Il microbiota oculare

Il microbiota è una comunità di microrganismi che esiste in un particolare ambiente. Nell’uomo, il termine “microbiota” indica i microrganismi che vivono in o su una parte del corpo, come la pelle o il tratto gastrointestinale.

Anche gli occhi hanno un microbiota unico. Recenti scoperte hanno evidenziato una correlazione tra il microbiota oculare e alcune malattie.

Microbiota e superficie dell’occhio

La comunità di microrganismi presenti sull’occhio si trova sulla congiuntiva e sulla cornea.

La congiuntiva è una membrana sottile e trasparente che protegge l’occhio. Copre l’interno della palpebra e la parte bianca dell’occhio (la sclera).

La cornea è la parte trasparente dell’occhio che copre l’iride e la pupilla, e permette alla luce di entrare nell’occhio.

Invece, i microrganismi presenti sulle palpebre e sulle ciglia fanno parte del microbiota cutaneo.

Gli scienziati ipotizzano che la bassa diversità del microbiota oculare sia dovuta alla composizione del liquido lacrimale. Quest’ultimo contiene degli enzimi che danneggiano le pareti cellulari dei batteri, impedendo ai batteri di riprodursi.

Anatomia dell'occhio umano
Figura 1 – Anatomia dell’occhio umano [Fonte: Wikipedia].

Quali microrganismi si trovano sull’occhio?

Batteri

Alcuni batteri Gram-positivi (quali Staphylococcus, Corynebacterium, Streptococcus e Propionibacterium) potrebbero agire come commensali su strutture come palpebre, cornea e congiuntiva.

Sulla superficie dell’occhio possono trovarsi anche batteri Gram-negativi (alcune specie di Haemophilus, Neisseria, Pseudomonas) patogeni, tuttavia senza segni evidenti di infiammazione o infezione oculare.

Virus

Il poliomavirus delle cellule di Merkel e il papillomavirus umano sono stati rilevati sulla superficie oculare di soggetti sani.

L’ipotesi è che questi virus agiscano come delle sentinelle, per allertare il sistema immunitario di altri virus che raggiungono l’occhio, e impedire così delle infezioni virali.

Funghi

Alcuni studi hanno rilevato che Candida albicans può trovarsi sulla superficie oculare di bambini e adolescenti sani.

Sono stati identificati come parte del microbiota oculare anche i generi Aspergillus, Setosphaeria, Malassezia e Haematonectria.

Saranno necessari ulteriori studi per scoprire la composizione esatta e la funzione del microbiota fungino presente sulla superficie oculare.

Candida albicans e microbiota oculare
Figura 2 – Foto di C. albicans, acquisita con microscopio a fluorescenza. Anche il fungo C. albicans può far parte del microbiota oculare [Fonte: Wikipedia].

Alterazioni del microbiota oculare

La composizione del microbiota oculare può variare per diverse cause, come l’uso di lenti a contatto, cosmetici, farmaci, infezioni o malattie che colpiscono altri organi.

Inoltre, variabili come l’età e il clima (secco o umido) influenzano la composizione del microbiota oculare.

Esiste quindi una correlazione tra alterazioni del microbiota oculare, patologie oculari e l’utilizzo di lenti a contatto.

Occhio secco

L’occhio secco è una condizione comune, che si verifica quando le lacrime non sono in grado di fornire un’adeguata lubrificazione agli occhi. Questa situazione provoca infiammazione e danni alla superficie oculare, tuttavia senza un’evidente infezione.

In alcuni casi, i batteri presenti sull’occhio producono degli enzimi (come le lipasi) e delle tossine che modificano il film lacrimale, causando segni di irritazione. Tali effetti sono simili a quelli che avvengono in caso di occhio secco.

Non a caso, è stato scoperto che i soggetti con occhio secco hanno sulla superfice oculare maggiori livelli di batteri Bacteroidia e Bacteroidetes, e minori livelli di batteri Pseudomonas e Proteobacteria, rispetto ai soggetti con occhi sani.

Sembra quindi che la variazione del microbiota oculare sia una possibile causa dell’occhio secco.

Blefarite

La blefarite è un’infiammazione delle palpebre. Interessa di solito entrambi gli occhi, lungo i bordi delle palpebre. Diverse malattie e condizioni possono causare la blefarite.

La blefarite potrebbe essere associata ad una maggiore quantità di batteri Corynebacterium e Enhydrobacter.

Inoltre, l’abbondanza di questi microrganismi indica che la blefarite potrebbe essere indotta da pollini, polveri o particelle di terreno.

Tracoma

Il tracoma è una malattia dell’occhio che dipende dal batterio Chlamydia trachomatis. Il tracoma, se non è trattato in tempo, può causare la cecità. Le infezioni da C. trachomatis sono diffuse nelle aree geografiche prive di accesso all’acqua potabile e a sistemi igienico-sanitari adeguati.

