Quando una gravidanza è a rischio per il fattore Rh?

Il gruppo sanguigno

Il gruppo sanguigno è una componente ereditaria e si identifica grazie agli antigeni presenti sulla superficie dei globuli rossi. Nel sangue sono inoltre presenti gli anticorpi contro gli antigeni assenti sui globuli rossi di un individuo. Esistono più di trenta sistemi diversi di classificazione. I più conosciuti sono il sistema AB0 e il sistema Rh.

Secondo il sistema AB0, i gruppi sanguigni sono A, B, AB, 0:

  • Il gruppo A presenta l’antigene A sulla superficie dei globuli rossi e gli anticorpi anti-B nel sangue, quindi è compatibile con il sangue del gruppo A e 0.
  • Il gruppo B presenta l’antigene B sui globuli rossi e gli anticorpi anti-A nel sangue, quindi può ricevere il sangue dal gruppo B e dal gruppo 0.
  • Il gruppo 0 non presenta antigeni ma si caratterizza per la presenza degli anticorpi anti-A e anti-B nel sangue. Può donare a tutti non avendo antigeni, ma può ricevere sangue solo dal gruppo 0.
  • Il gruppo AB infine presenta antigeni A e B sui globuli rossi, ma non ha anticorpi nel sangue. Quest’ultimo può ricevere sangue dal gruppo A, dal gruppo B, dal gruppo AB e dal gruppo 0.

Il sistema Rh, invece, si basa sulla presenza dell’antigene Rh D.

Malattia emolitica neonatale (MEN)

La malattia emolitica neonatale o eritroblasti fetale è un’anemia emolitica causata dalla trasmissione per via transplacentare degli anticorpi materni contro i globuli rossi del feto. L’eritroblastosi fetale deriva classicamente dall’incompatibilità Rh che può svilupparsi quando una donna con sangue Rh-negativo viene fecondata da un uomo con sangue Rh-positivo e concepisce un feto con sangue Rh-positivo.

Fisiopatologia

Durante la prima gravidanza si ha l’immunizzazione della madre Rh negativa. Il sistema immune della donna si sensibilizza contro RhD+ e quindi si sviluppano gli anticorpi anti-RhD+. Questo non provoca sintomi nelle donne gravide. Nella successiva gravidanza, invece gli anticorpi anti-RhD+ attraversano la placenta ed emolizzano i globuli rossi RhD+ fetali causando la crisi emolitica fetale.

Il meccanismo patogenetico della malattia emolitica neonatale
Figura 1 – Il meccanismo patogenetico della MEN. [Fonte: https://www.gastroepato.it/]

Prevenzione della malattia emolitica neonatale

Alla prima visita prenatale, tutte le donne devono essere sottoposte a screening per il gruppo sanguigno, per l’Rh, per l’anti-Rho(D) e per altri anticorpi che si formano in risposta ad antigeni che possono provocare eritroblastosi fetale. Se le donne hanno sangue Rh-negativo e test positivo per gli anticorpi anti-Rho(D), bisogna determinare il gruppo sanguigno del padre. Se il padre ha sangue Rh-positivo bisogna fare attenzione e fare prevenzione.

La prevenzione consiste nel somministrare l’immunoglobulina Rho(D) delle madri Rh-negative nei seguenti momenti:

  • A 28 settimane di gestazione;
  • Entro 72 h dall’interruzione della gravidanza;
  • Dopo ogni episodio di sanguinamento vaginale;
  • Dopo amniocentesi o prelievo dei villi coriali.

La sensibilizzazione materna e la produzione di anticorpi causate dall’incompatibilità Rh possono essere prevenute con la somministrazione alla donna di immunoglobuline Rho(D). Tale preparato contiene alti titoli di anticorpi anti-Rh che neutralizzano i globuli rossi fetali Rh positivi.

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Marta Ricchiuto

Sono Marta, una biologa e scrivo da Lecce. Ho scelto biologia come percorso di studi, non per interesse, ma per amore e passione per la ricerca, per la clinica di laboratorio, per la diagnostica, per l’ambiente e per la nutrizione.

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