Introduzione
La nostra pelle è diversa da quella dei delfini ed è relativamente priva di peli. Ma perché gli esseri umani moderni hanno perso la loro pelliccia durante l’evoluzione? Un gruppo di ricercatori ha recentemente deciso di scoprirlo, confrontando i codici genetici di 62 specie animali con e senza peli. I risultati, pubblicati su eLife, hanno rivelato che i geni del pelo sono ancora presenti nell’uomo moderno, ma sono stati disattivati dall’evoluzione.
Questa scoperta potrebbe essere di grande importanza per il futuro. Ci aiuterebbe, ad esempio, a trovare nuovi modi per curare la calvizie e far ricrescere i capelli a chi li ha persi dopo la chemioterapia. La scoperta dei ricercatori potrebbe aprire inoltre nuove possibilità per la scienza medica, permettendo di comprendere meglio come la nostra pelle è cambiata nel corso dei secoli.
Questo studio, inoltre, ci insegna ancora una volta quanto la natura sia complessa e come gli esseri umani siano strettamente connessi con il mondo animale che ci circonda. Siamo curiosi di vedere come questi risultati si evolveranno in futuro e quali altre scoperte sorprendenti ci riserva la scienza. Ma andiamo con ordine!
Vivere senza peli
Gli esseri umani non sono gli unici mammiferi ad avere poco pelo, ci sono anche altri animali come i delfini e gli elefanti. I delfini hanno una pelle liscia che li aiuta a nuotare velocemente senza attrito nell’acqua. Gli elefanti, invece, hanno pochissimi peli che li aiutano a mantenere freschi vivendo in climi caldi come quelli africani. Allo stesso modo di questi animali, anche noi umani abbiamo perso la pelliccia per mantenere il corpo fresco.
Questo cambiamento evolutivo ha permesso ai nostri antenati di adattarsi alle condizioni climatiche diverse, spostandosi dalle foreste umide e ombreggiate alle savane secche e calde. Ciò ha permesso loro di colonizzare nuove aree del mondo, diventando una delle specie più diffuse sulla Terra. La perdita della pelliccia è stato quindi un adattamento importante per la sopravvivenza degli esseri umani. Ci ha infatti permesso di evolvere come specie, fino ai giorni nostri.
Il ruolo dei geni mutati per la produzione dei peli
Gli animali senza peli che sono stati analizzati in questo studio hanno tutti accumulato diverse mutazioni in molti dei medesimi geni, tra cui quelli che codificano la cheratina e altri elementi che facilitano la crescita dei peli. I ricercatori hanno scoperto che le regioni regolatorie dei geni hanno un ruolo altrettanto importante nella crescita dei peli, determinando quando, dove e in che quantità attivare un determinato gene.
Questi risultati mostrano che la perdita dei peli non è solo dovuta a mutazioni nei geni che codificano la cheratina, ma anche a mutazioni nei geni regolatori che controllano l’attivazione di questi geni. Ciò significa che la perdita dei peli non è solo una questione di accensione e spegnimento per un singolo gene. Ma è anche una combinazione di mutazioni nei geni regolatori e nei geni della cheratina che lavorano insieme per influire sulla crescita dei peli.
Questa scoperta può aprire davvero nuove opportunità per la comprensione dell’evoluzione e delle patologie legate alla crescita dei peli. Potrebbe essere utile per lo sviluppo di trattamenti per la calvizie e per la ricrescita dei capelli.
Geni silenziati e peli caduti
La pressione evolutiva per la perdita dei peli ha fatto sì che i geni che ne codificavano la crescita diventassero meno importanti, come spiega Nathan Clark, uno degli autori dello studio. In animali senza peli, questi geni si sono evoluti più rapidamente rispetto a quelli dei mammiferi pelosi. Tuttavia, come sottolinea Clark, alcune alterazioni genetiche potrebbero essere responsabili della perdita dei peli mentre altre potrebbero essere solo danni collaterali dovuti all’interruzione della crescita dei peli.
La pressione evolutiva ha influenzato i geni responsabili della crescita dei peli e questa ricerca ci mostra inoltre come questi geni si siano evoluti in modo diverso negli animali senza peli.
Conclusioni
I ricercatori stanno utilizzando lo stesso approccio per indagare le regioni genetiche coinvolte in importanti aspetti della salute umana come la prevenzione del cancro, il prolungamento della vita e altro ancora. Questo metodo ci consente di determinare i meccanismi genetici globali che stanno alla base di diverse caratteristiche, come spiega Clark, uno degli autori dello studio.
Dobbiamo a questo punto aspettare solamente di vedere come questi risultati si evolveranno in futuro e quali altre scoperte sorprendenti ci riserva la scienza.
Fonti
- https://www.focus.it/scienza/scienze/cosa-impedisce-a-uomo-di-avere-tanto-pelo
- https://www.microbiologiaitalia.it/varie/ciclo-di-crescita-delle-ciglia/
- https://www.microbiologiaitalia.it/patologia/la-malattia-in-cui-si-perdono-i-capelli/