Trichinellosi: una delle zoonosi più importante per l’Organizzazione mondiale della Sanità Animale

Che cos’è la trichinellosi?

La trichinellosi è una zoonosi, malattia che si trasmette dagli animali agli uomini, che riveste una notevole importanza non solo a livello di salute pubblica, ma anche per l’economia, in particolare per il commercio di animali e per il consumo dei lori prodotti, rientrando così all’interno dell’O.I.E. (Organizzazione mondiale della Sanità animale) come malattia più importante. Questa zoonosi è causata da un verme nematode, che intacca le carni degli animali che lo ingeriscono provocandone danni, talvolta anche gravi, per la salute del consumatore.

Chi è il responsabile della trichinellosi?

Come già accennato, l’agente responsabile è un verme cilindrico nematode appartenente al genere Trichinella. A questo genere appartengono diverse specie che possiamo dividere in:

  • Specie incapsulate: che infettano solo i mammiferi, uomo incluso. Tra queste rientrano: T. spiralis, T. nativa, T. britovi,T. murrelli, T. nelsoni, T. patagoniensis;
  • Specie non incapsulate: che oltre ad infettare i mammiferi, colpiscono anche gli uccelli ed i rettili. Appartengono a questo gruppo: T. pseudospiralis, T. papuae, T. zimbabwensis.
T. pseudospiralis non incapsulata - Trichinellosi
Figura 1 – T. pseudospiralis non incapsulata [izsler.it]
T.spiralis incapsulata Trichinellosi
Figura 2 – T. spiralis incapsulata [wellcomecollection.org]

Il ciclo vitale di questo parassita è molto semplice e diritto: infatti, avviene solo attraverso l’ingestione di carni infestate da larve incestate. Queste una volta ingerite, raggiungo lo stomaco, dove si attivano grazie ai succhi gastrici, fino a svilupparsi in adulti maschi e femmine nell’intestino. Una volta accoppiati tra loro, le femmine depongono le larve, che, grazie al circolo linfatico e sanguigno, raggiungono i muscoli scheletrici crescendo. Le larve sono così infestanti, ossia sono in grado di ripetere il loro ciclo vitale, se ingerite da un altro animale o dall’uomo provocandone la zoonosi nota come trichinellosi.

Ciclo vitale di T.  spiralis  Trichinellosi
Figura 3 – Ciclo vitale di T. spiralis [porkgateway.org]

La Trichinella può sopravvivere nell’ambiente sia attraverso un ciclo silvestre che domestico. Nel primo caso, il serbatoio del parassita sono gli animali selvatici (volpi, cinghiali, lupi, roditori), mentre in quello domestico giocano un ruolo fondamentale gli animali domestici, compresi anche equini e suini di allevamento. Nello specifico in quest’ultimi due animali la presenza di Trichinella è dovuta, sostanzialmente, a scorrette pratiche di allevamento.

Ciclo domestico e silvestre di Trichinella  Trichinellosi
Figura 4 – Ciclo domestico e silvestre di Trichinella [aslto3.piemonte.it]

Come avviene la trasmissione?

La trasmissione della zoonosi trichinellosi può avvenire solo per via alimentare con il consumo di carne cruda o poco cotta di suini, cinghiali ed equini contenente larve di Trichinella. La trichinellosi non si trasmette quindi da persona a persona.

Il periodo di incubazione e la gravità di infezione dipende da:

  • La quantità di larve ingerite;
  • La specie di Trichinella presente nella carne (es. T. spiralis e T. pseudospiralisi danno origine a forme cliniche più gravi).

Come individuare i sintomi nell’uomo?

Nell’uomo la sintomatologia è data da una somma di alcuni fattori:

  • stadio di infezione;
  • numero di larve infestanti;
  • tipologia di tessuti attaccati;
  • condizione di salute del soggetto.

