Influenzavirus

Caratteristiche

L’influenza, la celebre e diffusissima malattia infettiva respiratoria, è causata dal virus dell’influenza, un virus a RNA appartenente alla famiglia Orthomyxoviridae. La famiglia comprende, oltre all’Influenza virus di tipo A, B, C e D anche Isavirus, Quaranjavirus e Thogotovirus.  

L’Influenza A virus è il più diffuso e infetta l’uomo, i mammiferi e gli uccelli; l’Influenza B virus infetta l’essere umano e i pinnipedi; l’Influenza C virus infetta l’essere umano e i suini e l’Influenza D virus, infine, infetta suini e bovini.

Storia

Ippocrate, circa 2400 anni fa, descrisse per primo i sintomi dell’influenza e da allora numerosi sono stati i casi di soggetti affetti. Ciononostante, non è stato semplice, nel corso degli anni, identificare i casi certi a causa dei sintomi similmente riscontrabili in altre malattie.

All’inizio degli anni ’30 il virologo Richard Shope isolò, da maiali infetti, il virus dell’influenza. Questo fu un passaggio fondamentale per la comprensione della malattia poiché fino a quel momento si credeva che la malattia fosse causata da un batterio isolato dal batteriologo Richard Pfeiffer che lo soprannominò, erroneamente, Bacillus influenzae (o bacillo di Pfeiffer).

Prima del 2020, ci sono state 6 grandi pandemie:

  • 1889: influenza russa (H2N2)
  • 1900: vecchia influenza di Hong Kong (H3N8)
  • 1918: influenza spagnola (H1N1), la più famosa e letale
  • 1957: influenza asiatica (H2N2)
  • 1968: influenza di Hong Kong (H3N2)
  • 2009: influenza suina (influenza A/H1N1/2009)
Influenza virus H1N1
Figura 1 – Influenza virus H1N1

Filogenesi

DominioRiboviria
RegnoOrthornavirae
PhylumNegarnaviricota
SubphylumPolyploviricotina
ClasseInsthoviricetes
OrdineArticulavirales
FamigliaOrthomyxoviridae
GenereAlpha/Beta/Gamma/Deltainfluenzavirus
SpecieInfluenza A/B/C/D virus

Morfologia strutturale

In generale la morfologia dei virus appartenenti alla famiglia Orthomixoviridae è sferica con un diametro che oscilla tra i 50 e i 120 nm. Meno frequentemente gli Ortomixovirus possiedono forma filamentosa con una lunghezza compresa tra 200 a 300 nm.

I virus influenzali sono inoltre caratterizzati da un envelope che protegge ulteriormente il virus. Il capside virale, invece, è a simmetria elicoidale mentre le nucleoproteine formano una struttura ad anello e hanno una lunghezza compresa tra 50 e 130 nm con un diametro che va da 9 a 15 nm.

La struttura del virione dell’Influenza A virus è emblematico per gli altri Influenza virus. Esso è sferico e ha un diametro di 80-120 nm. Il genoma contiene otto porzioni di RNA segmentato a polarità negativa, che codifica 11 proteine.

A tal proposito, l’emoagglutinina e la neuraminidasi sono le due grandi glicoproteine meglio caratterizzate possedendo non soltanto una funziona ben specifica per l’ingresso del virus nella cellula ospite, ma permettendo anche una chiara categorizzazione dei vari sottotipi. Infatti, l’emoagglutinina facilita l’ingresso del genoma virale nelle cellule target, mentre la neuraminidasi è un enzima coinvolto nel rilascio dei virioni. La risposta degli anticorpi a queste due proteine è utilizzata per classificare i diversi sierotipi dei virus dell’influenza.

Struttura del virus dell'influenza
Figura 2 – Struttura del virus dell’influenza

Patogenesi

I virus influenzali vengono diffusi attraverso le goccioline di Pflugge quindi mediante goccioline trasportate dall’aria, contatto da persona a persona ma anche, più raramente, attraverso il contatto con oggetti contaminati.

Il periodo di incubazione va da 1 a 4 giorni.

L’influenza è generalmente caratterizzata dall’insorgenza di brividi, febbre, tosse, malessere, cefalea, fotofobia e dolori articolari.

Possono inoltre insorgere sintomi gastrointestinali e, soprattutto i bambini, possono presentare nausea, vomito e dolore addominale.

L’influenza che solitamente non provoca danni persistenti, può presentare, talvolta, alcune complicanze che vanno dalle polmoniti batteriche, al peggioramento di malattie preesistenti, alle sinusiti e alle otiti. A tal proposito i soggetti a rischio sono soprattutto adulti con un’età al di sopra dei 65 anni, bambini molto piccoli e donne incinte.

