Storia ed epidemiologia della tubercolosi

La tubercolosi nella storia

Molière, George Orwell e Franz Kafka sono tutti morti a causa della stessa malattia, denominata negli scorsi secoli “consunzione”. E’ uno stato patologico caratterizzato da progressiva diminuzione del peso corporeo, decadimento del trofismo e delle funzioni fondamentali. Sebbene le prime evidenze di tubercolosi risalgano a reperti scheletrici preistorici e mummie egizie risalenti al 4000 a.C., Ippocrate, nel 300 a.C., fu il primo a descrivere una malattia polmonare che egli stesso chiamò pthisis (dissolvimento, consunzione) [1]. Nel 1882 lo scienziato tedesco Robert Kock scoprì il Mycobacterium tuberculosis, definito in suo onore anche Bacillo di Koch, quale agente eziologico responsabile della tubercolosi, cioè la malattia che fino ad allora era stata chiamata consunzione.

storia della tubercolosi
Figura 1 – La storia della tubercolosi ci accompagna da sempre. In questa immagine alcuni malati affetti da questa patologia a Londra

I secoli di storia della malattia fatale: la tubercolosi

La tubercolosi ha rappresentato per secoli lo stereotipo di una malattia “fatale”, in particolar modo nelle aree urbane e densamente popolate [2]. Ad oggi, nonostante i progressi compiuti in ambito patogenetico e terapeutico, la tubercolosi è tra le prime 10 causa di morte al mondo. Inoltre è la principale causa di morte da singolo agente infettivo, posizionandosi anche al di sopra dell’HIV. 

I dati trattati nell’ultimo “Global tuberculosis report 2022”, pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, riportano che circa un quarto della popolazione mondiale è stata infetta nel corso della propria vita da M. tuberculosis. Si stima che nel 2021, in tutto il mondo, si registrano circa 10,6 milioni di nuovi casi con un aumento del 4,5% rispetto all’anno precedene ed 1.6 milioni di morti (circa 4400 decessi al giorno).

Tubercolosi in numeri

La maggior parte delle persone che sviluppano la tubercolosi (circa il 90%) sono adulti. In particolare, viene registrata una maggiore incidenza tra gli uomini (56,5%) rispetto alle donne (32,5%). Tra coloro che si sono ammalati di tubercolosi nel 2021, la maggior parte si trovava in uno dei 30 Paesi definiti ad alto tasso di tubercolosi. Tra questi vi sono Paesi del sud-est asiatico (45%), dell’Africa (23%) e del Pacifico occidentale (18%). Le percentuali nel Mediterraneo orientale (8,1%), nelle Americhe (2,9%) e in Europa (2,2%) risultano nettamente inferiori [3]. 

La malattia della povertà

La tubercolosi viene anche definita come malattia della povertà. Le persone affette da tubercolosi spesso si trovano ad affrontare disagio economico, vulnerabilità, emarginazione e discriminazione. Tra le persone infettate dal bacillo tubercolare, solo una piccola percentuale (~5–10%) sviluppa la patologia nel corso della propria vita, poiché il micobatterio entrato nell’organismo viene tipicamente subito riconosciuto e circoscritto dal sistema immunitario.

Tubercolosi ed HIV

La probabilità di sviluppare la malattia tende ad essere più elevata nei bambini molto piccoli, dato che hanno minori difese contro le infezioni, tra le persone affette da HIV, quindi immuno-compromesse, o tra gli individui esposti a fattori di rischio come malnutrizione, diabete, fumo e consumo di alcol. Inoltre, a partire dal 1980, la pandemia da HIV-1 ha ampiamente contribuito al problema globale della tubercolosi. L’infezione da HIV rappresenta, ancora oggi, il fattore di rischio più importante per la progressione dell’infezione tubercolare in malattia e per la diffusione dell’infezione.

Si stima che il 10% degli individui che presentano una co-infezione da M. tuberculosis latente ed HIV e che non sono sottoposti a chemioprofilassi preventiva e ciclica per prevenire la slatentizzazione del micobatterio, progredisce verso la forma di tubercolosi attiva. Inoltre, un dato preoccupante rispetto a tale patologia riguarda la segnalazione di 450.000 casi con resistenza alla rifampicina, il farmaco attualmente più efficace contro la tubercolosi. La tubercolosi multi-farmacoresistente rappresenta, infatti, un grave problema per la salute pubblica e una minaccia per la sicurezza sanitaria [3].

