Infezione da orecchino: come riconoscerla e contrastarla

Cos’è un’infezione

L’insorgenza di processi di infezione, da orecchino e non, indica che il nostro organismo sta combattendo un agente patogeno (batterio, fungo, virus, ecc.), il quale ha penetrato uno dei nostri tessuti. Lo sviluppo del microrganismo e, di conseguenza, del processo di infezione possono avvenire in qualsiasi parte del corpo, a partire dal sito di penetrazione, fino a tessuti e organi adiacenti.

Già nel momento in cui il patogeno prova a penetrare nei nostri tessuti, questi tentano di limitare al minimo il rischio di infezione per mezzo di sebo e muco, particolarmente ricchi di sostanze biochimiche con capacità antimicrobiche; nonostante ciò, l’agente infettivo può resistere a queste prime “armi” di difesa del nostro organismo, completando la fase di penetrazione nei nostri tessuti e scatenando definitivamente il processo di infezione. A quel punto, il nostro organismo lo combatte per mezzo della cosiddetta immunità “innata”, ovvero meccanismi di difesa applicabili contro microrganismi di qualsiasi natura: febbre, produzione di citochine e fagocitosi. Ulteriormente, nei casi di infezione più gravi, entra in gioco l’immunità “specifica”, caratterizzata dalla produzione di anticorpi caratteristici per la difesa da quello specifico patogeno infettivo.

Come viene provocata un’infezione da orecchino

Il piercing è una pratica millenaria e ancora oggi molto in voga; le tecniche di foratura e le strumentazioni utili a svolgerle al meglio si sono ormai affinate a tal punto da ridurre al minimo il rischio di infezione, nonché da rendere gli studi dei piercer delle vere e proprie sale operatorie.

Nonostante ciò, l’infezione ai fori appena fatti è ancora oggi molto presente, tanto da essere prassi quasi comune successivamente alla foratura di un lobo o qualsiasi altra parte del corpo. Se da una parte, come descritto precedentemente, il rischio igienico del luogo in cui andiamo a fare il nostro nuovo piercing è ormai ridotto al minimo, d’altra parte è ancora molto elevata la noncuranza verso ciò che è a tutti gli effetti una ferita aperta. La causa principale, infatti, è spesso la scarsa igiene del foro appena fatto e l’abitudine a toccarlo ripetutamente, senza lavare prima le mani, vettore di numerosissimi microrganismi potenzialmente patogeni.

Sintomi e diagnosi

Nella maggior parte dei casi, un’infezione all’orecchino si presenta con gonfiore e arrossamento della parte forata, che possono sfociare anche in dolore, prurito, febbre e secrezione di liquido giallo. È molto importante, nel caso in cui si presentassero sintomi come quelli appena descritti, non tralasciare l’infezione e informare immediatamente il proprio medico di famiglia.

Figura 1 – Infezione da orecchino [piercingsulweb.it]

Metodi di prevenzione e cure

Paradossalmente, la prima cosa da fare per prevenire un’infezione all’orecchino è non fare nulla: non toccare la parte appena forata, non ruotare l’orecchino, non appoggiare la parte forata quando si è stesi o a letto e non applicare alcuna crema o unguento. È bene, sporadicamente, pulire la zona con una soluzione salina, tamponando con un cotton fioc, ma non sono necessarie altre prassi, né tantomeno l’uso di alcool e acqua ossigenata.

Nel caso in cui l’infezione dovesse comunque presentarsi, è consigliato accertarsi più attentamente dell’igiene della zona forata, da disinfettare sempre e solo con soluzione salina. In caso di infezione particolarmente persistente, contattare piercer e/o medico di famiglia.

E se non fosse un’infezione?

Il termine “infezione” è molto spesso usato per indicare qualcosa che infezione, in realtà, non è. Nel caso dei piercing, infatti, è molto comune l’insorgenza di dermatiti da contatto causate da allergie al nichel: metallo molto spesso presente negli orecchini. In questi casi, i sintomi possono essere dolore, prurito, tagli e desquamazione della zona forata; la reazione allergica non è da sottovalutare, può durare fino a 2 settimane ed è bene contrastarla per mezzo di una terapia prescrivibile dal medico di famiglia.

Figura 2 – Reazione allergica causata da orecchino contenente Nichel [dietazonaonline.com]

Fonti

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Davide Puntorieri

Dottore in Scienze gastronomiche e oggi studente di scienze e tecnologie alimentari (LM-70) presso l'Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria.

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