Il tracoma è associato a variazioni del microbiota oculare. I pazienti colpiti da questa malattia presentano sulla superficie oculare una maggiore quantità di batteri Corynebacterium e Streptococcus, rispetto ai soggetti sani.

Sindrome di Stevens-Johnson

La sindrome di Stevens-Johnson è una reazione cutanea rara, spesso causata dall’assunzione di alcuni farmaci. Coinvolge la superficie della pelle e danneggia in modo esteso le membrane mucose.

Il microbiota oculare dei pazienti con la sindrome di Stevens-Johnson include spesso batteri patogeni come Pseudomonas, Staphylococcus, Streptococcus, Corynebacterium e Acinetobacter.

Utilizzo di lenti a contatto

Diversi studi hanno dimostrato che l’uso delle lenti a contatto può cambiare la composizione del microbiota oculare.

Rispetto ai soggetti che non applicano lenti a contatto, le persone che invece ne fanno uso presentano sugli occhi maggiori quantità di batteri Methylobacterium, Lactobacillus, Acinetobacter e Pseudomonas, e livelli inferiori di batteri Haemophilus, Streptococcus, Staphylococcus e Corynebacterium.

Tuttavia, gli effetti delle lenti a contatto sul microbiota oculare dipendono da vari fattori, come il tipo di lenti a contatto e la durata dell’uso.

Utilizzo di lenti a contatto e microbiota oculare
Figura 3 – Utilizzare lenti a contatto può alterare la composizione del microbiota oculare [Fonte: Pexels].

Diabete

Il microbiota oculare dei pazienti diabetici è più diversificato rispetto a quello dei pazienti sani. Un aumento di batteri Staphylococcus coagulasi-negativi è associato alla retinopatia diabetica, una conseguenza del diabete che compromette la retina.

Infatti, nei pazienti con diabete il film lacrimale può contenere maggiori livelli di glucosio. Questo facilita l’infezione da parte di potenziali batteri patogeni.

Microbiota oculare e intestinale

Negli ultimi anni sono aumentati gli studi sull’interazione tra microbiota oculare e intestinale.

Alcuni ricercatori ipotizzano l’esistenza di un “asse” intestino-occhi. Questo perché l’alterazione del microbiota intestinale sembra essere collegata ad alcune malattie degli occhi, tra le quali uveite, degenerazione maculare e glaucoma.

Uveite

L’uveite è una forma di infiammazione oculare. Colpisce lo strato intermedio del tessuto della parete oculare (uvea).

Nei pazienti affetti da uveite, la flora batterica intestinale è diversa da quella dei pazienti sani. I risultati degli studi clinici suggeriscono che i microrganismi intestinali, o i loro metaboliti, siano in grado di modificare la permeabilità della parete intestinale e di generare una risposta immunitaria.

I meccanismi molecolari mediante i quali microbiota intestinale provoca l’uveite restano ancora da confermare.

Degenerazione maculare correlata all’età

La degenerazione maculare correlata all’età è una patologia che causa dei danni alla parte centrale della retina. Riguarda in genere i pazienti con più di 65 anni.

La degenerazione maculare può essere la conseguenza di diversi geni mutati. Inoltre, vari fattori di rischio contribuiscono a provocare questa patologia, come il fumo di sigaretta, i disturbi cardiovascolari, il consumo eccessivo di alcol e l’obesità.

Alcuni integratori orali e antiossidanti, oltre ad una dieta contenente carotenoidi, riducono il rischio di progressione della degenerazione maculare correlata all’età. Studi recenti hanno dimostrato che il microbiota intestinale determina l’azione benefica di queste sostanze.

Tuttavia, resta ancora da confermare in via definitiva il ruolo del microbiota intestinale in relazione alla degenerazione maculare correlata all’età.

Glaucoma

Il glaucoma è un gruppo di malattie oculari che danneggiano il nervo presente nella parte posteriore dell’occhio, chiamato nervo ottico. Senza trattamento, il glaucoma può causare la cecità.

E’ stato dimostrato che i pazienti con glaucoma e le persone sane hanno composizioni differenti sia del microbiota intestinale, sia dei metaboliti presenti nel sangue.

L’azione del microbiota intestinale nello sviluppo e nella progressione del glaucoma deve ancora essere approfondita.

Glaucoma e microbiota oculare
Figura 4 – Elaborazione grafica di un campo visivo normale (a sinistra) e di un campo visivo di un paziente affetto da glaucoma (a destra). I meccanismi con cui il microbiota intestinale potrebbe causare il glaucoma o favorirne la progressione restano ancora da chiarire [Fonte: Wikipedia].

