Febbre Dengue: cos’è, conseguenze e come evitarla

La febbre Dengue è una patologia diffusa nelle zone tropicali e subtropicali del mondo. Alcune zanzare trasmettono questa malattia agli esseri umani, dopo aver punto almeno una persona infetta. L’agente eziologico responsabile della patologia è il virus Dengue.

La maggior parte delle persone colpite dal virus Dengue non presenta sintomi. Alcuni soggetti sviluppano una forma grave della malattia e necessitano di cure ospedaliere. In certi casi, la febbre Dengue può essere fatale.

Per fortuna, esistono dei mezzi per prevenire la febbre Dengue.

Zanzare e febbre Dengue

Le zanzare Aedes aegypti e Aedes albopictus sono in grado di trasmettere la febbre Dengue. Sono le stesse specie di zanzare che diffondono i virus Zika e chikungunya.

Queste zanzare diventano pericolosi mezzi di trasmissione della febbre Dengue quando pungono una persona già infetta. Infatti, il virus Dengue circola nell’organismo per 2-7 giorni; in questo periodo, una zanzara può prelevare il virus Dengue e trasmetterlo ad altre persone.

Invece, sono molto rari i casi documentati di febbre Dengue trasmessa con una trasfusione di sangue, un trapianto di organi o una ferita da puntura d’ago.

Zanzara A. aegypti
Figura 1 – Zanzara A. aegypti, capace di diffondere la febbre Dengue [Fonte: Rawpixel].

Virus Dengue

Le zanzare di per sé non causano la febbre Dengue; tuttavia, possono trasmettere il virus responsabile di questa malattia.

Il virus Dengue, appartenente alla famiglia Flaviviridae, è un virus contenente RNA a filamento positivo (+).

In tutto il mondo sono stati individuati quattro sierotipi distinti (1, 2, 3 e 4) del virus Dengue. L’esistenza di un quinto sierotipo è stata ricondotta ad un focolaio di febbre Dengue, rilevato in Malesia nel 2007.

Le persone infettate dal virus Dengue diventano di solito immuni verso un solo sierotipo. Purtroppo, una seconda infezione con un diverso sierotipo può causare una forma grave di febbre Dengue.

Il virus Dengue è capace di contagiare anche alcune specie di scimmie, maiali, marsupiali, pipistrelli, uccelli, cavalli, roditori e cani. Tuttavia, il ruolo degli animali come “serbatoi” per la moltiplicazione del virus Dengue è poco definito e richiede ulteriori studi.

Come il virus Dengue infetta l’organismo

Quando una zanzara punge una persona, il virus Dengue passa nel circolo sanguigno. Dopo, il virus Dengue raggiunge le cellule di Langerhans, ovvero cellule immunitarie specializzate situate nella pelle.

Le cellule di Langerhans infette si spostano quindi nei linfonodi, dove attivano la risposta immunitaria innata, stimolando monociti e macrofagi.

Normalmente, monociti e macrofagi distruggono gli agenti patogeni. Invece, il virus Dengue infetta anche queste cellule.

Infine, monociti e macrofagi attraversano il sistema linfatico, così il virus Dengue si diffonde in diverse parti del corpo.

Conseguenze della febbre Dengue

Dopo il contatto con il virus Dengue, circa una persona su quattro si ammala. In questo caso, i sintomi possono essere lievi o gravi.

Sintomi della febbre Dengue

Se i sintomi della febbre Dengue si manifestano, di solito iniziano 4-10 giorni dopo l’infezione e durano per 2-7 giorni.

La maggior parte delle persone colpite dal virus Dengue presenta sintomi lievi o assenti, guarendo in 1-2 settimane.

I sintomi lievi della febbre Dengue possono essere confusi con i sintomi tipici di altre malattie.

I sintomi più comuni della febbre Dengue sono:

  • febbre;
  • nausea o vomito, anche con sangue;
  • rash cutaneo;
  • dolori: dietro agli occhi, muscolari, articolari o ossei;
  • perdita di sangue da naso o gengive;
  • dolore al ventre;
  • presenza di sangue nelle feci;
  • sensazione di stanchezza o irrequietezza.

Appena possibile, è bene rivolgersi ad un medico se si ha la febbre, accompagnata da uno o più di questi sintomi.

