Santiago Ramón y Cajal è stato uno scienziato spagnolo considerato il padre della neuroscienza. Egli scoprì che il sistema nervoso è costituito da una rete di cellule individuali che comunicano tra di loro attraverso piccole fessure chiamate sinapsi, il che gli valse il premio Nobel nel 1906 insieme a Camillo Golgi. Oltre alla sua attività scientifica, Cajal aveva una grande passione per il bodybuilding e la natura, e ha svolto un ruolo importante come divulgatore scientifico. Per questo motivo, il suo lavoro e la sua personalità hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della scienza.
Infanzia di Cajal
Santiago Ramón y Cajal nacque a Petilla de Aragón (Spagna) nel 1852, dove trascorse i primi due anni della sua infanzia. Il padre, chirurgo, gli trasmise fin da piccolo la passione per la scienza. Inoltre, manifestò fin da bambino un interesse per l’umanesimo, il disegno e la natura, in particolare per gli uccelli. Nonostante ciò, la sua biografia racconta che era noto per i suoi scherzi ingegnosi, che gli valserono più di un rimprovero.
Ha trascorso l’infanzia a Larrés, Luna, Valpalmas e successivamente ad Ayerbe. È in questo villaggio che Cajal commise uno dei suoi scherzi più notevoli: decise di costruire un cannone. Con l’aiuto dei ragazzi della banda, trasformò un pezzo di trave lasciato dalla loro casa in un tubo per sparare un proiettile. In breve tempo, spararono su un’aia adiacente, facendo un buco nel nuovo cancello che un contadino aveva appena installato. Per punizione, il genio delle neuroscienze passò tre giorni in prigione all’età di undici anni.
Artista e fotografo
Uno degli hobby di Cajal è stato quello di dipingere. Tuttavia, il padre non lo considerava un’atività utile e cercò di indirizzarlo verso la medicina, cosa che in un certo senso riuscì a fare. Dopo aver trascorso un periodo ad Ayerbe, si trasferì a Jaca per continuare gli studi. Qui, completò gli studi primari presso il Colegio de los Padres Escolapios con scarsi risultati. Il padre, per punirlo, lo mandò a lavorare come apprendista presso un calzolaio.
Nel 1864, Cajal si transferisce a Huesca dove rimane affascinato dai fotografi itineranti che in seguito imiterà. Nonostante ciò, non rinuncia alle sue vecchie passioni e stringe un patto cruciale con suo padre. Cajal poteva ricevere lezioni di pittura in cambio dell’insegnamento dell’anatomia da parte del padre.
Studente universitario, scrittore e culturista
Cajal iniziò gli studi di medicina nel 1870. Durante questo periodo, oltre a coltivare la sua mente, si concentrò anche sul rafforzamento del suo corpo. I suoi progressi in palestra furono presto evidenti e diede persino consigli ad altri culturisti su come evitare gli infortuni. In un’epoca molto diversa da quella attuale, Santiago Ramón y Cajal può essere considerato un pioniere del bodybuilding.
Durante gli anni dell’università, Cajal si interessò anche di letteratura. Ispirato dai racconti di Jules Verne, molto in voga all’epoca, scrisse un romanzo biologico didattico. In esso, un viaggiatore arriva su Giove e incontra esseri diecimila volte più grandi dell’uomo ma identici. Per questo motivo l’esploratore ha le dimensioni di un microbo ed è in grado di navigare all’interno dei loro corpi. Mostra al lettore i globuli rossi, le lotte tra leucociti e parassiti, fino a raggiungere la cosa più importante, il cervello. Peccato che il romanzo sia andato perso durante uno dei suoi viaggi come medico militare.
Medico nella guerra di Cuba
Santiago Ramón y Cajal fu chiamato alle armi all’età di ventuno anni, ma grazie alle sue conoscenze di anatomia fu promosso a medico militare. Iniziò il suo servizio a Saragozza, dove combatté contro i carlisti, anche se quando ne ebbe l’opportunità partì per Cuba. In quel periodo si stava combattendo la guerra per l’indipendenza dell’isola e Cajal rimase perplesso dalla flora e dalla fauna dei Caraibi. Qualche tempo dopo, le brutte esperienze con le malattie tropicali e i governanti lo fecero tornare in Spagna. Lì continuò la sua carriera di ricercatore.
Dottorato
Santiago Ramón y Cajal inizia il dottorato nel 1875 e poco dopo acquista il suo primo microscopio. Questo fu un periodo ricco di avvenimenti per lo scienziato: nel 1877 terminò la sua tesi (Patogenesi delle infiammazioni), nel 1878 contrasse una grave forma di tubercolosi e nel 1879 sposò Silveria Fañanás García, dalla quale ebbe sette figli. Qualche anno dopo fu nominato titolare di cattedra a Valencia e studiò in prima persona l’epidemia di colera che colpì la città.