Come prendersi cura della salute degli occhi

Purtroppo, non esistono ancora dei trattamenti mirati per curare le variazioni patologiche del microbiota oculare.

Nonostante questo, esistono degli accorgimenti per promuovere la salute degli occhi.

Visita oculistica

Molte malattie degli occhi, come il glaucoma, le patologie dell’occhio dovute al diabete e la degenerazione maculare legata all’età, spesso all’inizio non si manifestano con sintomi.

Per questo, la visita oculistica è fondamentale allo scopo di individuare le patologie degli occhi, per trattarle il prima possibile. A seconda della condizione clinica del paziente, il medico stabilisce con quale frequenza il paziente dovrebbe sottoporsi alla visita oculistica.

Alimentazione adeguata

Sostanze nutritive come gli acidi grassi omega 3, la luteina, lo zinco e le vitamine C ed E possono aiutare a prevenire i problemi della vista legati all’età, come la degenerazione maculare.

Queste sostanze si trovano in:

  • verdure a foglia verde come spinaci, cavolo e bietole;
  • salmone, tonno e altri pesci oleosi;
  • uova, noci, fagioli e altri alimenti ricchi di proteine, diversi dalla carne;
  • arance e altri agrumi, o succhi di frutta.

Il medico indica al paziente la dieta migliore da seguire, a seconda del suo stato di salute. Ad esempio, in caso di diabete è bene evitare alcuni alimenti o assumerli in quantità moderate.

Controllare la pressione arteriosa e i livelli di colesterolo del sangue sono altre misure essenziali per prevenire le patologie oculari causate dal diabete.

Evitare il fumo di sigaretta

Il fumo di sigaretta è dannoso anche per gli occhi. Infatti, diversi studi clinici hanno collegato il fumo di sigaretta ad un maggior rischio di sviluppare degenerazione maculare, cataratta e danni al nervo ottico.

Indossare gli occhiali da sole e gli occhiali protettivi

Il giusto tipo di occhiali da sole aiuta a proteggere gli occhi dai raggi ultravioletti (UV) del sole. Un’esposizione eccessiva ai raggi UV aumenta le probabilità di degenerazione maculare.

Gli occhiali da sole migliori sono quelli che bloccano i raggi UVA e UVB. Inoltre, le lenti avvolgenti aiutano a proteggere gli occhi anche ai lati.

Se a casa o al lavoro si manipolano materiali pericolosi, è opportuno leggere le indicazioni riportate sulle confezioni dei materiali, per capire se è necessario usare gli occhiali protettivi.

Indossare gli occhiali da sole
Figura 5 – Indossare gli occhiali da sole protegge gli occhi dai raggi UV [Fonte: Pexels].

Utilizzare le lenti a contatto in modo corretto

Le lenti a contatto sono di solito sicure, però non sono del tutto prive di rischi.

Se le lenti a contatto non sono indossate, pulite e conservate secondo le istruzioni per l’uso, la probabilità di contrarre infezioni agli occhi aumenta.

Evitare di fissare lo schermo del computer per un tempo prolungato

Fissare troppo a lungo lo schermo di un computer, di un tablet o di uno smartphone può causare affaticamento della vista, visione offuscata, difficoltà di messa a fuoco a distanza e secchezza oculare.

Se questa situazione rappresenta la quotidianità, si raccomanda di interrompere la visione dello schermo ogni 20 minuti, fissando un oggetto a circa 6 metri di distanza per 20 secondi. Oltre a questo, l’ideale sarebbe distogliere lo sguardo dallo schermo ogni 2 ore, facendo una pausa di 15 minuti.

Conclusioni

Il microbiota oculare sembra essere determinante per mantenere gli occhi in buona salute.

Tuttavia, altri studi sul microbiota oculare sono necessari per:

  • valutare se la sua composizione è stabile, o se varia tra gruppi di individui;
  • capire se almeno alcuni microrganismi devono essere presenti per garantire l’omeostasi della superficie oculare;
  • scoprire altri fattori in grado di variarne la composizione;
  • definire nel dettaglio la correlazione con le malattie oculari.

Inoltre, per confermare la connessione tra microbiota oculare e intestinale, sarà fondamentale svelare i meccanismi molecolari che la rendono possibile. Questa è la premessa per mettere a punto delle nuove strategie terapeutiche, mirate a favorire la salute del microbiota oculare.

Fonti

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Valentina Bergamin

Sono laureata in Biotecnologie, con laurea magistrale in Biotecnologie Mediche. Mi appassionano tutte le tematiche inerenti alla biologia, soprattutto quelle che riguardano la salute umana ed il suo miglioramento. Microbiologia Italia mi ha permesso di conoscere da vicino il mondo della comunicazione scientifica, combinando il mio interesse per le scienze della vita con la scrittura.