Infatti, la febbre Dengue può aggravarsi nel giro di poche ore.

Il dolore ai muscoli può essere presente in caso di febbre Dengue, trasmessa dalle zanzare
Figura 2 – I dolori alle ossa, ai muscoli e alle articolazioni sono fra i sintomi correlati alla febbre Dengue [Fonte: Pexels].

Febbre Dengue grave

Circa 1 persona su 20 sviluppa la febbre Dengue grave. Purtroppo, chi in passato ha avuto la febbre Dengue, ha maggiori probabilità di avere sintomi critici. Anche neonati e donne in gravidanza sono soggetti a rischio.

Le condizioni del paziente possono peggiorare anche nelle 24-48 ore successive alla scomparsa della febbre. La febbre Dengue grave è in grado di provocare shock, emorragie interne e persino la morte.

Pertanto, la febbre Dengue grave richiede cure immediate presso una clinica o un ospedale.

Diagnosi della febbre Dengue

E’ possibile confermare la diagnosi di febbre Dengue con dei test di laboratorio, che il medico può richiedere.

Vi sono due test principali di laboratorio: amplificazione degli acidi nucleici e rilevazione di anticorpi o antigeni.

Amplificazione degli acidi nucleici

Per i pazienti con sospetta febbre Dengue, i test di amplificazione degli acidi nucleici (come: Polymerase Chain Reaction o PCR, oppure Reverse Transcription – Polymerase Chain Reaction o RT-PCR) rappresentano il metodo ideale di diagnosi di laboratorio. Infatti, il virus Dengue circola nell’organismo mentre il paziente è malato, e tali test consentono di rilevare il virus in modo diretto.

A questo scopo, entro 7 giorni dalla comparsa dei sintomi, si prelevano dei campioni di sangue dal paziente. I campioni sono trattati in laboratorio e sottoposti a test di amplificazione degli acidi nucleici, per confermare se il virus Dengue è la causa della malattia.

Rilevazione di anticorpi o antigeni

Quando il virus Dengue si diffonde nel corpo umano, il sistema immunitario produce delle sostanze che circolano nel sangue.

In particolare, gli anticorpi IgM e la proteina non strutturale 1 (NS-1) sono presenti nel plasma dei pazienti affetti da febbre Dengue.

Il metodo Enzyme-Linked Immunosorbent Assay (ELISA) ed il saggio immunocromatografico sono test effettuati in laboratorio per rilevare gli anticorpi IgM e la proteina NS-1.

Tuttavia, altri virus (come il virus Zika) causano la presenza di IgM e NS-1 nel sangue del paziente. Pertanto, il test ELISA ed il saggio immunocromatografico sono meno specifici per diagnosticare la febbre Dengue, rispetto ai test di amplificazione degli acidi nucleici.

Trattamento della febbre Dengue

Ad oggi non sono disponibili degli antivirali per trattare la febbre Dengue. Per questo, la terapia si focalizza sull’alleviare il dolore e su misure di emergenza per i casi più critici.

I pazienti con febbre Dengue dovrebbero:

  • bere abbastanza acqua per mantenersi idratati;
  • in caso di febbre alta, applicare delle spugnature tiepide. Su indicazione del medico, è possibile assumere paracetamolo;
  • proteggersi dalle punture di zanzare, per non trasmettere la febbre Dengue ad altre persone.

I pazienti con febbre Dengue grave potrebbero necessitare di un ricovero in una struttura sanitaria, per gestire delle complicazioni (ad esempio: emorragia, acidosi).

Aree geografiche in cui la febbre Dengue è diffusa

La febbre Dengue è diffusa in oltre 100 Paesi del mondo, soprattutto in Africa, Sudest asiatico, Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico.

In Europa, normalmente la febbre Dengue non rappresenta un problema. Tuttavia, negli ultimi decenni sono aumentati i casi di infezione da virus Dengue fra le persone di ritorno dalle aree geografiche dove la febbre Dengue è presente.

Rio de Janeiro
Figura 3 – Foto di Rio de Janeiro poco prima dell’alba. Se si viaggia in aree geografiche come l’America latina, è utile sapere come prevenire l’infezione da parte del virus Dengue [Fonte: Wikipedia].

