Il luppolo e le sue principali fitopatie (Parte 2)

Continuando il discorso della prima parte di questo articolo, nei paragrafi successivi verranno presentate altre malattie della pianta di luppolo (Humulus lupulus) causate da miceti fitopatogeni.

Marciume bianco da Sclerotinia

Questa fitopatia è causata dal fungo ascomycota Sclerotinia sclerotiorum e attacca la pianta di luppolo soprattutto se essa è continuamente bagnata e coltivata in climi miti.  I sintomi iniziano a vedersi in primavera e inizio estate e si presentano come lesioni impregnate di acqua sui viticci di luppolo: il tessuto infettato collassa e crea queste rotture grigiastre o marrone chiaro. Spesso i sintomi possono essere visti anche sugli steli nella parte alta della pianta. In caso di tempo piovoso e umido il fungo si può presentare come una muffa bianca (Figura 1) sulla parte esterna dei tessuti colonizzati e si possono osservare sclerozi neri sui viticci. Man mano che l’infezione avanza, le lesioni si espandono, la corteccia si stacca e si forma marciume. Le foglie generalmente rimangono verdi fino a che il ramo non è completamente senza corteccia.

Spesso le misure per il controllo di S. sclerotiorum non sono necessarie, bastano delle pratiche agronomiche che permettono di ridurre l’umidità sulla pianta e sulla superficie del suolo. Esempi di queste pratiche sono ritardare il più possibile la prima irrigazione, ridurre le concimazioni azotate e rimuovere le foglie e i germogli basali in eccesso. A volte viene utilizzato il fungo parassita Coniothyrium minitans per ridurre il numero di sclerozi presenti.

Muffa bianca di Sclerotinia sclerotiorum.
Figura 1 – Muffa bianca tipica di Sclerotinia sclerotiorum (Fonte: commons.wikimedia.org)

Oidio del luppolo

L’oidio, malattia provocata da Podosphaera macularis (Sphaetotheca macularis formalmente), è una delle principali malattie del luppolo e causa gravi cali di produzione e danni sui coni che li rendono invendibili. L’oidio può attaccare ogni organo verde della pianta ed è spesso visibile attraverso la caratteristica muffa biancastra e polverosa (Figura 2A). In caso l’infezione avvenga nel periodo di forte crescita della pianta, si possono osservare delle vescicole sui tessuti prima di osservare sporulazione. Il danno maggiore si ha nel momento in cui il fungo infetta i giovani coni della pianta portando così a deformazioni e blocco della crescita. I coni attaccati diventano di colore bruno-rossastri (Figura 2B) in quanto il tessuto muore; in caso vengano essiccati in forno per la vendita, il colore di queste strutture diventa verde acido o marrone chiaro.

Il controllo di oidio in campo è basato sull’utilizzo di varietà di luppolo resistenti unite a buone pratiche agricole. Quest’ultime sono l’utilizzo di strumenti sanificati per le varie operazioni agricole, irrigazione e fertilizzazione in quantità adeguate e non eccessive e opportuni trattamenti con fungicidi sia nei periodi produttivi che durante lo sviluppo del cono.

Danni da oidio su vari organi della pianta di luppolo.
Figura 2 – Danni da Oidio su luppolo: A. Su foglia (Fonte: commons.wikimedia.org); B. Su cono (Fonte: giornaledellabirra.it).

Peronospora del luppolo

La Peronospora, il cui agente è Pseudoperonospora humuli, è una delle malattie che attaccano luppolo più diffuse negli areali con clima umido. I sintomi iniziano a vedersi nel periodo primaverile e sono rappresentati, dapprima, da giallumi delle foglie infettate (Figura 3); una caratteristica evidente della peronospora è la presenza di sporangi di colore bruno nella pagina inferiore delle foglie. Su quest’ultime, per di più, si formano delle lesioni scure, delimitate dalle nervature, che disseccano. Diversamente i coni infettati prendono una colorazione “a strisce” marroni e verdi e, in caso di forte aggressività da parte del patogeno, possono imbrunire completamente (in questo caso si può osservare anche sporulazione). I danni maggiori si hanno quando P. humuli attacca la pianta durante la fioritura o nei primi stadi di sviluppo dei coni.

