14 Novembre: giornata mondiale di sensibilizzazione sul diabete

La giornata mondiale del diabete si celebra il 14 novembre

Il 14 Novembre è la giornata mondiale della sensibilizzazione sul diabete, un disordine cronico del metabolismo caratterizzato da elevati livelli plasmatici di glucosio.
Questa condizione, nota come iperglicemia, è dovuta alla mancata secrezione o mancato utilizzo dell’insulina, l’ormone pancreatico che regola la concentrazione del sopracitato zucchero nel sangue.
La data scelta celebra la nascita di Frederick Grant Banting, il fisiologo canadese, che insieme a Charles Herbert Best, scoprì questo ormone nel 1921.

14 Novembre: giornata mondiale del diabete
Figura 1 – giornata mondiale del diabete

Glicemia e regolazione

Quando parliamo di glicemia ci riferiamo al valore della concentrazione di glucosio nel sangue.
Si tratta di un parametro fondamentale, essendo il glucosio il principale substrato energetico del nostro organismo di cui tutte le cellule fanno uso.
Per questo motivo il corpo umano possiede sofisticati meccanismi interni di regolazione, grazie ai quali siamo in grado di regolare i livelli ematici di glucosio.
Nello specifico il sistema di cui stiamo parlando si basa sull’effetto antitetico di due ormoni pancreatici, l’insulina e il glucagone.
La loro azione è combinata essendo entrambi deputati al mantenimento di un valore costante della glicemia.
Allo stesso tempo si parla di azione antagonista: l’insulina ha un effetto ipoglicemizzante, promuove cioè la diminuzione della concentrazione di glucosio, mentre il glucagone un effetto iperglicemizzante, ossia ne determina l’aumento.

Regolazione della glicemia grazie all’azione antagonista degli ormoni pancreatici
Figura 2 – regolazione della glicemia grazie all’azione antagonista degli ormoni pancreatici

Tuttavia la condizione di omeostasi glucidica viene realizzata e, successivamente mantenuta, solo in condizioni fisiologiche. Se però questa regolazione viene a mancare, tale equilibrio viene perso e si corre il rischio di incorrere in manifestazioni patologiche.

Caratteristiche e sintomi del diabete

Ci sono due varietà più note e più frequenti di diabete, dette diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2. Le differenze riguardano cause, età di insorgenza, sintomatologia, terapia e possibilità di prevenzione.

Confronto tra diabete di tipo 1 e tipo 2
Figura 3 – confronto tra diabete di tipo 1 e tipo 2

Il diabete di tipo 1, anche noto come diabete giovanile per via dell’elevata incidenza di casi in questa fascia d’età, rientra nella categoria delle malattie autoimmuni.
Infatti è caratterizzato dalla totale assenza di secrezione dell’insulina, dovuta alla distruzione delle cellule deputate alla sua produzione, le cellule β (beta) del pancreas, ad opera di sostanze (anticorpi, citochine) prodotte dal sistema immunitario stesso.
Una delle complicanze più gravi e diffuse è la chetoacidosi diabetica. Questa condizione si verifica quando i livelli di insulina sono talmente bassi da risultare insufficienti a soddisfare le richieste metaboliche fondamentali dell’organismo. Si comincia quindi ad utilizzare trigliceridi e aminoacidi al posto del glucosio. Questo determina l’aumento dei livelli sierici di glicerolo e acidi grassi liberi e la formazione di prodotti chetoacidi, che provocano l’abbassamento del PH del sangue.

Il diabete di tipo 2, anche detto diabete dell’adulto, rappresenta circa il 90% dei casi totali.
Ha maggiore familiarità, risulta essere più eterogeneo ed è principalmente legato ad uno scorretto stile di vita (errate abitudini alimentari, sedentarietà).
In particolare l’obesità risulta essere il principale fattore di rischio, con un incremento di probabilità di manifestare la malattia maggiore di quasi 6 volte rispetto ai soggetti con peso normale.
È sempre preceduto da insulino resistenza, termine esemplificativo della condizione in cui l’ormone viene comunque prodotto, ma il livello di glucosio circolante resta elevato.
Gli organi bersaglio (muscolo, fegato, tessuto adiposo) si dicono quindi resistenti in quanto non rispondono in maniera adeguata all’azione dell’insulina.

In generale la sintomatologia, più eclatante e brusca nel tipo 1 e più modesta o addirittura assente nel tipo 2, comprende stanchezza, spossatezza, poliuria (diuresi abnorme), polidipsia (aumento della sete) e iperfagia (fame costante).

Conseguenze, terapia e prevenzione del diabete

In entrambi i casi le complicanze legate al diabete includono malattie cardiovascolari (arteriopatie, ictus), neuropatie, nefropatie e retinopatie.

Il diabete di tipo 1 difficilmente può essere prevenuto, essendo ancora poco chiari i fattori di rischio, ma esiste ad oggi un trattamento che si basa sulla terapia insulinica. Questa prevede l’utilizzo di infusori automatici che permettono la somministrazione dell’ormone per mezzo di iniezioni sottocutanee.
La maggior parte dei pazienti riesce in questo modo a controllare i sintomi del diabete ed evitare le complicanze più gravi, specialmente a lungo termine, conducendo un normale tenore di vita.

Nel caso del diabete di tipo 2 la terapia è principalmente finalizzata all’adozione di un migliore di stile di vita e alla rieducazione in termini di abitudini alimentari. Eventualmente viene associata una terapia farmacologica, volta ad evitare la progressione dei sintomi presenti.
In quest’ottica seguire una dieta equilibrata e fare regolare attività fisica risulta essere efficace nel prevenire l’insorgenza della patologia, indipendentemente dalla predisposizione genetica.

La giornata mondiale del diabete per la diagnosi, dati e importanza della sensibilizzazione

La diagnosi per entrambe le tipologie di diabete si basa su esami del sangue e delle urine che permettono di valutare:

  • glicemia a digiuno: valori uguali o superiori a 126 mg/dl sono indice di diabete.
  • glicosuria (presenza di zucchero nelle urine).
  • chetonuria (presenza di chetoni nelle urine) e dosaggio del peptide C, per il diabete di tipo 1.
  • emoglobina glicosilata e test da carico orale di glucosio, per il diabete di tipo 2.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’incidenza del diabete è in costante aumento negli ultimi decenni. Ad oggi sono circa 422 milioni le persone che nel mondo soffrono di diabete e ogni anno circa 1,5 milioni i decessi direttamente attribuiti ad esso.
Inoltre a causa dell’eterogeneità della sintomatologia un elevato numero di individui malati non ha in realtà mai ricevuto alcuna diagnosi.
Per questo motivo l’esistenza della giornata mondiale del diabete del 14 Novembre risulta essere di fondamentale importanza nel favorire l’aumento del livello generale di educazione sanitaria in materia.
Celebrare questa giornata è anche un’importante opportunità per studi medici e centri diagnostici per avvicinarsi maggiormente ai pazienti attraverso promozioni dedicate come screening territoriali.

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