Alpaca: caratteristiche e curiosità

Alpaca: caratteristiche dell’animale

L’alpaca (Vicugna pacos) è un mammifero della famiglia dei camelidi, originario del Sudamerica.

Gli alpaca, in natura, vivono in mandrie, generalmente ad altezze comprese tra 3500 e 5000 metri. Popolano luoghi paludosi e montuosi delle zone meridionali di Ecuador e Colombia, fino ad arrivare alle regioni settentrionali di Cile e Argentina.

Gli alpaca, però, vengono allevati in diverse parti del mondo, per la loro lana pregiata. Essi, infatti, hanno la capacità di adattarsi a condizioni climatiche e territori molti differenti tra loro e da quelli del loro habitat naturale.

Esistono due razze di alpaca:

  • Alpaca Huacaya: razza più diffusa nel mondo, infatti circa il 90/95% degli alpaca appartengono a questa razza
  • Alpaca Suri: razza più rara, infatti costituisce circa il 10/5% della popolazione mondiale

Le due razze di Vicugna pacos differiscono per le caratteristiche del loro pelo e, dunque, per la qualità della lana che producono.

Filogenesi

DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChodarta
ClasseMammalia
SottoclassePlacentalia
SuperordineUngulata
OrdineArtiodactyla
SottordineTylopoda
FamigliaCamelidae
GenereVicugna
SpecieV. pacos
Tabella 1 – Filogenesi di V. Pacos

Anatomia dell’alpaca

Gli alpaca si presentano come animali alti e robusti, che possono superare i 70 kg di peso, ma nonostante ciò sono i più piccoli della famiglia dei camelidi.

Scheletro

La struttura scheletrica dell’alpaca è costituita da 206 ossa, lunghe e sottili, tuttavia abbastanza robuste da permettere all’animale di resistere in territori montuosi molto freddi. Presenta, inoltre, una sovrascapola cartilaginea ben sviluppata, sovrapposta alla scapola ossea, caratteristica dei camelidi.

Testa

La testa dell’alpaca è piccola e allungata, senza corna. Inoltre, il muso è quadrato.

Collo

L’alpaca ha il collo lungo e snello, ricoperto da uno strato di soffice pelo.

Occhi

Gli occhi dell’alpaca sono di forma ovale, molto grandi e con la tendenza ad uscire dalle orbite. In aggiunta a ciò, la pupilla è nera e si allunga orizzontalmente.

Orecchie

Le orecchie di forma triangolare, sono lunghe circa 8 cm e sono ricoperte di vello. L’alpaca ha la capacità di muovere le orecchie, soprattutto quando è vigile. Inoltre, le orecchie di A. suri sono leggermente più lunghe rispetto a quelle di A. Huacaya. L’alpaca è molto sensibile ai suoni. Può, infatti, intercettare rumori molto distanti.

Naso

L’alpaca ha un naso grande, con narici divise e ben definite.

Bocca e denti dell’alpaca

L’alpaca ha i denti principalmente nella parte inferiore della mascella, secondo la seguente formula: molari, incisivi e canini.

Nella parte superiore sono presenti solo dei piccoli incisivi sul fondo laterale, mentre anteriormente i denti sono sostituiti da un cuscinetto dentale duro.

Bocca e denti di Vicugna pacos
Figura 1 Bocca e denti di Vicugna pacos [Fonte: pixabay]

I denti dell’alpaca generalmente presentano poco smalto sul lato della lingua e crescono fino all’età adulta. Se i denti inferiori di Vicugna pacos sono ben allineati con il cuscinetto superiore, tendono a consumarsi gradualmente negli anni. Ciò accade a causa della masticazione, ovvero il movimento laterale della mascella che mette in contatto i denti con il cuscinetto dentale. Tale gesto fa si che, negli anni, i molari si usurino e si formino delle pieghe semilunari, con delle creste longitudinali che permettono la triturazione dei vegetali.

Schiena

L’alpaca ha il garrese pronunciato, con un dorso forte e convesso. La sua altezza è di circa 90 cm al garrese, ma può anche superare i 100 cm.

Coda

La coda è corta e ricoperta di pelo che scende in basso, fino a coprire la zona genitale.

Arti

Gli arti anteriori sono più corti rispetto a quelli posteriori. Le zampe anteriori sono forti e dritte, mentre quelle posteriori presentano una curvatura a livello del garretto. Gli arti dell’alpaca presentano caratteristiche anatomiche che permettono all’animale di piegare le zampe sotto il ventre, per riposare.

Piedi

I piedi dell’alpaca hanno 2 dita solide e forti. Non presentano zoccoli, ma solo cuscinetti digitali ricoperti di unghie.

Sistema respiratorio dell’alpaca

L’alpaca ha 2 polmoni molto sviluppati, al punto da poter contenere fino a 5 litri di aria (capacità polmonare). Il diaframma risulta essere robusto e, come tutti i camelidi, presenta una forma di ossificazione. Grazie alla conformazione delle vie aeree, Vicugna pacos ha la possibilità di respirare molto velocemente.

Sistema digerente

Lo stomaco dell’alpaca, come tutti i camelidi, è diviso in 3 compartimenti. Per tale motivo è considerato uno pseudo-ruminante, in quanto i ruminanti presentano 4 rumini.

Un sistema digerente così strutturato permette la digestione dei vegetali di cui l’alpaca si nutre.

Vicugna pacos mangia circa 1 kg di erbe al giorno e ha bisogno di bere tanto, perché, al contrario del cammello, non resiste alla sete.