È da prendere in considerazione che spesso la peronospora non viene immediatamente diagnosticata in quanto i rami e i viticci di luppolo infettati disseccano velocemente e possono cadere. Non è possibile utilizzare un solo approccio per controllare la peronospora su luppolo e di conseguenza, spesso, si ricorre all’integrazione di vari metodi. Le pratiche agricole volte a rendere l’ambiente non favorevole al patogeno possono aiutare, unite all’impianto di varietà di luppolo molto resistenti ai diversi ceppi patogeni (soprattutto in zone dove la pressione della malattia è alta). Trattamenti fungicidi mirati e fatti nei momenti opportuni sono fondamentali per la gestione della malattia.

Sintomi di peronospora del luppolo su foglia.
Figura 3 – Sintomi di peronopora (Pseudoperonospora humuli) su foglia di luppolo (Fonte: commons.wikimedia.org).

Verticillosi

La malattia è dovuta all’infezione di due possibili specie del fungo ascomicete Verticillium: V. dahlie e V. albo-atrum. La sintomatologia di quest’ultimo su luppolo dipende dall’aggressività del ceppo che ha infettato oltre alle condizioni climatiche della zona di coltivazione, di conseguenza possono esserci attacchi letali o non letali alla pianta. Nel caso del ceppo non letale di V. albo-atrum si possono osservare dei giallumi nella pagina inferiore delle foglie e tessuto morto tra le nervature principali, portando la foglia ad arricciarsi verso l’alto. I viticci della pianta si gonfiano e i tessuti interni si scuriscono. Se il ceppo che infetta è letale, la pianta collassa velocemente (foglie e rami) e porta alla morte le varietà più suscettibili. Nel caso di infezione da V. dalhie la gravità della malattia dipende molto dall’ambiente e dalla varietà della pianta; spesso, infatti, gli unici sintomi visibili sono l’ingrossamento dei viticci e un diffuso ingiallimento delle foglie.

Per quanto riguarda il controllo di questa malattia la combinazione di varie tecniche, quali l’utilizzo di varietà resistenti, le rotazioni colturali e l’allontanamento dal campo di residui di piante infette, potrebbe essere ottimale in quanto riduce la quantità di inoculo presente. È molto importante anche limitare le concimazioni azotate e il controllo delle infestanti in campo, in quanto possibili ospiti del patogeno.

Sintomi di Verticillium sp. su luppolo.
Figura 4 – Danni da Verticillium sp. su luppolo (Fonte: commons.wikimedia.org).

Fonti

  • Belli G, Assante G, Bianco P. A, Casati P, Cortesi P, Faoro F, Iriti M, Saracchi M, Sardi P, Vercellesi A. (2012). Elementi di patologia vegetale. Piccin.
  • Bhat, R. G. and Subbarao, K. V. (1999). Host range specificity in Verticillium dahliae. Phytopathology 89:1218-1225.
  • Kunej U, Mikuliˇc-Petkovšek M, Radišek S, Štajner N (2020). Changes in the Phenolic Compounds of Hop (Humulus lupulus L.) Induced by Infection with Verticillium nonalfalfae, the Causal Agent of Hop Verticillium Wilt. Plants, 9, 841.
  • Washington State University, Oregon State University, University of Idaho, USDA Agricultural Research Service (2015). Field guide for Integrated Pesta Management on Hop.
  • www.britishhops.org.uk
  • www.canr.msu.edu
  • www.gd.eppo.int/
  • www.hopsfarmer.it
  • www.giornaledellabirra.it
  • www.plantvillage.psu.edu
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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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