Il Covid si trasmette con un colpo di tosse
L’ospedale pediatrico Bambin Gesù ha ideato un simulatore in 3D che riproduce il movimento del droplet e dell’areosol all’interno di uno spazio chiuso. Cosa sono i droplets? Sono goccioline respiratorie che si emettono starnutendo, tossendo, parlando, cantando o anche semplicemente respirando.
Presentano un diametro superiore a 5micron; le goccioline possono contenere cellule batteriche o virali per cui sono fondamentali nella trasmissione delle malattie respiratorie. La differenza con l’areosol sta nella loro dimensione: le goccioline che costituiscono l’areosol sono microscopiche (inferiori a 5micron) e rimangono più a lungo nell’aria rispetto al droplet, per cui sono più contaminanti.
La distanza minima che consente di proteggersi dal contagio è di 1-2 metri. In generale, il tempo di sopravvivenza nell’ambiente varia a seconda del patogeno (normalmente, a mano a mano che passano i minuti la carica infettiva diminuisce), così come la resistenza sulle superfici dipende dal tipo di materiale con cui sono realizzate.
La trasmissione delle infezioni avviene quando i microorganismi, eventualmente presenti nei droplets, entrano in contatto con la congiuntiva e/o le mucose del naso e della bocca. I droplets inalati tendono ad arrestarsi nelle vie aeree superiori, cioè a livello di naso e orofaringe.
Simulazione fluidodinamica computazionale
I ricercatori del Bambin Gesù hanno utilizzato potenti strumenti di “simulazione fluidodinamica computazionale” (CFD – Computational Fluid Dynamics) per ricreare virtualmente la sala d’aspetto di un pronto soccorso pediatrico dotata di sistema di aerazione, con all’interno 6 bambini e 6 adulti senza mascherina. In questo ambiente virtuale è stato tracciato il comportamento delle goccioline e dell’aerosol nei 30 secondi successivi al colpo di tosse in tre diversi scenari: con il sistema di aerazione spento, a velocità standard e a velocità doppia, per valutare quanta aria contaminata avrebbe respirato ogni persona presente.
Utilizzando la serie di parametri fisici che regola la dispersione aerea delle particelle biologiche (velocità, accelerazione, quantità, diametro delle droplet, turbolenza, moti connettivi generati dall’aria condizionata), i ricercatori hanno ottenuto una simulazione 3D “fisicamente corretta”, che riproduce, cioè, quello che accadrebbe esattamente in un ambiente reale.
I risultati dello studio confermano che i sistemi di condizionamento dell’aria svolgono un ruolo determinante nel controllo della dispersione di droplet e aerosol prodotti col respiro negli ambienti chiusi. A condizionatore spento le persone più vicine al bambino che tossisce (1,76 metri nella simulazione) respirano l’11% di aria contaminata mentre i più lontani (4 metri) non vengono raggiunti dalla “nube” infetta.
Con il sistema a velocità doppia si abbatte la concentrazione di contaminante e le persone più vicine ne respirano lo 0,3%, ma vengono raggiunte rapidamente anche quelle più lontane che in questo caso respirano lo 0,08% di aerosol contaminato, percentuali bassissime e sostanzialmente irrilevanti ai fini del contagio.
Il ricambio d’aria negli ambienti anche attraverso l’attivazione di sistemi scientificamente validati di aerazione, purificazione e ventilazione meccanica controllata, si rivela fondamentale nella diluizione del virus e nel suo trasferimento.
Il video
Come ridurre il rischio di infezione?
- Utilizzare le mascherine protettive (coprendo naso e bocca, i due responsabili principali della trasmissione);
- Coprire con l’incavo del gomito naso e bocca, sia quando starnutiamo che in caso di un eccesso di tosse;
- Ventilare frequentemente i locali chiusi (se non si è dotati di sistema di areazione meccanico basta aprire le finestre);
- Igienizzare gli ambienti interni;
- Mantenersi ad almeno due metri di distanza;
- Lavarsi spesso le mani con acqua e sapone (sopratutto dopo aver tossito/starnutito, dopo aver frequentato un ambiente chiuso o un luogo pubblico).
Si ringrazia la pagina Pop Medicine per il gentile contributo dell’articolo “Covid: ecco come viaggia il virus nell’aria con un colpo di tosse”