Microbiota intestinale e obesità infantile

Microbiota intestinale e obesità infantile
Figura 1: Microbiota intestinale e obesità infantile. [Fonte: immagine creata da Velia Caputo]

La crescente obesità infantile rappresenta un problema critico di salute pubblica globale. Studi recenti dimostrano che l’obesità non è solo il risultato di un eccessivo apporto calorico. Le alterazioni del microbiota intestinale nella prima infanzia, possono contribuire all’obesità infantile influenzando l’assorbimento e il metabolismo dei nutrienti, le risposte infiammatorie e la regolazione della comunicazione intestino-cervello.

Il microbiota intestinale ha un ruolo cruciale nella salute umana. Infatti, è stato scientificamente dimostrato che, alcuni batteri benefici hanno la capacità di ridurre il contenuto di grasso corporeo e migliorare la funzione della barriera intestinale con effetto antinfiammatorio.

Esempi di tali microbi includono Bifidobatteri, Akkermansia muciniphila e Lactobacillus reuteri.

Al contrario, un aumento di Enterobacteriaceae e batteri produttori di propionato (Prevotellaceae e Veillonellaceae) determina una infiammazione sistemica di basso grado e disturbi nel metabolismo lipidico. Questa alterazione del microbiota intestinale può predisporre gli individui all’obesità.

Gli studi dimostrano che la modulazione del microbiota intestinale attraverso dieta, cambiamenti nello stile di vita, prebiotici, probiotici o trapianto di microbiota fecale può contribuire all’omeostasi intestinale e alla gestione dell’obesità e alle patologie metaboliche associate.

Il confronto del microbiota intestinale tra bambini obesi e quelli con peso normale ha rivelato un’abbondanza significativamente maggiore di Firmicutes e un’abbondanza inferiore di Bacteroidetes. A seguito del controllo dietetico, si è osservata un’inversione nelle proporzioni di questi 2 phyla, con conseguente perdita di peso.

L’alterazione nella proporzione di Bacteroidetes e Firmicutes intestinali potrebbe essere potenzialmente collegata all’obesità infantile. Recenti scoperte hanno dimostrato che un aumento dell’abbondanza di specie specifiche di Firmicutes e Bacteroidetes è associato rispettivamente all’obesità e all’infiammazione intestinale

Fattori che influenzano il microbiota intestinale e l’obesità infantile

La colonizzazione del microbiota intestinale inizia durante il periodo fetale o subito dopo la nascita. Questa persiste fino a circa 3-4 anni di età, quando raggiunge la stabilità.

L’interruzione del microbiota intestinale durante questo periodo avrà un impatto sullo sviluppo dell’obesità negli individui di età compresa tra 12 e 14 anni.

Inoltre, il periodo perinatale e la prima infanzia rappresentano finestre critiche per l’insediamento del microbiota intestinale.

Tra questi, il parto vaginale a termine e l’allattamento esclusivo al seno, nonché l’evitare l’esposizione agli antibiotici, sono ampiamente riconosciuti come fattori essenziali per una colonizzazione microbica ottimale nei neonati.

Da notare che questi fattori sono principalmente influenzati dal contatto madre-bambino. Mentre i bambini in età scolare sono influenzati da una gamma più ampia di fattori, tra cui diversi modelli dietetici e ambienti di vita.

Figura 2: Fattori che influenzano il microbiota intestinale e l’obesità infantile.
[Fonte: https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11786877/figure/fig1/]

Fattori che modellano il microbiota intestinale di neonati e bambini piccoli

Durante la gravidanza, l’esposizione a inquinanti organici persistenti avrebbe un impatto sull’omeostasi lipidica infantile nel sangue e nel fegato nel periodo postnatale.

La parodontite o le infezioni vaginali possono portare all’invasione batterica nell’ambiente uterino, mentre le emozioni possono influenzare indirettamente lo sviluppo fetale attraverso l’asse intestino-cervello.

