L’infiammazione

Cos’è l’infiammazione e perchè avviene

L’infiammazione (o flogosi) è un meccanismo tipico dell’immunità innata. Come tale, costituisce una risposta protettiva messa in atto per eliminare la causa iniziale di danno cellulare e avviare il processo riparativo cellulare, promuovendo così la guarigione. L’infiammazione, che è un processo dinamico, difende l’organismo da danni che possono essere provocati da agenti fisici (ad esempio calore e radiazioni), chimici (veleni), biologici (batteri, virus, parassiti), corpi estranei (allergeni, silicio) e cause endogene (reazioni autoimmuni, neoplasie, disturbi metabolici).

infiammazione mette in moto meccanismi di difesa aspecifici
Figura 1 – La risposta infiammatoria mette in moto meccanismi di difesa aspecifici [slideplayer.it]

La risposta infiammatoria (Fig.1) consiste in cambiamenti nel flusso sanguigno, aumento della permeabilità dei vasi sanguigni e la migrazione di fluidi, proteine ​​e globuli bianchi dalla circolazione al sito di danno tissutale. Inoltre, è possibile distinguere l’infiammazione in acuta e cronica: tra le due non si hanno limiti netti ma si fa per lo più affidamento ad un criterio temporale. Si dice, arbitrariamente, che quando un’infiammazione dura più di 4 o 6 settimane è cronica.

Le 5 fasi dell’infiammazione: i segni cardinali

L’esistenza della risposta infiammatoria si manifesta macroscopicamente con i cosiddetti “segni cardinali dell’infiammazione“, che si presentano nel seguente ordine:

  • Calor (calore), caratterizzata dall’aumento della temperatura nell’area infiammata dovuto all’aumentata vascolarizzazione;
  • Rubor (arrossamento), legato all’iperemia nelle aree infiammate;
  • Tumor (gonfiore), determinato dalla formazione dell’essudato;
  • Dolor (dolore), indolenzimento provocato dalla compressione e dall’intensa stimolazione delle terminazioni sensitive da parte dell’agente infiammatorio e dei componenti dell’essudato;
  • Fuctio lesa (perdita di funzione del tessuto).

Le fasi del processo infiammatorio

Il processo infiammatorio è articolato in specifiche fasi. Queste si manifestano secondo una specifica sequenza temporale. Per prima cosa è possibile apprezzare una risposta vascolare data dalla vasodilatazione, che determina un aumento del flusso ematico. Segue l’incremento della permeabilità del microcircolo e la formazione di essudato, che rispettivamente daranno fuoriuscita della parte liquida del sangue e aumento del liquido extravascolare ricco di proteine plasmatiche.

È in questo momento che si verifica il fenomeno noto come diapedesi, ovvero l’extravasazione leucocitaria. Affinchè il processo infiammatorio continui e si possano eliminare gli elementi di danno, la diapedesi deve essere seguita dalla chemiotassi che permette l’accumulo dei leucociti nella sede del danno, in seguito al rilascio di mediatori chimici (citochine). Naturalmente, giunti a questo punto, il processo prevede che avvenga la fagocitosi con, quindi, ingestione e distruzione dei microrganismi patogeni e dei detriti cellulari. A tutto ciò, segue la risoluzione o cronicizzazione del processo infiammatorio.

modificazioni vascolari durante l'infiammazione acuta
Figura 2 – Modificazioni vascolari durante l’infiammazione acuta [slideplayer.it]

I mediatori

Durante le varie fasi spiegate nel paragrafo precedente, vi è l’intervento di numerose sostante chimiche. Queste vengono sintetizzate nel momento in cui si mette in atto il processo infiammatorio o, come ad esempio avviene per l’istamina che si trova sottoforma di precursore inattivo, vengono attivate da specifici stimoli. Tutti prendono il nome di mediatori dell’infiammazione. La Figura 3 permette di visualizzare meglio chi interviene e in quale sito specifico vanno ad agire:

mediatori nell'infiammazione
Figura 3 – I mediatori nell’infiammazione [sites.google.com]

Infiammazione acuta

Nel descrivere le varie fasi che avvengono durante il processo infiammatorio abbiamo caratterizzato cos’è e in cosa consiste l’infiammazione acuta. L’infiammazione è di per se un processo locale che però, qualora interessi un’area molto estesa di tessuto, può dare una risposta sistemica, coinvolgendo anche l’intero organismo. Un esempio sono la febbre e i brividi. Meno evidenti ad un primo sguardo sono, invece, la leucocitosi (aumento del numero di globuli bianchi nel sangue) e l’aumento delle proteine di fase acuta, come ad esempio la proteina C-reattiva.

Infiammazione cronica

Se l’agente che causa un’infiammazione non può essere eliminato, o se c’è qualche interferenza con il processo di guarigione, una risposta infiammatoria acuta può diventare infiammazione cronica. Quest’ultima rappresenta il “fallimento” dell’infiammazione, ossia l’incapacità di preparare il tessuto al successivo processo riparativo. Le cellule che intervengono nella flogosi cronica sono soprattutto linfociti, macrofagi e, talvolta, plasmacellule.

L’infiammazione cronica può manifestarsi in diverse condizioni:

  • Come conseguenza di una situazione di acuzie;
  • Come flogosi persistente causata da alcuni microrganismi intra-cellulari;
  • A causa di un prolungato contatto con materiali non degradabili;
  • Malattie autoimmuni.

Un possibile esempio di infiammazione cronica associata al permanere di acuzie è l’ulcera peptica (duodenale o gastrica): quest’ultima è una malattia multifattoriale in cui un ruolo prevalente viene esercitato da una infezione da Helicobacter pylori. Se, invece, volessimo fare un esempio di flogosi cronica prettamente legata al persistere di alcuni microrganismi è esemplare il caso di Mycobacterium tuberculosis.

L’irreversibilità di uno stato infiammatorio è implicata nello sviluppo di numerose patologie croniche e progressive dell’età matura o avanzata. Una perfetta schematizzazione è offerta dalla Figura 4:

malattie degenerative legate a infiammazione cronica
Figura 4 – Malattie degenerative dell’età avanzata legate alla flogosi cronica [www.flameez.com]

Fonti

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

2 commenti su “L’infiammazione”

    • Buonasera Francesco, purtroppo al momento non è più possibile scaricare il formato pdf degli articoli ma speriamo in futuro di poter ripristinare questa opzione.

      Le auguro buona serata,
      Marianna

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