La Triste Storia di Anita e la Sua Carrozzina Distrutta in Viaggio

In questo articolo di Microbiologia Italia parleremo della Triste Storia di Anita e la Sua Carrozzina Distrutta in Viaggio. Il sistema dei trasporti dovrebbe essere un servizio che permette a tutti di spostarsi in modo agevole e sicuro. Tuttavia, la realtà è spesso diversa, soprattutto per chi ha disabilità motorie come Anita, una giovane donna con atrofia muscolare spinale (SMA). In questa lunga trattazione, esploreremo il tragico incidente che ha privato Anita della sua preziosa carrozzina elettrica personalizzata durante un volo Ryanair. Scopriremo le implicazioni legali, sociali ed economiche di questa situazione e perché è giunto il momento di cambiare il sistema dei trasporti per garantire i diritti di tutti.

La Triste Storia di Anita e la Sua Carrozzina Distrutta in Viaggio
Figura 1 – La Triste Storia di Anita e la Sua Carrozzina Distrutta in Viaggio

Il Viaggio e l’Incubo

Il 7 luglio, Anita stava per intraprendere un volo dalla sua città, Bari, a Cagliari con la compagnia Ryanair. La sua carrozzina elettrica personalizzata, una sorta di estensione delle sue membra, pesante 180 chili e configurata in base alle sue specifiche esigenze motorie, era fondamentale per la sua libertà e autonomia. Purtroppo, questa carrozzina non poteva essere sistemata nel vano passeggeri dell’aereo, e qui inizia il problema.

Le Politiche Disparate

Ogni compagnia aerea ha le sue politiche riguardo all'”Assistenza Speciale” per passeggeri con disabilità, e ogni aeroporto impone regole diverse. Questo mosaico di politiche spesso giustifica l’incapacità di trasportare la carrozzina a bordo, sostenendo motivi di spazio e sicurezza. Ciò porta spesso all’uso di “carrozze di cortesia” a bordo, ma cosa accade alla carrozzina personale di chi ne dipende totalmente?

Il Risultato Scioccante

All’arrivo a Cagliari, Anita ha vissuto un vero e proprio shock. La sua preziosa carrozzina era stata danneggiata in modo irreparabile durante il volo. Il joystick era rotto, gli braccioli erano rotti, le pedane per i piedi erano danneggiate, e vi erano ammaccature e strappi sulla postura. Anita non poteva più muoversi autonomamente, e il suo diritto fondamentale alla libertà e all’autonomia era stato polverizzato.

Abilismo: La Discriminazione Nascosta

Il termine “abilismo” denuncia la discriminazione contro le persone disabili e l’erronea presupposizione che tutti abbiano un corpo simile. Il sistema dei trasporti sembra ignorare completamente le persone con disabilità. I passeggeri con disabilità devono prenotare in anticipo e spesso vengono caricati e scaricati a discrezione del personale di bordo. Sono trattati come oggetti, non come individui.

L’attuale legislazione italiana ed europea non protegge adeguatamente le persone disabili che vedono la propria carrozzina danneggiata o distrutta durante un volo. In base alla Convenzione di Montreal, qualsiasi carrozzina è considerata un bagaglio, con risarcimenti insufficienti per i danni causati. Nel caso di Anita, è necessario perseguire i danni patrimoniali e non patrimoniali legati al disagio subito e alla vacanza rovinata.

La Richiesta di Cambiamento

È urgente istituire una regolamentazione specifica per situazioni come questa. Nel 2021, è incredibile che non esista ancora una legge completa a tutela di chi subisce danni simili. Anita e il suo caso potrebbero diventare un precedente importante per sollecitare l’intervento delle istituzioni e del legislatore in questa problematica trascurata.

Danno Economico e Dignità Lesa

Oltre all’immensa perdita di dignità e libertà subita da Anita, c’è anche un aspetto economico da considerare. La sua carrozzina personalizzata, pagata dal Servizio Sanitario Nazionale, è costosa e difficilmente sostituibile. La legge prevede una sostituzione ogni sei anni, ma in caso di danni, il processo è complicato. Nel frattempo, chi dipende da queste carrozzine deve aspettare, un costo aggiuntivo in termini di tempo e dignità.

Conclusioni sulla Triste Storia di Anita e la Sua Carrozzina Distrutta in Viaggio

La storia di Anita è un triste esempio di come il sistema dei trasporti spesso ignori i diritti delle persone disabili. È giunto il momento di cambiare questa politica dei viaggi, e il Ministero dei Trasporti dovrebbe ascoltare le voci delle persone con disabilità. La legislazione deve essere migliorata per proteggere adeguatamente i diritti dei passeggeri con disabilità e garantire che incidenti come quello di Anita non si ripetano mai più. La sua storia ci ricorda l’importanza di rispettare la dignità e la libertà di tutti, indipendentemente dalle loro abilità fisiche.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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