Simona De Michele: Obesità, Tumore e Determinazione

Un Caso Straordinario all’Ospedale Pascale di Napoli: Simona De Michele

Quando l’obesità diventa una sfida alla vita

Simona De Michele, un’infermiera beneventana di 47 anni, ha affrontato una sfida titanica che coinvolgeva il suo peso di 172 chili e un pericoloso tumore all’endometrio, accompagnato da un utero fortemente emorragico. La sua storia è un inno alla determinazione e alla resilienza, ma sottolinea anche le sfide che le persone obese devono affrontare nel sistema sanitario.

Simona De Michele
Figura 1 – Simona De Michele

Una lotta contro il tempo

Per un intero anno, Simona ha cercato disperatamente di essere operata, ma si è scontrata con una realtà crudele: molti ospedali non erano in grado di accogliere una paziente con il suo peso eccezionale. In alcuni casi, mancava addirittura un letto adatto. È stata una lotta contro il tempo, ma alla fine, ha trovato una soluzione presso l’Ospedale Pascale di Napoli.

La diagnosi: un peso insostenibile per Simona De Michele

La situazione di Simona era estremamente complessa. Oltre al tumore all’endometrio, aveva una sindrome metabolica, una pregressa trombosi venosa profonda e una embolia polmonare bilaterale massiva. Il tumore si era sviluppato fino a raggiungere le dimensioni spaventose di 20 centimetri e un peso di oltre un chilo e mezzo. Questa diagnosi avrebbe messo alla prova qualsiasi persona, ma per Simona, c’era un ulteriore ostacolo: l’obesità severa.

Un sistema sanitario impreparato

Nel corso del suo lungo percorso verso la guarigione, Simona ha sperimentato il lato oscuro del sistema sanitario italiano. Ha visitato diversi ospedali, tra cui quelli nel Molise, dove lavora suo marito, uno strumentista di sala operatoria, nonché le prestigiose strutture di Roma e Milano. In tutti questi luoghi, ha trovato ostacoli insormontabili dovuti al suo peso.

La soluzione all’Ospedale Pascale

Finalmente, la svolta è arrivata quando Simona è stata accettata all’Ospedale Pascale di Napoli. Qui, un team di specialisti ha affrontato la sfida con determinazione e competenza. Hanno dovuto adottare speciali sistemi di supporto e di lavoro per gestire l’intervento, concentrandosi sulla perfetta sinergia tra i chirurghi, l’equipe anestesiologica e il personale della sala operatoria.

Una sfida anestesiologica

Uno dei rischi principali era legato all’anestesia. Posizionare Simona sul lettino operatorio ha richiesto quasi un’ora di sforzi, poiché il letto non era progettato per sostenere un paziente con le sue caratteristiche fisiche. Tuttavia, il team ha superato questa difficoltà con l’uso di supporti speciali. Durante l’intervento, è stato rimosso un utero enorme di 20 centimetri e oltre un chilo di peso, insieme alle ovaie. Questo intervento era stato considerato impossibile da altre strutture sanitarie, che avevano proposto come unica terapia la radioterapia, una cura che avrebbe controllato il tumore ma non lo avrebbe debellato.

Un successo per l’Ospedale Pascale

Il direttore generale dell’Ospedale Pascale, Attilio Bianchi, ha commentato il successo dell’intervento: “Siamo innanzitutto felici che la paziente abbia potuto risolvere il suo problema di salute, e siamo orgogliosi di aver potuto contribuire a questo risultato, sia come Istituto che come equipe medica. Per il team di Vito Chiantera e, ovviamente, per l’Ospedale Pascale, si tratta di un ulteriore successo. Grazie a questa squadra di professionisti nelle competenze specialistiche e nelle sensibilità umane”.

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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