Teoria neuronale
La carriera di Santiago Ramón y Cajal ebbe una svolta decisiva quando, in 1887, Luís Simarro gli presentò la tecnica di colorazione sviluppata da Camillo Golgi. La tecnica della colorazione di Golgi permise infatti di visualizzare con grande precisione la struttura delle singole cellule nervose, aprendo nuove prospettive per la comprensione del funzionamento del cervello e del sistema nervoso. Grazie al perfezionamento di questa tecnica da parte di Cajal, si aprirono le porte a una vera e propria rivoluzione nella neuroscienza.
Il giovane Santiago Ramón y Cajal scoprì nel 1888 che il sistema nervoso, compreso il cervello, è composto da entità individuali. Queste cellule saranno in seguito chiamate neuroni. Le sue scoperte confutarono la teoria reticolare, precedentemente in voga, che considerava il sistema nervoso come una rete continua di fibre.
Nonostante non fosse in grado di osservare al microscopio, Santiago Ramón y Cajal dedusse che i neuroni comunicano tra di loro attraverso delle piccole fessure chiamate sinapsi. Questa importante scoperta dimostrò che queste cellule non comunicano tramite continuità, come si credeva in precedenza, ma attraverso il contatto. La conferma di questa teoria giunse solo nel 1950, grazie allo sviluppo del microscopio elettronico. Inoltre, oltre al suo grande talento artistico, Ramón y Cajal illustrò con maestria i diversi tipi di neuroni e scoprì un nuovo tipo di cellula, la cellula interstiziale di Cajal.
Premio Nobel per la Medicina
Nonostante le sue scoperte ribaltassero la teoria reticolare, difesa da studiosi come Camillo Golgi e Joseph von Gerlach, Cajal incontrò l’indifferenza della comunità scientifica. Per questo motivo, Santiago Ramón y Cajal spese i suoi risparmi per recarsi a Berlino a presentare i suoi risultati. Munito di un microscopio e dei suoi campioni di tessuto, sorprese Albert von Kölliker, uno dei migliori istologi dell’epoca, con le sue scoperte. Una volta ottenuto il riconoscimento tanto desiderato, nel 1906 ricevette un telegramma da Stoccolma che gli annunciava l’assegnazione del Premio Nobel per la medicina insieme a Camillo Golgi.
Durante la cerimonia, Cajal espose la sua teoria neuronale, riconoscendo i meriti di tutti i suoi collaboratori, tra cui Golgi per i suoi contributi allo sviluppo della colorazione al nitrato d’argento. Tuttavia, l’italiano non accolse con favore i complimenti e ostinatamente difese l’idea che il tessuto nervoso fosse costituito da una rete continua di fibre, nonostante fosse stato dimostrato il contrario. Cajal descrisse Golgi come “uno dei talenti più presuntuosi e idolatrati che abbia mai incontrato” nelle sue memorie, in risposta a queste affermazioni. Nonostante le loro divergenze, che sarebbero passate alla storia, entrambi contribuirono con successo allo studio del cervello.
Altre ricerche di Cajal
I suoi studi spaziano dallo sviluppo neuronale alla direzione dell’impulso nervoso. Negli anni ’90 del XIX secolo, Cajal fu uno dei primi scienziati a interpretare la capacità dei neuroni di adattare la loro morfologia (plasticità) alle esigenze funzionali. Vale la pena di citare la sua opera più famosa: Textura del Sistema Nervioso del Hombre y de los Vertebrados, un lavoro che viene citato ancora oggi nel campo delle neuroscienze. Ma non tutti i suoi sforzi come ricercatore si sono concentrati su questo settore, ad esempio è poco noto che abbia sviluppato il vaccino contro il colera. Infine, ha contribuito notevolmente allo studio del cancro.
Santiago Ramón y Cajal: la sua eredità
Nel 1930 la moglie morì di tubercolosi, cosa che lo colpì molto. Nonostante ciò, Cajal si concentrò sui suoi studenti, che divennero illustri scienziati. La sua attività di divulgatore e di educatore non cessò fino alla sua morte, avvenuta nel 1934.
L’eredità di Cajal non si basa solo sulle sue scoperte scientifiche. Ha educato un’intera generazione di scienziati e il suo lavoro è ancora oggi ammirevole. Non c’è dubbio che Don Santiago Ramón y Cajal sia stato il grande scienziato delle piccole cose.
Fonti
- Ramón y Cajal, S. (1968). Mi infancia y juventud (8ª ed.). Espasa-Calpe.
- https://www.cervantes.es/bibliotecas_documentacion_espanol/creadores/ramon_y_cajal_santiago.htm
- Llinás, R. R. (2003). The contribution of Santiago Ramon y Cajal to functional neuroscience. Nature Reviews Neuroscience, 4(1), 77-80. https://doi.org/10.1038/nrn1011
bravi ed entusiasti c uratori della rivista. Sono lieto di aver letto una piccola parte di quanto voi diffondete. Ho 88 anni ma la mia curiosita’ e’ tuttora vivace. Il caso che produce sempre sorprese mi ha aiutato. Chiudo e complimenti.Luigi