In generale, questa zoonosi può avere due stadi:

  • Stadio 1 (o Intestinale): avviene a partire dal secondo giorno fino al settimo giorno dall’ingestione di carne contaminata. Si localizza a livello intestinale, quando le larve entrano in contatto con i succhi gastrici, portando crampi addominali, nausea, diarrea e una leggera febbre;
  • Stadio 2 (o Muscolare): avviene dal settimo giorno, quando le larve, ormai invaso il circolo ematico e linfatico, raggiungono il tessuto muscolare. I sintomi comprendono febbre, astenia, edemi periorbitali, edemi agli arti superiori ed inferiori, emorragie oculari, diarrea e mialgie.
Edemi periorbitali
Figura 5- Edemi periorbitali [accredia.it]
Emorragie oculari
Figura 6- Emorragie oculari [accredia.it]

Nel caso in cui, però, vi sia un numero di larve elevato si possono verificare anche infiammazioni:

  • al cuore, con insufficienza cardiaca ed alterazione del ritmo cardiaco;
  • al cervello;
  • ai polmoni, con gravi complicazioni a livello respiratorio.

Va ricordato, comunque, che molto spesso molte persone restano asintomatiche.

Come avviene la diagnosi e il suo trattamento?

Dati i molteplici sintomi, la trichinellosi può essere difficilmente diagnosticata dai medici. La diagnosi principale è quella basata sull’esame sierologico, in quanto la biopsia muscolare è piuttosto invasiva. Vi, è però, anche un altro strumento utile per la valutazione in fase acuta, l’algoritmo di Doupouy-Camet e Bruschi, riproposto qua sotto in tabella.

Gruppo AGruppo BGruppo CGruppo D
FebbreDiarrreaEosinofilia e/o aumento delle IgESierologia positiva
Edema delle palpebre e/o visoSegni neurologiciAumento degli enzimi muscolariSieroconversione
MialgieSegni cardialogici, congiuntivite, emorragie sottounghiali, esantema cutaneoBiopsia muscolare positiva
Tabella 1- Algoritmo per diagnosi trichinellosi [epicentro.iss.it]

Secondo la tabella, la diagnosi può essere:

  • poco probabile: 1 di A oppure 1 di B oppure 1 di C;
  • sospetta: 1 di A oppure 2 di B e 1 di C;
  • probabile: 3 di A e 1 di C;
  • molto probabile: 3 di A e 2 di C;
  • confermata: 3 di A, 2 di C e 1 di D; ognuno dei gruppi A oppure B e 1C e 1 di D.

Il trattamento per la rimozione nell’uomo del parassita può essere fatto con:

  • antielmintici per eliminare solo i vermi nell’intestino;
  • corticosteroidi per ridurre le infiammazioni gravi;
  • analgesici per attenuale i dolori muscolari.

Come già detto, essendo una zoonosi difficile da riconosce, spesso un ritardo nella diagnostica e di conseguenza nel suo trattamento, può portare a risultati poco efficaci. In particolare, quando il trattamento con antielmintici viene somministrato in ritardo, la sua azione è meno efficace sia per i vermi adulti che per le larve, che riescono a migrare nei tessuti muscolari, causando così la trichinellosi cronica. Quest’ultima può durare mesi o anni: infatti in questi pazienti, i muscoli possono ospitare larve vitali che sopravvivono per anni.

Come prevenire e controllare l’infezione di questa zoonosi?

È possibile prevenire e controllare questa zoonosi con l’ausilio di corrette prassi igieniche sanitarie. In primis, è importante che la carne di suini, equini e selvaggina non venga consumata cruda o poca cotta, che gli animali provenienti da attività venatorie non vengano macellati sul campo, ma in appositi luoghi e che vengano fatti dei controlli veterinari negli allevamenti e nei macelli. In particolare come stabilito dal Reg. (UE) N.2015/1375, nei macelli si deve effettuare l’esame trichinoscopico a suini, cavalli, cinghiali sia oggetto di attività venatoria sia d’allevamento, e tutti quegli animali a rischio di Trichinella che sono destinati al consumo umano.

Per quanto riguarda le carni, il congelamento (-20°C) e la cottura (almeno a +70°C) provoca la devitalizzazione delle larve presenti nei muscoli, mentre quest’ultime riescono a sopravvivere per lunghi periodi in carni conservate sott’olio/altro grasso o sottovuoto, e neppure nei nei prodotti lavorati, come salsicce e salami.

Fonti:

Crediti immagini:

Articoli suggeriti

Foto dell'autore

Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

MICROBIOLOGIAITALIA.IT

Marchio®: 302022000135597

CENTORRINO S.R.L.S.

Bernalda, via Montegrappa 34

Partita IVA 01431780772