Test di Coombs: a cosa serve, come e quando eseguirlo

Principio

Il Test di Coombs è un esame in grado di individuare la presenza di autoanticorpi all’interno del siero del paziente, cioè anticorpi diretti contro bersagli presenti all’interno dello stesso organismo. E’ richiesto nei casi in cui si debba verificare la compatibilità del gruppo sanguigno della madre con quella del feto, per valutare la compatibilità tra gruppi sanguigni di donatore e accettore nel caso di una trasfusione ed, infine, per diagnosticare alcune forme di anemia.

L’esame può essere condotto in due modi:

  • Test di Coombs diretto: valuta la presenza di autoanticorpi adesi alla superficie del globulo rosso. E’ usato al fine di diagnosticare anemia emolitica autoimmune, mononucleosi infettiva, lupus eritematoso, tubercolosi e sclerodermia.
  • Test di Coombs indiretto: è in grado di rilevare all’interno del sangue la presenza di autoanticorpi anti-Rh (o anti-D) diretti contro i globuli rossi. Nello specifico è in grado di verificare se il paziente è stato esposto a globuli rossi che non gli appartengono. Questa variante del test è quella in grado di verificare se il sangue del feto e della madre siano compatibili, infatti, nel caso in cui la madre sia Rh negativo ed il feto Rh positivo, una volta che il sangue di entrambi sarà entrato in contatto, la madre produrrà anticorpi anti-Rh in grado di distruggere i globuli rossi del neonato provocando anemia emolitica.

Approfondimento sul fattore Rh: il fattore Rh, chiamato anche antigene D, è una proteina presente sulla supeficie dei globuli rossi (chiamata anche membrana eritrocitaria) di circa il 15% della popolazione mondiale, di conseguenza quelli che lo possiedono sono indicati come Rh+, mentre quelli che non lo possiedono sono indicati come Rh-.

Differenze tra test di Coombs diretto e indiretto
Figura 1 – Differenze tra test di Coombs diretto e indiretto. [Fonte: https://microbenotes.com/]

Metodo e risultati

Il test viene generalmente prescritto dal medico in diversi casi:

  • prima di eseguire una trasfusione;
  • insieme agli esami di routine che vengono eseguiti durante la gravidanza;
  • pazienti che soffrono di anemia emolitica
  • in caso di sospetta anemia emolitica del neonato: pallore, ittero col bilirubina alta, edema esteso su tutto il corpo, epatosplenomegalia, difficoltà respiratorie

Solitamente, il prelievo venoso viene effettuato a digiuno di prima mattina.

Campione in provetta pronto per l'esecuzione del test
Figura 2 – Campione in provetta pronto per l’esecuzione del test. [Fonte: https://bloodtestslondon.com/]

Per eseguire il test di Coombs diretto bisogna disporre di un siero denominato “Siero di Coombs” che contiene immunoglobuline (Ig) umane capaci di riconoscere e legarsi agli anticorpi presenti sulla superficie dei globuli rossi del campione in esame. Se questi due elementi entrano in contatto avverrà una reazione di agglutinazione, cioè la formazione di un precipitato ben visibile sul fondo della provetta.

Per eseguire il test di Coombs indiretto è necessario disporre di una provetta di emazie al 5% in modo da individuare correttamente gli anticorpi anti-Rh circolanti all’interno del campione. Il protocollo necessario alla preparazione delle emazie è questo:

  • prendere una provetta di un emocromo con gruppo sanguigno 0+;
  • centrifugare per 10 minuti;
  • eliminare il surnatante con l’aiuto di una pipetta;
  • preparare la soluzione al 5%.

Esecuzione del test di Coombs:

  • 150 μl di siero;
  • aggiungere 50 μl di emazie al 5%;
  • agitare il campione servendosi di uno spinner;
  • se c’è una evidente e marcata zona di precipitato simile ad un bottone sarà necessario risospendere;
  • incubare a 37°C per 37 minuti;
  • “spinnare”;
  • se c’è precipitato aggiungere della soluzione fisiologica e far centrifugare per 10 minuti;
  • se c’è ancora precipitato e il surnatante è limpido, eliminarlo e aggiungere 2 gocce di
    AHG (anti-human globulin) e “spinnare”;
  • se c’è il bottone il risultato è negativo, mentre se il mix di emazie e siero diventerà torbido i globuli rossi saranno andati distrutti e di conseguenza il risultato sarà positivo. E’ importante sottolineare che, solitamente, un risultato di positività viene ottenuto già dal primo contatto tra siero del paziente ed emazie del preparato.
Esempi di test di Coombs positivo (tre provette da sinistra) e negativo con precipitato (provetta a destra)
Figura 3 – Esempi di test di Coombs positivo (tre provette da sinistra) e negativo con precipitato (provetta a destra). [Fonte: https://www.mylavblog.net/]

Limitazioni del test di Coombs

A volte, il test di Coombs indiretto può risultare negativo anche nel caso di un’anemia emolitica autoimmune in corso a causa di alcuni limiti del laboratorio analisi. Per quanto riguarda la variante diretta del test possono esserci rari casi di falso positivo. Al fine di diminuire al minimo gli errori è opportuno sempre eseguire il test secondo il protocollo previsto e, soprattutto, usare sempre emazie fresche nel caso del test di Coombs indiretto (usare emazie conservate da più di una settimana oppure conservate al di fuori del frigorifero potrebbe invalidare il test).

Quality control

Il controllo qualità è eseguito con dei kit contenenti un reagente denominato DAT-QC che consiste in una sospensione globulare precedentemente sensibilizzata in vitro da anticorpi di natura IgG.

Reagente DAT-QC utile al controllo qualità
Figura 4 – Reagente DAT-QC utile al controllo qualità. [Fonte: https://www.medicalexpo.it/]

Fonti

Fonti immagini

  • Immagine in evidenza: https://cdn.gravidanzaonline.it/wp-content/uploads/2023/01/Test-di-Coombs-indiretto-640×320.jpg
  • Figura 1: https://microbenotes.com/wp-content/uploads/2018/07/Result-Interpretation-of-Coombs-Test.png
  • Figura 2: https://bloodtestslondon.com/cdn/shop/products/247e2390-2d5b-4416-ac04-c8461326a3d5_540x.jpg?v=1576838523
  • Figura 3: https://www.mylavblog.net/images/Coombs_pattern.jpg
  • Figura 4: https://www.medicalexpo.it/prod/institut-de-biotechnologies-jacques-boy/product-123713-897425.html
Foto dell'autore

Venanzio Daniele Tosiani

Laureato magistrale in Biologia Molecolare e Applicata all'Università Politecnica delle Marche. Appassionato di Patologia clinica, Microbiologia, Bioinformatica e Modellistica molecolare.

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