I ricercatori di alcune università statunitensi e cinesi hanno analizzato la relazione tra dieta e longevità su un campione di oltre 370.000 persone. Dai risultati è emerso che la dieta migliore per ridurre il rischio di morte prematura e di sviluppare patologie cardiovascolari e tumori è quella che non elimina del tutto i carboidrati. Bisogna invece prevederli in quantità non eccessive e focalizzarsi su quelli di qualità. E’ importante prestare molta attenzione ai grassi saturi, limitandone fortemente l’assunzione, e introducendo proteine vegetali e grassi insaturi.
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Scopri come la scelta dei carboidrati e dei grassi giusti può influenzare la tua longevità
I risultati dell’indagine hanno dimostrato che coloro che seguono diete a basso contenuto di carboidrati o con carboidrati considerati di scarsa qualità nutrizionale hanno un rischio di mortalità più elevato compreso tra il 12% e il 18%. Invece, coloro che seguono una dieta a basso contenuto di carboidrati, ma senza eccessi, hanno una riduzione di mortalità del 2%. Per quanto riguarda i grassi, le persone che hanno ridotto maggiormente l’assunzione hanno avuto un calo del rischio di morte prematura del 18% in generale, del 16% per mortalità da patologie cardiovascolari e del 18% per tumori.
È stato dimostrato anche che la sostituzione dei grassi saturi con cibi isocalorici più sani ha portato a una diminuzione della mortalità. L’aumento del rischio di morte correlato ai carboidrati considerati di scarsa qualità scompare se li si sostituisce con proteine vegetali o grassi insaturi.
Il digiuno intermittente è una dieta ancora sperimentale, e le ipotesi sulla sua efficacia nella promozione della longevità non sono ancora state dimostrate. Anzi, può risultare inutile o addirittura dannoso, favorendo i disturbi del comportamento alimentare e peggiorando alcuni indici di salute. Ciò che conta veramente è la qualità della dieta nelle ore in cui si mangia e il livello di attività fisica.