Nel complesso, il tasso di mortalità è basso, contrariamente all’elevata incidenza della malattia che colpisce ogni anno numerose persone.

 Sintomi tipici dell'influenza
Figura 3 – Sintomi tipici dell’influenza

Metodi di identificazione e diagnosi

La diagnosi può essere effettuata attraverso l’isolamento del virus in colture cellulari prelevato precedentemente da tamponi naso-faringei e utilizzando poi la PCR e la RT-PCR.

Allorquando i pazienti manifestano sintomatologia del basso tratto respiratorio è necessario effettuare la pulsossimetria (un metodo non invasivo per monitorare la saturazione di ossigeno) e una RX torace per valutare la presenza di un’eventuale polmonite che si presenta generalmente con infiltrati focali o interstiziali diffusi.

Tuttavia, la diagnosi di influenza è in genere clinica.

Trattamento

Poiché la malattia è spesso lieve, la terapia, include perlopiù riposo, idratazione e, se necessario, antipiretici.

Il trattamento con farmaci antivirali viene utilizzato per i pazienti ad alto rischio.

I farmaci per l’influenza comprendono:

  • Il baloxavir, un inibitore dell’endonucleasi, interferisce con la replicazione virale bloccando la trascrizione dell’RNA virale.
  • Lo zanamivir, l’oseltamivir e il peramivirs appartenenti alla famiglia degli inibitori della neuraminidasi.
  • Le adamantadine che bloccano il canale ionico M2 interferendo con l’esposizione dell’acido nucleico virale all’interno della cellula.

Prevenzione

Fondamentali per la prevenzione dell’influenza sono alcune pratiche d’igiene personale come il lavaggio delle mani. È inoltre possibile prevenire l’influenza anche mediante la somministrazione di vaccini specifici antinfluenzali.

I vaccini antinfluenzali disponibili in Italia sono autorizzati dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e dall’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA).

Esistono diverse tipologie di vaccino influenzale:

  • influenzali inattivati sono costituiti da un mix di vaccini in cui il virus è stato distrutto in parte con detergenti e in parte attraverso la purificazione degli antigeni emoagglutinina e neuraminidasi. Ad oggi in Italia sono disponibili vaccini antinfluenzali trivalenti (TIV) contenenti 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e un virus di tipo B e vaccini quadrivalenti (QIV) con 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B.
  • inattivati adiuvati che contengono l’adiuvante MF59 in grado di potenziare le risposte immunitarie indotte dal vaccino.
  • vivo attenuato quadrivalente in cui i ceppi influenzali sono attenuati in modo da non causare influenza.
  • quadrivalente su colture cellulari VIQCC che contiene 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B cresciuti su colture cellulari.
  • ad alto dosaggio contiene, oltre a due virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e due virus di tipo B, anche 60 mcg di emoagglutinina (HA) per ciascun ceppo virale per potenziare la risposta immunitaria e consentire una maggiore efficacia. È indicato nei soggetti di età pari o superiore a 65 anni.

Il vaccino antinfluenzale è raccomandato per persone potenzialmente a rischio di complicanze come soggetti affetti da malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, malattie dell’apparato cardio-circolatorio, malattie metaboliche, malattie congenite o acquisite, malattie infiammatorie, epatopatie croniche e soggetti di età pari o superiore a 65 anni. Il vaccino è inoltre consigliato anche ad alcune categorie di lavoratori come medici e personale sanitario, forze di polizia e altre.

Il vaccino va somministrato per via intramuscolare; nel muscolo deltoide per i soggetti di età superiore a 2 anni e nella faccia antero-laterale della coscia nei bambini fino ai 2 anni e nei lattanti. Una sola dose di vaccino antinfluenzale è sufficiente per tutti i soggetti mentre, per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati prima, si utilizzano due dosi di vaccino antinfluenzale stagionale a distanza di almeno quattro settimane.

Fonti

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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino, creatore ed amministratore di Microbiologia Italia, primo sito di divulgazione microbiologica in Italia. Sono laureato in biologia e molto appassionato di tecnologia, cinema, scienza e fantascienza. Sono Siciliano ma vivo e lavoro in Basilicata come analista di laboratorio microbiologico presso una nota azienda farmaceutica. Ho creato il portale di Microbiologia Italia per condividere conoscenza ed informazioni a chiunque fosse interessato a questa bellissima scienza. Potete trovare tutti i miei contatti al seguente link: https://linktr.ee/fcentorrino.

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