Candida Auris, il fungo killer che resiste agli antifungini: la prevenzione nei nosocomi
Il fungo patogeno Candida Auris rappresenta uno dei maggiori pericoli per la salute dei pazienti ospedalieri. E’ in grado di diffondersi facilmente all’interno degli ambienti sanitari, generando infezioni gravi e spesso resistenti alle terapie disponibili. Sebbene il Chondrostereum purpureum di cui ne parliamo in questo articolo, un fungo che colpisce le piante, non rappresenti una minaccia per l’uomo, la Candida Auris costituisce invece un serio rischio, come dimostra il primo caso dell’anno registrato a Pisa.
Secondo il Direttore Scientifico della società italiana di malattie infettive e Tropicali (SIMIT), Massimo Andreoni, la Candida Auris è in grado di resistere a molti antifungini. Inoltre è capace di penetrare oltre la pelle, generando infezioni gravi e spesso letali, specialmente in pazienti già fragili e con difese immunitarie compromesse. Tuttavia, a differenza dei batteri super-resistenti, questo fungo è ancora poco conosciuto dalla società occidentale e rappresenta un fenomeno da monitorare attentamente. Andreoni, inoltre, avverte che la Candida Auris potrebbe diventare la prima causa di morte al mondo. Potrebbe infatti superare la pandemia che ha colpito il pianeta nell’ultimo periodo.
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Candida Auris non è una minaccia solo per i pazienti: come debellarla negli ospedali
Secondo il Direttore della Struttura Complessa di Malattie infettive dell’Ospedale Niguarda di Milano, Massimo Puoti, la Candida Auris ha già colpito diversi ospedali italiani, tra cui otto ospedali liguri in cui sono stati riportati 277 casi, di cui 210 a Genova e 67 in altre strutture liguri, e 11 in Emilia-Romagna. Molti di questi casi hanno interessato anche pazienti già colpiti dal Covid, sottolineando l’importanza di adottare regole di igiene specifiche per limitare la diffusione del fungo negli ambienti sanitari.
La comunità scientifica deve prestare molta attenzione a questo fungo patogeno e seguire scrupolosamente le regole di igiene per contenere la diffusione del pericolo all’interno degli ambienti sanitari.
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L’igiene e le misure di sanificazione
L’isolamento dei soggetti colpiti e l’attenta sanificazione degli ambienti ospedalieri rappresentano le principali misure per limitare il pericolo di diffusione del fungo. Tuttavia, il rischio di contagio è elevato anche tra i pazienti asintomatici, rendendo difficile il contenimento della diffusione del fungo. Per questo è importante che gli ospedali seguano regole di igiene specifiche per ridurre il rischio di infezioni da Candida Auris. Il controllo della diffusione del fungo killer diventa quindi il primo obiettivo degli ospedali che si trovano a dover gestire pazienti colpiti dalla Candida Auris.
L’importanza della prevenzione
La prevenzione è fondamentale per limitare la diffusione del fungo patogeno Candida Auris negli ospedali. I pazienti colpiti devono essere messi in isolamento e collocati in stanze singole o a distanza di almeno un metro. La corretta igiene delle mani con un sapone a base alcolica, l’utilizzo di camici e guanti monouso e la disinfezione delle superfici ambientali e dell’attrezzatura medica sono altrettanto importanti. La sorveglianza epidemiologica e lo screening dei contatti stretti dei casi identificati mediante tampone ascellare o inguinale sono anch’essi essenziali.
Come sconfiggere la Candida Auris?
L’eliminazione del rischio rappresentato dalla Candida Auris è impossibile, ma la sua diffusione può essere contenuta attraverso l’adozione di misure preventive adeguate. Esistono diversi farmaci nuovi attivi sulla Candida Auris, ma sono necessarie ulteriori ricerche per trovare altre soluzioni efficaci contro il fungo patogeno. È importante ridurre il più possibile i contagi, soprattutto nei confronti dei soggetti fragili che si trovano ricoverati negli ospedali.
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