Caratteristiche
Mansonella streptocerca è responsabile della filariasi cutanea, parassitosi nota con il nome di mansonellosi. La mansonellosi rientra all’interno di un vasto gruppo di parassitosi definite “filariasi cutanee“.
Filogenesi
Regno | Animalia |
Phylum | Nematoda |
Classe | Secernentea |
Ordine | Spirurida |
Famiglia | Onchocercidae |
Genere | Mansonella |
Specie | M. streptocerca |
Morfologia
Il ciclo vitale di M. streptocerca è caratterizzato da tre stadi larvali ed uno stadio adulto. L’esemplare femminile ha una lunghezza di 27 mm ed un diametro di 85 µm mentre il maschio presenta un diametro di soli 50 µm. Inoltre gli adulti presentano un’estremità posteriore piegata che permette di distinguerli da altri nematodi. Le larve note con il nome di microfilarie presentano una lunghezza che va dai 180 ai 240 µm ed un diametro che va dai 3 ai 5 µm, queste generalmente risiedono nella pelle ma possono raggiungere anche il flusso ematico periferico. Lo sviluppo termina nell’ospite intermedio dove arriva fino alla terza fase larvale. (Figura 1)

Patogenesi
Lo stadio larvale avviene in un moscerino ematofago, appartenente al genere Culicoides, dopo il pasto di sangue le microfilarie viaggiano verso l’intestino medio dell’insetto per poi arrivare tramite l’emocele ai muscoli toracici. Nei muscoli toracici le microfilarie completano il proprio stadio di sviluppo fino a raggiungere il terzo stadio di sviluppo. Una volta completato lo stadio larvale nel moscerino ematofago, il ciclo ricomincia nell’ospite definitivo ovvero l’uomo. All’interno dell’ospite definitivo avviene la fecondazione e la riproduzione degli adulti con la successiva produzione di microfilarie che si annidano nella superfice della pelle ma con la possibilità di raggiungere il sangue periferico una volta penetrate nel derma. (Figura 2)

Manifestazioni cliniche
Le manifestazioni cliniche causate da M. streptocerca sono generalmente asintomatiche però alcune volte la parassitosi può portare all’insorgere di dermatiti al livello delle spalle e del torace. Inoltre l’assenza di noduli sottocutanei, permette di distinguere le infestazioni provocate da parte di O. volvulvus.
Metodi di identificazione
I metodi di identificazione utilizzati per l’identificazione di M. streptocerca prevede l’utilizzo di biopsie o biopsie cutanee per la ricerca delle microfilarie tramite l’uso del microscopio ottico. Un ulteriore test che prevede di individuare il parassita include la tecnica della PCR per identificare il DNA del parassita dai campioni prelevati dai pazienti.
Terapia
La terapia prevede l’utilizzo di due farmaci principali:
Dietilcarbamazina | Il farmaco uccide sia le microfilarie sia i vermi adulti, la sua somministrazione dura per un periodo di dodici giorni. Tuttavia l’uso di questo farmaco può portare al peggioramento dei sintomi sistemici, dovuto al rilascio degli antigeni delle microfilarie morenti: se sono presenti infezioni gravi da O. volvulus o da Loa loa non può essere utilizzato per eventuali reazioni avverse. |
Ivermectina | Prima della somministrazione di questo farmaco è necessario valutare se è presente una parassitosi da L. loa, l’effetto principale è quello di ridurre il numero di microfilarie. |
Epidemiologia e prevenzione
M. streptocerca è distribuito soprattutto in Africa occidentale, in particolar modo nelle regioni tropicali. Infine una forma di prevenzione è rappresentata dalla lotta all’insetto vettore.
Ismael Sanchez Polanco
Fonti
- “Parasitic Diseases” – Seventh Edition di Dickson D. Despommier, Daniel O. Griffin, Robert W. Gwadz, Peter J. Hotez, Charles A. Knirsch. 2019 Parasites Without Borders; 2017 Parasites Without Borders, 2005, 2000 Apple Tree Productions; 1995, 1989, 1982, Springer-Verlag, New York, Inc.
- “Treatment of human Mansonella streptocerca infection with ivermectin“. P. Fischer, J. Bamuhiiga and D. W. Büttner. Tropical Medicine and International Health. Volume 2 NO. 2 PP 191–199 February 1997.
- https://www.cdc.gov/dpdx/mansonellosis/index.html
Fonti immagini
- “Treatment of human Mansonella streptocerca infection with ivermectin”. P. Fischer, J. Bamuhiiga and D. W. Büttner. Tropical Medicine and International Health. Volume 2 NO. 2 PP 191–199 February 1997.
- https://www.cdc.gov/dpdx/mansonellosis/index.html