Apparato genitale maschile

Nell’alpaca la discesa dei testicoli nella borsa scrotale avviene dopo circa 6 mesi dalla nascita. Le gonadi sono ovali e pesano circa 18 g. Come nel cane e nel suino, i testicoli sono posizionati nello scroto in posizione perineale e il diametro dei tubuli seminiferi va dai 174 ai 237 µm.

L’epididimo da un punto di vista macroscopico è diviso in 3 regioni: testa, corpo e coda, mentre istologicamente è costituito da 6 segmenti differenti. L’epididimo possiamo trovarlo nella regione anteriore del testicolo che si sviluppa dall’estremità inferiore verso quella superiore.

Apparato genitale femminile

I genitali femminili sono costituiti da una vulva e un punto di congiunzione ventrale contenente il clitoride. La regione craniale della vagina è lunga e si connette alla cervice che è costituita da 2 o 3 anelli. L’utero, di piccole dimensioni, è diviso in due compartimenti, che si formano dalla fusione dei lunghi colli uterini. Nelle femmine giovani di alpaca troviamo l’imene, che determina l’ingresso del canale vaginale nel vestibolo. Nelle femmine adulte, invece, al posto dell’imene troviamo una leggera costrizione.

Mandria di Alpaca
Figura 2 – Mandria di Vicugna pacos [Fonte: pexels]

Cenni storici sull’alpaca

L’origine dell’alpaca è stata per decenni oggetto di un importante dibattito, che è stato complicato dalla consapevolezza che gli alpaca e i lama sono in grado di riprodursi l’uno con l’altro e di produrre una prole fertile. Questo ha suggerito, inizialmente, che entrambe le specie derivassero dai guanachi (il guanaco è la specie madre del lama).

Tuttavia, studi genetici condotti all’inizio del XXI secolo hanno stabilito che gli alpaca sono i discendenti addomesticati delle vigogne e che l’addomesticamento è avvenuto sulla Cordigliera delle Ande circa 6.000 o 7.000 anni fa.

Scavi effettuati da Telarmachay Rockshelter, infatti, hanno collocato le origini dell’alpaca a circa 6000 anni fa, presso il Perù centrale. Da qui sembra che Vicugna pacos, circa 3800 anni fa, si sia mosso verso valli a più bassa quota.

Alpaca e la loro lana pregiata

Gli alpaca vengono allevati in mandrie per la loro lana pregiata, a differenza del lama che invece è un animale da soma.

Sono animali che devono essere allevati in gruppo in quanto da soli soffrono la solitudine.

Essendo originari delle Ande, gli alpaca presentano un pelo fino, ma molto folto, utile a proteggerli dal freddo.

La loro lana è molto pregiata, addirittura più del cashmere, sia per le caratteristiche di bellezza e brillantezza, ma soprattutto per l’assenza di lanolina, che la renda anallergica.

La fibra del cucciolo di alpaca è quella più richiesta in quanto è molto soffice e non infeltrisce.

Il vello di alpaca presenta 22 tonalità naturali che vanno dal bianco al nero, passando per beige, grigio e anche marroncino.

Come detto in precedenza, però, che c’è una differenza tra la lana di A. Huacaya e A. Suri. Le due razze di Vicugna pacos, infatti, producono un pelo dalle caratteristiche differenti:

  • A. Huacaya: il suo corpo è interamente ricoperto da un folto pelo, che cresce perpendicolarmente rispetto alla pelle; la sua groppa è convessa. La pelle è ricca di follicoli che producono ciocche di vello, chiamate staple. La fibra di A. Huacaya è densa, fine e soffice e la sua lucentezza è apprezzabile soprattutto dopo la lavorazione;
  • A. Suri: il suo pelo è fine e denso e cade lungo la schiena, dando all’animale un aspetto più slanciato; la sua groppa è dritta. Inoltre, la lana di Alpaca Suri è più pregiata rispetto a quella di Alpaca Huacaya, date le sue caratteristiche simili alla seta. Essa è, infatti, brillante, molto sottile e liscia.
Vicugna pacos crias
Figura 3 – Cucciolo di Vicugna pacos [Fonte: pixabay]

Curiosità sull’alpaca

Gli alpaca possono vivere fino a 20 anni e comunicano tra loro attraverso un piacevole suono, detto humming.

La gestazione della femmina di alpaca dura circa 350 giorni, ma in alcuni casi può prolungarsi anche per più di un anno. Successivamente viene dato alla luce un cucciolo, chiamato crias. Le femmine, infatti, generalmente partoriscono un solo cucciolo l’anno. I parti gemellari sono molto rari, ma non impossibili.

L’alpaca adeguatamente addestrato si presta a essere utilizzato come animale da passeggio o per l’alpaca-terapia, trovando impiego con bambini, malati e anziani.

Sono animali dal carattere docile e timido, ma schivo. Essendo nati come prede, infatti, non si lasciano avvicinare facilmente e, per questo motivo, quelli che si fanno accarezzare sono alpaca addomesticati. Essendo animali molto intelligenti sono facili da addestrare, ma è sempre meglio iniziare l’addestramento quando sono giovani.

Anche l’alpaca, come il lama, può sputare occasionalmente, ma lo fa soltanto verso i suoi simili. Le motivazioni possono essere: difesa, se si sente sotto attacco o per questioni di dominanza. In ogni caso questo gesto risulta essere innocuo, in quanto viene sputata solo dell’erba ruminata.

Fonti

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Michela Trosini

Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche. Sono molto interessata a tutto ciò che è scienza: microbiologia, biologia, zoologia, farmacologia, psicologia e nutrizione. Attraverso la scrittura, cercherò di trasmettere la mia passione a tutti i lettori di Microbiologia Italia.

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