Carenza di vitamina D

alimenti ricchi di vitamina D
Figura 1 – Fonti di vitamina D. [Fonte: https://www.menatti.com/]

Carenza di vitamina D: molto più di un micronutriente

La carenza di vitamina D è una condizione in cui i livelli di vitamina D nell’organismo non sono sufficienti. Circa 1 miliardo di persone in tutto il mondo presenta bassi livelli di questa vitamina. La carenza di questa vitamina può essere diagnosticata con un semplice esame del sangue. L’Institute of Medicine considera inadeguati i livelli di vitamina D al di sotto dei 50 nmol/L (<20 ng/mL). Quando si scopre di avere bassi livelli di questa vitamina, è possibile ripristinare livelli adeguati seguendo alcuni accorgimenti.

La vitamina D rientra nel gruppo dei micronutrienti. È una vitamina liposolubile che ha un ruolo importante in diverse funzioni dell’organismo. Per questo motivo viene considerata come un vero e proprio ormone. Una carenza di vitamina D è un importante fattore da tenere in considerazione per il proprio benessere.

Vitamina D: quando diventa insufficiente

I livelli di questa vitamina possono cambiare con le stagioni. Aumentano con l’esposizione alla luce solare, che è la migliore fonte naturale di vitamina D. Mentre diminuiscono durante l’inverno, in cui si è meno esposti al sole. Può essere assunta con la dieta. Ma essa viene principalmente sintetizzata dall’organismo quando esposto al sole. Spesso però questa esposizione non è sufficiente o non avviene in maniera corretta.

La vitamina D gioca un ruolo essenziale nell’assorbimento del calcio. Elemento che non può essere sintetizzato dal nostro organismo. Necessario per la costruzione e il rafforzamento delle ossa. Una carenza di vitamina D comporta ipocalcemia, ovvero bassi livelli di calcio nel sangue. Generalmente questo non porta a sintomi evidenti. Ma può contribuire anche dopo molto tempo ad una condizione di osteoporosi, in cui le ossa sono più fragili e a rischio di fratture. In caso di grave carenza nel bambino, si presenta una condizione molto severa detta rachitismo, in cui la mineralizzazione ossea non è adeguata. Ciò le rende fragili e soggette a malformazioni. Nell’adulto può instaurarsi una condizione simile detta osteomalacia, in cui lo scheletro è più debole e fragile.

La vitamina D è coinvolta nel metabolismo del fosforo, migliorando il suo assorbimento a livello intestinale. Supporta il sistema immunitario e bassi livelli di vitamina D sono stati associati all’insorgenza di malattie autoimmuni. È importante per il benessere delle vie respiratorie. Supporta la salute dei muscoli, prevenendo debolezza e perdita di tono. Protegge anche il sistema nervoso, infatti è stato osservato che livelli insufficienti di vitamina D possono ridurre lo sviluppo dei neuroni.

Possibili cause

La carenza di vitamina D può essere diagnosticata facilmente con un esame del sangue. Generalmente è asintomatica, ovvero non comporta sintomi, nella maggior parte delle persone. Tuttavia, una carenza prolungata può favorire determinate condizioni sintomatiche, tra cui una diminuita concentrazione di calcio nel sangue e fragilità ossea. In questo caso possono instaurarsi sintomi come debolezza, dolori muscolari e dolori ossei.

Le cause più comuni includono: una ridotta esposizione alla luce solare e un minore apporto con la dieta. La carenza di vitamina D può anche essere causata da un ridotto assorbimento, che può verificarsi a causa di alcuni farmaci o di problemi al fegato o ai reni. È stato anche scoperto che in caso di obesità una piccola quantità di vitamina D viene sequestrata dal grasso corporeo. Maggiori quantità di melanina, pigmento che determina il colore della pelle, impediscono la produzione di vitamina al sole.

Come prevenire la carenza di vitamina D

Fonti di vitamina D
Figura 2 – Come prevenire la carenza di vitamina D. [Fonte: https://www.clorofillaerboristeria.bio/]

Quando si ha una carenza di vitamina D è necessario consultare il proprio medico, che saprà agire nel modo opportuno e se lo riterrà necessario prevederà un’eventuale integrazione di questa vitamina. È possibile prevenire la carenza di vitamina D aumentando il consumo di alcuni alimenti, come pesci grassi, latticini, uova e funghi. Oppure aumentando l’esposizione alla luce solare, utilizzando una protezione adeguata.

Fonti

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Roberta Galasso

Sono Roberta Galasso, neolaureata magistrale in Biologia, con indirizzo patologico-molecolare. Sono da sempre affascinata dalla scienza e dai suoi numeri. Sono anche appassionata di psicologia e convinta dell'importanza di divulgare le conoscenze scientifiche per avere un impatto positivo sulla salute e sul benessere delle persone.

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