Il sale nella dieta: quanto assumerne?

L’aumento del consumo di sale è associato al rischio di sviluppare numerose patologie cardio-cerebrovascolari, come ictus e infarti. Questo perché il sodio contenuto in esso aumenta la pressione arteriosa, con numerosi rischi per la nostra salute.

Ulteriori rischi associati ad un consumo elevato di sale nella dieta riguardano patologie a carico dei reni, come insufficienza renale e calcolosi renale, osteoporosi e tumori all’apparato digerente, in particolare allo stomaco.

Le raccomandazioni dell’OMS

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di consumare non più di 5 grammi di sale al giorno, ossia 2 grammi di sodio, corrispondenti a circa un cucchiaino da tè. Questa quantità è da intendersi come la quantità totale contenuta già di per sé nei cibi insieme a quella che noi aggiungiamo durante la cottura.

In media, un italiano introduce fino a 10 grammi totali di sale ogni giorno (quello contenuto negli alimenti insieme a quello aggiunto in cottura). Questo è il doppio della quantità massima raccomandata dall’OMS. Ridurla indurrebbe una diminuzione della pressione arteriosa con conseguente riduzione di un importante fattore di rischio per patologie quali infarti ed ictus.

Non consumando più di 2 grammi di sodio al giorno, infatti, la pressione sistolica (la massima) cala di 6-8 millimetri di mercurio, mentre la diastolica (la minima) diminuisce fino a 4.

Alcuni consigli per ridurre il sale nella dieta

Le percentuali più alte di sodio le ritroviamo in prodotti trasformati come salumi e formaggi, ma anche in prodotti da forno come pane, biscotti e merendine. Da tenere in considerazione sono anche alcuni condimenti e le salse, come il ketchup e il dado da brodo.

Alcuni esempi di cibi contenenti un'alta quantità di sale
Figura 1 – Alcuni esempi di cibi contenenti un’alta quantità di sale. [Fonte: https://www.milady-zine.net/]

Per ridurre la quantità di sodio è quindi necessario un programma di rieducazione alimentare, adottando alcuni accorgimenti per abituare gradualmente il palato ad un nuovo sapore. Cambiare le proprie abitudini alimentari nell’immediato non è affatto semplice. Partendo da obiettivi minimi, però, si può riuscire a diminuire di molto l’apporto di sale giornaliero e migliorare la nostra salute.

Come prima cosa, bisogna controllare l’etichetta degli alimenti confezionati, preferendo quelli con quantità di sodio non eccedente i 0,4 grammi. Per insaporire ed esaltare il sapore dei cibi, inoltre, si possono usare le spezie, vari aromi, limone, peperoncino e così via.

Un modo alternativo di insaporire i cibi con spezie, erbe e aromi
Figura 2 – Un modo alternativo di insaporire i cibi con spezie, erbe e aromi. [Fonte: https://profumodispezie.it/]

Limitare quindi il consumo di salumi e formaggi, snack salati e di dadi da brodo, nonché preferire i cibi freschi a quelli in scatola e ai piatti surgelati. Preferire inoltre prodotti da forno con poco sale (o senza).

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Roberta Maria Serra

Futura biologa, nutro un forte interesse per temi quali la salute e la prevenzione, di cui scrivo e curo una rubrica social per Microbiologia Italia. Altre mie passioni riguardano l’astronomia, la bioinformatica, la biostatistica e la ricerca clinica. Ritengo che saper comunicare argomenti di carattere scientifico con chiarezza e rigore sia importantissimo, soprattutto nel periodo in cui viviamo.

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