Introduzione
Quando sentiamo la parola “AIDS” riconosciamo tutti la malattia che per molto tempo ha mietuto vittime e originato terrore e discriminazioni. Ad oggi, dopo anni di prevenzione e informazione nelle scuole, quasi tutti siamo a conoscenza di come questo virus agisce, delle sue vie di trasmissione e delle precauzioni da prendere.
Le origini
Un argomento però poco discusso, ma sicuramente interessante, sono le origini di tale malattia. A differenza di quanto si potrebbe pensare, l’uomo non è l’unico essere vivente colpito dal virus dell’immunodeficienza: gatti e scimpanzé sono anch’essi colpiti infatti da virus simili appartenenti alla famiglia dei retrovirus e chiamati, rispettivamente, FIV e SIV. È proprio quest’ultimo ad essere l’antenato dell’HIV1 e dell’HIV2 (due sottotipi dell’HIV derivanti dall’Africa occidentale e Africa orientale rispettivamente).
Questo fatto potrebbe certamente confonderci: sappiamo infatti che la via di trasmissione dell’AIDS è quella interumana (da uomo a uomo). Come può allora aver avuto origine dagli scimpanzé?
SIV
Prima di rispondere al quesito è bene sapere qualcosa in più sul virus SIV. Analogamente ad HIV, anche SIV è un acronimo, dove la lettera S sta proprio per scimpanzé.
Come accennato, si tratta di un virus molto simile a quello dell’HIV ma molto più antico. Si stima infatti che abbia avuto origine 32 mila di anni fa e che oggi infetti 45 specie di primati. Due specie fra queste sarebbero poi all’origine dei due sottotipi di HIV presenti nell’uomo.
Una importante differenza da sottolineare è che mentre l’HIV è fortemente patogeno per l’uomo, l’SIV risulta non esserlo per la maggior parte delle specie. Studi sul cercocebo, specie non suscettibile all’AIDS, ha dato modo di spiegare cosa c’è alla base di questo cambiamento: la presenza di due geni chiamati TLR4 e l’ICAM-2.
Il passaggio dalla scimmia all’uomo
Arriviamo ora al punto cruciale della questione. Sappiamo che la storia dell’AIDS ha origini relativamente recenti e che si è diffusa globalmente soltanto negli anni 80. Come ha fatto quindi una malattia che si può trasmettere soltanto da uomo a uomo, attraverso rapporti sessuali e sangue, a essere passata dalle scimmie all’uomo? E perché solo ora?
Purtroppo, non esiste una risposta certa a questi quesiti ma l’ipotesi più accreditata è questa: in realtà l’AIDS è passato più volte nel corso della storia dalla scimmia all’uomo (motivo per cui esisterebbero più sottogruppi dell’AIDS) ma soltanto con la globalizzazione e l’invenzione dei mezzi di trasporto moderni è divenuto pandemico.
Il vero e proprio passaggio del virus invece sarebbe dovuto al passaggio di sangue dalle scimmie all’uomo. Questo fenomeno viene spiegato dall’usanza delle tribù africane di nutrirsi con carne di scimmia che non sempre risultava essere ben cotta oppure da possibili morsi e ferite causate da queste.
Nonostante questa sia l’ipotesi più accredita i dubbi riguardo l’insorgenza dell’AIDS nell’uomo sono molti e hanno lasciato, nel corso degli anni, la nascita e lo sviluppo di varie teorie complottistiche.
L’unica valida strada però è quella della scienza e non dobbiamo lasciare che teorie stravaganti prendano piede senza la benché minima prova.