La scomparsa di Milva, la ‘Pantera di Goro’: la verità sulla sua malattia
La morte di Milva, avvenuta il 23 aprile 2021, ha rappresentato un momento di grande tristezza per il panorama musicale italiano e internazionale. Fu cantante e attrice teatrale di fama mondial. Milva, pseudonimo di Maria Ilva Biolcati, è stata una delle icone della musica italiana degli anni ’60 e ’70, insieme ad altre grandi artiste come Ornella Vanoni, Patty Pravo, Mia Martini, Mina, Iva Zanicchi, Orietta Berti, Caterina Caselli e Rita Pavone.
Milva si è esibita sui maggiori palcoscenici del mondo, dalla Scala di Milano alla Carnegie Hall di New York. Ha venduto oltre 80 milioni di dischi in tutto il mondo. Dotata di una voce da contralto molto duttile, capace di sonorità timbriche peculiari, era soprannominata la “Pantera di Goro”. La sua carriera artistica è stata caratterizzata da una grande passione per la musica e da una costante ricerca dell’eccellenza.
La malattia neurodegenerativa della cantante
Purtroppo, la cantante ha dovuto affrontare una lunga malattia neurodegenerativa sin dal 2009, che l’ha portata a perdere coscienza del tempo e ad essere preda di una “stanchezza atavica”. Tale patologia, con ogni probabilità legata alla vita intensa e ricca di impegni e sfide artistiche, ha accentuato alcune problematiche che via via si sono fatte sempre più severe, impedendo alla cantante di continuare a esibirsi.
La morte di Milva ha lasciato un vuoto nella scena musicale italiana e internazionale. Ma la sua eredità artistica e culturale continuerà ad ispirare le future generazioni di artisti. La sua passione per la musica, la sua dedizione e la sua voglia di eccellenza resteranno per sempre impresse nella storia della musica italiana e internazionale. La scomparsa della “Pantera di Goro” rappresenta un momento di grande tristezza. Però è anche un’occasione per ricordare l’enorme contributo che Milva ha dato alla cultura italiana e internazionale.
Milva si è spenta non per l’Alzheimer, ma per un’altra malattia neurodegenerativa non ben identificata. Questa storia ci insegna che la prevenzione ed una vita sana sono elementi fondamentali per proteggere la propria salute, in particolare quella mentale.