Passi Decisivi nel Campo delle Allergie Alimentari

Negli ultimi anni, la lotta contro le allergie alimentari ha fatto passi da gigante, offrendo speranza e sollievo a pazienti come Caleigh, ora diciassettenne, che per 10 lunghi anni non poteva tollerare la maggior parte degli alimenti a causa dell’esofagite eosinofila (EoE), una malattia allergica infiammatoria cronica dell’esofago, il tubo muscolare che trasporta il cibo allo stomaco. La sua principale fonte di nutrimento era rappresentata dalla formula a base di aminoacidi. Tuttavia, grazie alle cure ricevute presso il Children’s Hospital of Philadelphia (CHOP), ora può gustare una vasta gamma di cibi. Eccelle a scuola, nuota a livello competitivo e adora cucinare.

Lotta contro le Allergie Alimentari
Figura 1 – CHOP: Guida nella Lotta Contro le Allergie Alimentari nei Bambini

L’EoE: Un’Esplosione di Conoscenza

Riconosciuta per la prima volta nei primi anni ’90, l’EoE è stata oggetto di numerosi studi negli ultimi tre decenni. Il risultato è stato un’esplosione di informazioni su questa malattia, guidata principalmente dai ricercatori del Children’s Hospital of Philadelphia e alimentata dalla filantropia.

Oltre 2.000 pazienti con disturbi eosinofili, come l’EoE, sono stati curati presso il Centro per i Disturbi Eosinofili Pediatrici (CPED) del CHOP. L’ospedale è diventato un punto di riferimento nazionale per una diagnosi accurata e terapie efficaci per queste malattie nei bambini, nonché per la ricerca volta a rispondere alle molte domande che le circondano.

Supporto dei donatori

Grazie al generoso supporto dei donatori, il CPED continua a perseguire ricerche innovative per comprendere perché alcuni alimenti causano infiammazioni allergiche, perché l’infiammazione è più grave in alcuni pazienti, come prevedere quali pazienti risponderanno alle terapie e quali nuove terapie potrebbero portare a una cura.

La Creazione di un Database Rivoluzionario

Il contributo ha permesso al CHOP di assumere uno scienziato bioinformatico e di avviare la creazione di un enorme database per monitorare i sintomi e gli esiti segnalati dai pazienti e dai medici; collegare dati clinici e genetici; e avviare un’iniziativa a livello del CHOP per collegare tutti i dati clinici dell’ospedale con i dati molecolari.

Conclusioni

“Le informazioni prodotte da questo database miglioreranno la comprensione mondiale della storia naturale dell’EoE e contribuiranno a formulare nuove domande di ricerca,” afferma Chris Liacouras, MD, Co-direttore del CPED. Jonathan Spergel, MD, PhD, Co-direttore del CPED, aggiunge: “E in definitiva, aiuteranno più bambini con disturbi eosinofili.

Fonti

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Nazzareno Silvestri

Sono Nazzareno, scrivo da Messina. Il mio amore per la divulgazione scientifica nasce tanti anni fa, e si concretizza nel pieno delle sue energie oggi, per Microbiologia Italia. Ho diverse passioni: dalla scienza al fitness. Spero che il mio contributo possa essere significativo per ogni lettore e lettrice, tra una pausa e l'altra.

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