sistemiche
[https://it.freepik.com]

Un’altra distinzione consiste nel meccanismo d’azione che si cela dietro le patologie autoimmuni, che quindi possono distinguersi in umorali, se caratterizzate dalla presenza di autoanticorpi, o cellulari, distinte dalla produzione di linfociti T auto reattivi. Solitamente quest’ultimi vengono eliminati in maniera naturale dal nostro corpo durante un processo selezione negativa, con lo scopo di lasciare solamente cellule mature in grado di tollerare antigeni self. Lo stesso destino vale per le i linfociti B ed gli anticorpi che ne conseguono, costringendo gli stessi anticorpi a morte cellulare o meccanismo di editing recettoriale per il riconoscimento antigenico.

Come combattere a livello terapeutico un sistema immunitario difettivo

Al fine di modulare le malattie autoimmuni, possiamo ricorrere ai cosiddetti farmaci immunosoppressori. Perché? In questo modo si va ad indebolire il sistema immunitario difettivo, limitando l’infiammazione a carico delle patologie stesse. Tale approccio terapeutico è lo stesso ingaggiato prima di un trapianto d’organo, altrimenti si ha che il sistema immunitario della persona ricevente reagisce contro l’organo del donatore.

Tra le categorie di farmaci immunosoppressori rientrano corticosteroidi, anticorpi monoclonali, antimetabolici, citotossici (chemioterapici, impiegati anche nel trattamento di tumori) ed inibitori delle cellule T. Questi farmaci però agiscono in maniera aspecifica, quindi l’immunosoppressione avviene a livello non selettivo, provocando a lungo andare effetti collaterali importanti. Uno tra questi, come è possibile dedurre, è la maggiore suscettibilità a contrarre infezioni, avendo indebolito farmacologicamente il nostro sistema immunitario.

Il meccanismo esemplificativo dei farmaci immunosoppressori
Figura 5: Il meccanismo esemplificativo dei farmaci immunosoppressori
[https://www.ambrogioperetti.it/cortisone]

Si rende necessario quindi ricercare delle terapie più mirate, che vadano ad agire su target maggiormente specifici. Alla base di ciò, vi è la creazione di farmaci biologici, che sono in grado di agire contro determinati bersagli molecolari del nostro organismo, modulandone il sistema immunitario. Molto interessante è il recente sviluppo di un farmaco biologico contro il diabete di tipo I che va a bloccare una molecola chiave del sistema immunitario, l’interleuchina-1 (IL-1).

Fonti

Credito Immagini

  • Immagine in evidenza : https://www.emergency-live.com
  • Figura 1 : http://informa.airicerca.org/2015/03/16/linfociti-regolatori-pallottola-magica
  • Figura 2 : https://commons.wikimedia.org
  • Figura 3 : V. Kumar, K. Abbas, N. Fausto, J.C. Aster, Le basi patologiche delle malattie-Patologia generale, 8° edizione, Elsevier, ISBN 978-1-4160-3121-5
  • Figura 4 : https://it.freepik.com (immagine editata)
  • Figura 5 : https://www.ambrogioperetti.it/cortisone
Foto dell'autore

Annalisa Filosa

Sono una ragazza laureata in Biotecnologie Farmaceutiche. Mi piace il mondo scientifico, in particolar modo la biologica molecolare e l'immunologia. Amo viaggiare, fare sport a contatto con l'acqua e giocare a pallavolo. Quando voglio riposare la mente, perché no, del sano Netflix!

MICROBIOLOGIAITALIA.IT

Marchio®: 302022000135597

CENTORRINO S.R.L.S.

Bernalda, via Montegrappa 34

Partita IVA 01431780772