Antibiotici fluorochinolonici: il richiamo dell’Aifa

Gli antibiotici fluorochinolonici sono farmaci utilizzati per il trattamento di infezioni batteriche. Tuttavia, è fondamentale che gli operatori sanitari siano consapevoli delle raccomandazioni più recenti riguardanti l’uso di questi farmaci. In accordo con l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), i titolari di Autorizzazione all’Immissione in Commercio di antibiotici fluorochinolonici hanno fornito alcune importanti informazioni riguardo queste terapie.

Logo EMA ed AIFA - richiamo per gli antibiotici fluorochinolonici
Figura 1 – Logo EMA ed AIFA. [Fonte: https://www.gildavenezia.it/]

La nota informativa sugli antibiotici fluorochinolonici

Nel 2019 l’uso dei medicinali a base di fluorochinoloni era già stato limitato a seguito di una revisione condotta a livello europeo nel 2018. Secondo dati provenienti da studi recenti, però, i fluorochinoloni vengono ancora prescritti al di fuori degli utilizzi raccomandati. La restrizione deriva dal fatto che “i fluorochinoloni ad uso sistemico ed inalatorio sono associati a reazioni avverse molto rare ma gravi, invalidanti, di lunga durata e potenzialmente irreversibili. Pertanto, è fondamentale prescrivere questi medicinali solo nelle indicazioni approvate e dopo un’attenta valutazione dei benefici e dei rischi per ogni paziente.”

Reazioni avverse gravi associate ai fluorochinoloni

Le reazioni avverse gravi che possono essere associate all’uso di fluorochinoloni sono molteplici, ed includono tendinite, rottura del tendine, artralgia, neuropatie, dolore alle estremità, disturbi della deambulazione, depressione, compromissione della memoria, stanchezza, allucinazioni, psicosi, disturbi del sonno e disturbi sensoriali.

Devono quindi essere prescritti con cautela, e non in casi in cui i pazienti abbiano contratto infezioni non batteriche, per prevenire la diarrea del viaggiatore o infezioni ricorrenti del tratto urinario. Non devono essere prescritti inoltre nel caso in cui il paziente abbia avuto reazioni avverse gravi ad antibiotici chinolonici o fluorochinolonici, per trattare infezioni non gravi come ad esempio faringiti, tonsilliti e bronchiti acute e anche nel caso di infezioni da lievi a moderate, a meno che gli antibiotici comunemente usati in questi casi siano ritenuti inappropriati.

Avvertimenti per gli operatori sanitari

Gli operatori sanitari devono quindi tenere informati i pazienti riguardo le possibili reazioni avverse potenzialmente gravi associate all’uso di questi antibiotici e della loro natura persistente, nonché consultare un medico prima di continuare il trattamento nel caso si verificassero reazioni gravi avverse. Inoltre, gli operatori sanitari devono prestare particolare cautela nei pazienti anziani, nei pazienti che assumono anche corticosteroidi e in quelli che hanno subito trapianti di organi solidi.

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Roberta Maria Serra

Futura biologa, nutro un forte interesse per temi quali la salute e la prevenzione, di cui scrivo e curo una rubrica social per Microbiologia Italia. Altre mie passioni riguardano l’astronomia, la bioinformatica, la biostatistica e la ricerca clinica. Ritengo che saper comunicare argomenti di carattere scientifico con chiarezza e rigore sia importantissimo, soprattutto nel periodo in cui viviamo.

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