Human Papilloma Virus: 8 donne su 10 vengono a contatto con il virus

Caratteristiche Generali

Il Virus del Papilloma umano (Human Papilloma Virus, HPV) è un virus a DNA circolare a doppio filamento (Figura 1). HPV si trasmette per contatto pelle-pelle o mucosa-mucosa e penetra nell’organismo attraverso traumi e lesioni cutanee o mucose. L’infezione da HPV è la più comune malattia a trasmissione sessuale.

In tutto il mondo, il rischio di essere infettati almeno una volta nella vita, sia tra gli uomini che tra le donne, è del 50%. Esistono 200 tipi di HPV, i tipi più comuni a livello mondiale sono HPV 16 e 18, che sono i principali tipi legati alla carcinogenesi, ma entrambe le infezioni virali sono prevenibili.

Human Papilloma Virus STRUTTURA
Figura 1 – Human Papilloma Virus [Fonte: it.dreamstime.com]

Prevenzione

La Prevenzione può essere svolta su tre livelli:

  • PREVENZIONE PRIMARIA, tramite la vaccinazione
  • PREVENZIONE SECONDARIA tramite screening e trattamento delle lesioni
  • PREVENZIONE TERZIARIA tramite diagnosi precoce del Cancro alla Cervice Uterina

Trasmissione

HPV infetta i cheratinociti (le cellule situate alla base dell’epidermide) quando vi sono lesioni della pelle (palmo della mano, pianta del piede, verruche) o delle mucose (tratto genitale, cavità orale), dopo un contatto pelle-pelle o mucosa-mucosa.

La trasmissione è cutanea quando, tramite delle lesioni alla pelle, si viene a contatto con un individuo infetto o con superfici contaminate. Si parla di trasmissione mucosale quando si ha contatto con le mucose di un individuo infetto.

Il virus entra nell’organismo tramite una lesione, successivamente si integra nel genoma dell’uomo causando una crescita incontrollabile delle cellule dando origine a nuove lesioni, che se non diagnosticate precocemente, provocheranno il cancro alla cervice uterina (Figura 2).

 HPV causa tumore alla cervice uterina
Figura 2 – HPV causa tumore alla cervice uterina
[Fonte: www.wikimedia.org]

Mediamente 8 donne su 10 vengono a contatto con HPV. Nella maggior parte dei casi i virus causano infezioni transitorie. Queste ultime consistono in manifestazioni cliniche (verruche benigne, condilomi, papillomi, polipi) che vengono eliminate dal sistema immunitario entro 1 o 2 anni dall’esposizione. Ma nel 10% dei casi, in particolare quando si ha infezione da HPV-16 e HPV-18, il virus rimane a lungo nell’organismo, anche 15 o 20 anni prima che si sviluppino tumori anali, cervicali, orofaringei, penieni, vaginali e vulvari.

Alcuni studi riportano che il 60% degli individui sessualmente attivi abbiano contratto l’infezione con almeno 1 HPV ad alto rischio nel corso della vita. A questo proposito l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sottolinea l’importanza della diagnosi precoce dell’infezione da HPV sia negli uomini che nelle donne, per prevenire lo sviluppo del cancro.

Epidemiologia

L’infezione nel corso della vita è diffusa nell’85% delle donne e 91% degli uomini che hanno avuto almeno un partner sessuale. La prevalenza dell’infezione da HPV raggiunge un picco all’inizio dei 20 anni nelle donne e tra i 20 e i 30 anni negli uomini, in base ai dati dei registri di popolazione e dell’OMS. Un secondo picco si verifica nelle donne in post-menopausa e negli uomini più anziani e può essere associato a una combinazione di infezioni nuove e persistenti.

Fattori di Rischio

I fattori di rischio per l’infezione da HPV sono:

  • Rapporti sessuali non protetti;
  • Partner sessuali numerosi;
  • Co-infezione con HIV e con altri virus sessualmente trasmessi;
  • Individui immunocompromessi.

Progressi ottenuti grazie a Vaccinazione e Diagnosi Precoce

I vaccini conto HPV costituiscono un approccio primario per proteggere l’organismo dalle gravi conseguenze causate dall’infezione.
Attualmente è raccomandata la vaccinazione con vaccino nonavalente (Gardasil-9) dall’età di 9 anni, per ambosessi: si raccomandano due dosi prima dei 15 anni di età e tre dosi per i pazienti immunocompromessi.

In Italia vaccino è stato introdotto nel 2008, ma sin dagli anni ‘80 è stata portata avanti una campagna di screening per il tumore alla cervice uterina. La campagna di screening ha da sempre promosso controlli abitudinari alla cervice uterina per le donne >25 anni, tramite il Pap test.

Un test di screening, quale il Pap test, viene eseguito sulla popolazione sana e asintomatica per una eventuale diagnosi precoce di cancro e per curare il paziente a seconda dello stato in cui si trova. Il Test di Papanicolau prende il nome dal suo scopritore ed è un’analisi citologica eseguita su cellule prelevate dal collo dell’utero.

Il pap-test ha portato a una forte diminuzione della mortalità causata dal cancro alla cervice uterina. Il test è ormai diventato routine nei paesi ad alto reddito. Nei paesi a basso reddito, purtroppo, per motivi economici lo screening e la vaccinazione non possono essere equamente distribuiti nella popolazione, e per questo HPV rappresenta ancora una delle maggiori cause di tumore alla cervice uterina.

Conclusioni

Evidenti studi scientifici hanno fortemente dimostrato l’efficacia della prevenzione tramite la vaccinazione e i test di diagnosi, tra cui il Pap-Test. Dagli anni ‘80 ad oggi la mortalità per cancro uterino è drasticamente diminuita grazie alle nuove scoperte e all’introduzione della vaccinazione.

Questi studi hanno dimostrato che attualmente è possibile prevenire la formazione di cancro nel tratto genitale sia nelle donne che negli uomini. È pertanto possibile sopravvivere senza rischio di recidive, se ci si sottopone a screening abituali e se si prendono in considerazione i fattori di rischio che causano lo sviluppo dell’infezione da HPV.

Fonti

Crediti immagini

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