Numeri sempre più bassi in Europa

Secondo il documento congiunto tra il Centro europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie e l’Organizzazione Mondiale della Sanità “Tuberculosis surveillance and monitoring in Europe 2022 (2020 data)”, nel 2020 in Europa sono stati rilevati 33.148 casi di tubercolosi, corrispondenti a un’incidenza di 8 casi per 100 mila abitanti [4]. Il tasso di incidenza dei casi di tubercolosi in Europa è in costante calo dal 2000, con una diminuzione annua in media del 5%. Gli Stati più colpiti sono definiti Paesi ad alta priorità (High priority countries) e tra questi vi sono Russia, Ucraina e Uzbekistan

Ed in Italia?

In Italia, a partire dagli anni Cinquanta, l’incidenza di nuovi casi di tubercolosi è notevolmente diminuita. Ha interessato principalmente soggetti appartenenti alle categorie più deboli o che più difficilmente riescono ad accedere ai servizi sociosanitari. Tuttavia, nel 2020, nel nostro paese sono stati notificati 2287 nuovi casi di tubercolosi: un dato che classifica l’Italia tra i paesi a bassa endemia, con casi di malattia ogni 100.000 abitanti. Continua però a rappresentare una realtà sanitaria che richiede strategie di prevenzione, attività di controllo e una adeguata formazione degli operatori del settore. 

L’eradicazione secondo l’OMS

Nel 2015, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e le Nazioni Unite hanno definito gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) affinché nel periodo 2016-2035 si possa porre fine all’epidemia di tubercolosi al livello mondiale [5]. Il tasso di incidenza della tubercolosi a livello globale sta diminuendo, ma non così velocemente da raggiungere il primo traguardo della strategia SDG. Questo progetto è stato messo a dura prova dal sopraggiungimento della pandemia causata dal Sars Cov-2.

Tale situazione di emergenza mondiale ha creato infatti delle sfide senza precedenti e rischia di avere effetti devastanti sui programmi globali di prevenzione e controllo della tubercolosi, in quanto ha causato l’interruzione dei servizi sanitari essenziali (diagnostici e terapeutici) proprio nei paesi più poveri che sono maggiormente esposti a questa patologia. 

L’impatto più ovvio e immediato sulla tubercolosi delle interruzioni causate dalla pandemia di COVID-19 è stato un forte calo globale del numero di persone con nuova diagnosi di Tubercolosi e segnalate (ovvero notificate ufficialmente) nel 2020, rispetto al 2019. Dopo i forti aumenti tra il 2017 e il 2019, c’è stata una riduzione del 18% tra il 2019 e il 2020, da 7,1 milioni a 5,8 milioni. Parziale ripresa nel 2021, a 6,4 milioni [3].

Conclusioni sulla storia ed epidemiologia della tubercolosi

In conclusione, la necessità di agire, incrementando la possibilità di diagnosi e quindi il trattamento dei casi di tubercolosi, è diventata ancora più pressante nel contesto della guerra in ucraina, dei conflitti in corso in altre parti del mondo e della crisi energetica globale. Tutte queste condizioni rischiano di peggiorare ulteriormente la diffusione di tubercolosi a livello mondiale.

Se ti interessa l’argomento leggi a questo link il testo di Piero Grima che tratta la Tubercolosi nella storia, nella scienza, nei costumi e nella società.

Fonti

  1.  Zink, A.R.; Sola, C.; Reischl, U.; Grabner, W.; Rastogi, N.; Wolf, H.; Nerlich, A.G. Characterization of Mycobacterium tuberculosis Complex DNAs from Egyptian Mummies by Spoligotyping. J. Clin. Microbiol. 2003, 41, 359–367, doi:10.1128/JCM.41.1.359-367.2003.
  2.  Wirth, T.; Hildebrand, F.; Allix-Béguec, C.; Wölbeling, F.; Kubica, T.; Kremer, K.; van Soolingen, D.; Rüsch-Gerdes, S.; Locht, C.; Brisse, S.; et al. Origin, spread and demography of the Mycobacterium tuberculosis complex. PLoS Pathog. 2008, 4, e1000160, doi:10.1371/journal.ppat.1000160.
  3. Organization, W.H. Global Tuberculosis Report 2022 Available online: https://www.who.int/publications/i/item/9789240061729
  4. European Centre for Disease Prevention and Control, W.R.O. for E. Tuberculosis surveillance and monitoring in europe 2022-data; 2021; online: https://www.epicentro.iss.it/tubercolosi/epidemiologia
  5. Floyd, K.; Glaziou, P.; Houben, R.M.G.J.; Sumner, T.; White, R.G.; Raviglione, M. Global tuberculosis targets and milestones set for 2016-2035: definition and rationale. Int. J. Tuberc. Lung Dis. 2018, 22, 723–730, doi:10.5588/ijtld.17.0835.
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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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