L’isolamento sociale è un rischio per la salute

Isolamento sociale: un (non) Elisir di lunga vita

Il supporto emotivo si riferisce all’amore, alla simpatia e alla comprensione, e si è osservato che questo tipo di assistenza allunga la vita, soprattutto negli anziani. Il ruolo dei parenti è fondamentale in questo campo. Purtroppo tale sostegno è mancato nel periodo pandemico.

È importante invitare i nonni e le mamme a casa più spesso, e creare con loro dei rapporti più profondi, così da poter godere della loro presenza per molto tempo. Anche se si appartiene a generazioni diverse, le storie dei più grandi possono essere incredibili, e di insegnamento per i giovani.

Passi d’Argento

PASSI e PASSI d’Argento sono i sistemi di sorveglianza della popolazione dedicati, rispettivamente, agli adulti di 18-69 anni e agli ultra 65enni. Realizzati dalle Aziende Sanitarie Locali (ASL), in collaborazione con le Regioni, sono coordinati a livello nazionale dall’Istituto Superiore di Sanità.

I due sistemi si basano sulle indagini eseguite con numerosi campioni rappresentativi per genere ed età della popolazione generale residente in Italia. Raccolgono, in continuo, informazioni sullo stato di salute di adulti e anziani (esempio: salute percepita, sintomi depressivi, patologie croniche, ecc.), sui fattori di rischio comportamentali associati all’insorgenza delle principali patologie croniche (esempio: fumo, alcol, sedentarietà, eccesso ponderale, alimentazione, fattori di rischio cardiovascolare) e sul grado di adesione ai programmi di intervento che il Paese sta realizzando per la loro prevenzione (esempio: screening oncologici, vaccinazione antinfluenzale).

I dati vengono raccolti attraverso interviste telefoniche, su questionario standardizzato. Inoltre questi due sistemi (PASSI e PASSI d’Argento) permettono una migliore comprensione delle conseguenze della pandemia da COVID-19.

Risultati ottenuti durante la pandemia COVID-19

Nel 2020, l’indagine prevista da PASSI e PASSI d’Argento è stata eseguita introducendo il Modulo specificamente dedicato al COVID-19 con un nuovo set di domande, per valutare l’impatto della pandemia nella popolazione generale. Nel Modulo COVID sono state introdotte due domande per indagare lo stato emotivo nei confronti dell’attuale situazione pandemica. La prima domanda indagava il “pensiero intrusivo” cioè il pensiero ricorrente e doloroso legato all’esperienza vissuta in questa emergenza sanitaria da COVID-19:

  • Negli ultimi 30 giorni, le è capitato di ripensare a questa esperienza in maniera dolorosa per esempio incubi, ricordi dolorosi molto vivi, reazioni fisiche?

La seconda domanda indagava, invece, la preoccupazione manifestata verso la situazione attuale:

  • Come si sente di fronte all’attuale situazione legata al COVID-19?

Tra i risultati, è emerso che il “pensiero intrusivo” era frequente in maniera significativa tra gli anziani (ultra 65enni) che vivono in una situazione di isolamento sociale (senza contatti neppure a distanza).

L’isolamento come fattore di rischio

Secondo la definizione che ne danno Biordi e Nicholson (2009), l’isolamento sociale è la distanza di un individuo, psicologica o fisica o entrambe, dalla rete desiderata o necessaria di relazioni con altre persone. L’isolamento sociale si configura, quindi, come una perdita di posizionamento all’interno di un gruppo. La solitudine e l’isolamento sociale sono strettamente correlati ai sentimenti di vulnerabilità, minaccia e ansia, fino alla depressione e ad un serio declino della salute fisica e del benessere.

La pandemia COVID-19 ha investito la collettività su molteplici aspetti di vita e non solo relativi alla salute, ma anche economici, sociali e culturali. Pertanto, oltre all’impatto immediato sulla salute, la pandemia COVID-19 ha modificato la vita di tutti suscitando timori soprattutto nelle persone anziane, esposte ad un rischio maggiore anche da un punto di vista sociale, di discriminazione e di isolamento.

Gli anziani hanno pagato il costo maggiore, in termini di vite, ma anche per le condizioni e per la qualità di vita a seguito delle restrizioni. Il lockdown, l’isolamento prolungato, il distanziamento e la limitazione dei contatti hanno avuto conseguenze maggiori sulla salute dei nostri anziani.

I cambiamenti nelle reti sociali e nel supporto delle persone anziane hanno provocato un aumento significativo dell’emarginazione. Uno studio statunitense ha rilevato che un livello più elevato di solitudine era associato proprio allo “stare a casa” nel periodo del lockdown.

La solitudine può essere un fattore di rischio elevato che peggiora la salute dell’individuo, soprattutto se si tratta di persone anziane, con conseguente aumento della morbilità e della mortalità.

Fonti

  • Vlachantoni A, Evandrou M, Falkingham J, Qin M. The Impact of Changing Social Support on Older Persons’ Onset of Loneliness During the COVID-19 Pandemic in the United Kingdom. Gerontologist. 2022 Sep 7;62(8):1147-1159. doi: 10.1093/geront/gnac033. PMID: 35235949; PMCID: PMC8903469.
  • Perissinotto CM, Stijacic Cenzer I, Covinsky KE. Loneliness in older persons: a predictor of functional decline and death. Arch Intern Med. 2012 Jul 23;172(14):1078-83. doi: 10.1001/archinternmed.2012.1993. PMID: 22710744; PMCID: PMC4383762.
  • Rapporto ISS COVID-19 n. 5/2021 “PASSI e PASSI d’Argento e la pandemia COVID-19”

Crediti delle immagini

Immagine in evidenza: istockphoto.com

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Giulia Caso

Biologa a tempo pieno con specifiche competenze in ambito ambientale e alimentare, appassionata di scienza, storia e letteratura. Lavoro in laboratorio per la ricerca e l'analisi dei microrganismi patogeni che vivono e si riproducono nell'ambiente e negli alimenti. Oltre all'attività analitica, mi occupo anche della consulenza alle aziende e della formazione ai lavoratori in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro.

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