Come evitare la febbre Dengue

Il modo più semplice per prevenire la febbre Dengue è proteggersi dalle zanzare; A. aegypti e A. albopictus pungono sia di giorno che di notte.

Oltre a questo, il medico potrebbe prescrivere un vaccino.

Prevenire le punture di zanzara

Quando si raggiunge una zona in cui la febbre Dengue è diffusa, è bene adottare delle misure di prevenzione prima, durante e dopo il viaggio.

Prima di viaggiare

4-6 settimane prima di viaggiare, è consigliabile:

  • esaminare gli avvisi sanitari e le avvertenze specifiche per il Paese di destinazione, restando aggiornati fino al momento della partenza;
  • rivolgersi al proprio medico o ad una struttura sanitaria per sottoporsi ad una visita medica;
  • portare con sé un repellente per zanzare, verificando quali tipi di prodotti è permesso trasportare ed entro quali limiti (ad esempio, se si viaggia in aereo).
Durante il soggiorno

Una volta arrivati a destinazione, alcuni accorgimenti sono:

  • preferire i locali con aria condizionata e con zanzariere presenti su porte e finestre. In alternativa, porre una zanzariera sopra al letto;
  • indossare indumenti di colore chiaro, perché i colori scuri attraggono le zanzare;
  • procurarsi un insetticida per uso esterno da applicare su porte e finestre;
  • consultare un medico se compaiono i sintomi della febbre Dengue.
Dopo il viaggio

Anche se dopo il viaggio ci si sente bene, è meglio evitare le punture di zanzare per 3 settimane. Così facendo, si blocca l’eventuale diffusione del virus Dengue verso altre persone.

Virus Dengue e vaccini

In Europa, sono disponibili due vaccini per prevenire la febbre Dengue: Dengavaxia e Qdenga. Questi farmaci si somministrano solo su prescrizione medica.

Dengvaxia

Dengvaxia è un vaccino utile per proteggere dalla febbre Dengue le persone tra 6 e 45 anni, che hanno avuto una precedente infezione da virus Dengue.

Questo vaccino è stato progettato con la tecnologia del DNA ricombinante. Per produrlo, i ricercatori hanno utilizzato delle sequenze genetiche del virus della febbre gialla e dei quattro sierotipi del virus Dengue.

Di conseguenza, il vaccino Dengvaxia è attenuato e non può causare la febbre Dengue; stimola invece il sistema immunitario per difendere l’organismo dal virus Dengue.

Il vaccino Dengvaxia è controindicato in alcune persone, come donne in gravidanza, pazienti con sistema immunitario debole o con altre patologie.

Qdenga

A differenza del vaccino Dengvaxia, il vaccino Qdenga può essere somministrato anche in soggetti mai infettati dal virus Dengue. Qdenga è inoltre indicato per persone che hanno almeno 4 anni.

Anche Qdenga è stato progettato con la tecnologia del DNA ricombinante. I ricercatori hanno utilizzato come base il materiale genetico del virus Dengue (sierotipo 2), per produrre il vaccino attenuato Qdenga, efficace contro i sierotipi 1, 2, 3 e 4 del virus Dengue.

In modo simile a Dengvaxia, Qdenga è controindicato in alcune persone.

Conclusioni

La febbre Dengue è una malattia che, in qualche raro caso, genera serie complicazioni. La febbre Dengue si verifica negli esseri umani dopo la puntura da parte di A. aegypti o di A. albopictus; queste zanzare agiscono come vettori del virus Dengue. Inoltre, una persona potrebbe avere il virus Dengue nell’organismo, senza avvertire alcun malessere.

Per questi motivi, prima di intraprendere un viaggio, è bene verificare se la febbre Dengue è diffusa nell’area geografica di destinazione.

In attesa che un antivirale sia disponibile, è possibile prevenire la trasmissione del virus Dengue con i giusti accorgimenti.

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Valentina Bergamin

Sono laureata in Biotecnologie, con laurea magistrale in Biotecnologie Mediche. Mi appassionano tutte le tematiche inerenti alla biologia, soprattutto quelle che riguardano la salute umana ed il suo miglioramento. Microbiologia Italia mi ha permesso di conoscere da vicino il mondo della comunicazione scientifica, combinando il mio interesse per le scienze della vita con la scrittura.

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