La somministrazione di antibiotici durante la gravidanza e l’infanzia può impedire la capacità del microbiota dominante di colonizzare la superficie cutanea del neonato.

La modalità di parto determina la colonizzazione iniziale del microbiota intestinale infantile.

Fattori postnatali contribuiscono ulteriormente alla configurazione del microbiota durante la prima infanzia. Tra cui:

  • l’uso di antibiotici,
  • le pratiche di alimentazione (ad esempio allattamento al seno, alimentazione artificiale e introduzione di cibi solidi),
  • la variazione geografica
  • la genetica
  • le esposizioni ambientali

Man mano che i bambini crescono e la loro dieta e i loro ambienti si diversificano, il microbiota intestinale passa gradualmente a una composizione simile a quella degli adulti, in genere entro i 3 anni di età.

Trattamento dell’obesità infantile dal punto di vista del microbiota intestinale

Attualmente, la regolazione della composizione e della funzione del microbiota intestinale è diventata una nuova direzione per la prevenzione e il trattamento dell’obesità. Ciò può avvenire attraverso:

  • interventi dietetici
  • esercizio fisico
  • assunzione di probiotici prebiotici e simbiotici
  • trapianto di microbiota fecale
  • chirurgia metabolica
Figura 3: Trattamento dell’obesità infantile dal punto di vista del microbiota intestinale. Fonte [https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11786877/figure/fig3/]

Diete sane e regolare esercizio fisico possono ridurre l’accumulo di grasso e migliorare la diversità microbica intestinale.

Inoltre, l’utilizzo di probiotici, prebiotici e simbiotici svolge un ruolo significativo nel migliorare l’obesità infantile ripristinando il microbioma intestinale e migliorando l’alterazione metabolica.

Il trapianto di microbiota fecale si riferisce alla somministrazione di fluidi batterici contenenti estratti fecali da donatori sani nell’intestino dei riceventi tramite capsule orali, alimentazione nasale o endoscopia, con l’obiettivo di modificare le risposte infiammatorie croniche di basso grado e stabilire un rapporto ottimale di microbiota intestinale.

Inoltre, la chirurgia metabolica è riconosciuta come un approccio efficace per il trattamento dell’obesità grave, le procedure chirurgiche attualmente prevalenti comprendono la gastrectomia verticale a manicotto (VSG) e il bypass gastrico Roux-en-Y (RYGB).

Conclusioni

Attualmente, il microbiota intestinale è stato riconosciuto come un ulteriore fattore che contribuisce a favorire l’accumulo di grasso, l’aumento di peso e la resistenza all’insulina.

I disturbi del microbiota intestinale possono contribuire allo sviluppo dell’obesità infantile attraverso meccanismi quali metabolismo energetico alterato, alterazione endocrina e infiammazione.

La gestione dell’obesità pediatrica richiede una serie di strategie che comprendono la gestione dello stile di vita, il trattamento farmacologico, la chirurgia metabolica e così via.

Il ruolo cruciale svolto da un certo microbiota intestinale nell’obesità infantile lo rende un bersaglio promettente per nuove terapie antiobesità. Tuttavia, la quantità limitata di ricerca umana insieme a variazioni interspecie, differenze tra i singoli individui e differrenze nel metabolismo, impediscono di tradurre efficacemente i risultati rilevanti dai modelli di roditori agli esseri umani.

Ad ogni modo è indiscutibile che comprendere i batteri principali comuni e dominanti è fondamentale per mantenere l’omeostasi intestinale e la salute generale.

Stabilendo i marcatori microbici per la diagnosi precoce dell’obesità e affrontando le lacune esistenti nella nostra comprensione della relazione tra microbiota intestinale e obesità infantile, possono essere fornite preziose informazioni per strategie di gestione efficaci che mirano all’obesità infantile prevalente.

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Velia Caputo

Biologa esperta in educazione alimentare e prevenzione delle malattie dismetaboliche. Appassionata di biologia in generale e soprattutto di nutrizione e integratori di origine naturale.

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