Depressione: cosa accade nella nostra mente?

Un’epidemia silenziosa

Oggi nel mondo circa 320 milioni di persone soffrono di depressione; in alcuni paesi, paradossalmente i più sviluppati, si registrano picchi che sfiorano il 10% della popolazione over 25.
Soltanto in Italia sono più di 1,5 milioni le persone che soffrono di disturbi depressivi costanti, mentre il 10% della popolazione, quindi 6 milioni di individui, ne ha sofferto almeno una volta nella vita.
Questi dati sono sufficienti a spiegare perché l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) parla di questo disturbo psichico come della “malattia del secolo”.

Diffusione depressione nel mondo
Figura1: Diffusione della depressione nel mondo [Fonte www.valeriorosso.com]

Chi viene colpito maggiormente da disturbi depressivi?

In Italia la depressione colpisce soprattutto gli anziani:

  • Il 13% tra gli over 65
  • Circa il 22% tra gli over 80. Di questi 1 su 4 non chiede aiuto

Questo disturbo non è egualitario; colpisce più le donne degli uomini e la differenza comincia già nell’adolescenza raggiungendo l’apice tra i 30 ed i 45 anni. Questo dato è probabilmente condizionato dal fenomeno della depressione pre e post-partum. Si stima infatti, che nel nostro paese siano quasi 47.000 le donne che ogni anno soffrono di disturbi riconducibili ad ansie e disturbi depressivi nel periodo perinatale, ossia quel periodo che comprende la gravidanza e i dodici mesi successivi al parto.

La situazione non migliora più di tanto quando si parla di giovani:

  • 1 adolescente su 5 manifesta segni di disturbi d’ansia e depressivi
  • Tra i 18 ed i 34 anni invece, si è registrato un incremento dei sintomi nel periodo relativo al lockdown, con punte del 7,1%, seguito da un decremento (4,4%) dopo la revoca del confinamento.

Infine è stato rilevato un ritorno graduale, verso la fine del 2020, ai livelli registrati nel biennio precedente alla pandemia: 6,5% dai mesi di Settembre-Ottobre.

Cosa accade in una mente colpita da depressione?

Differenze cerebrali stato normale vs stato depressivo
Figura2: Differenze cerebrali: Stato normale vs stato depressivo[Fonte tech.everyeye.it]

La depressione influisce sull’anatomia del nostro cervello. Alcune ricerche condotte dal National Institutes of Health hanno dimostrato che le persone affette da disturbi depressivi presentano una perdita maggiore di materia grigia (GMV). Questa perdita è causata da parti del cervello che si restringono a causa dell’ormone cortisolo che limita la crescita delle cellule cerebrali.

Il GMV contiene la maggior parte dei neuroni o cellule nervose, quindi una crescita rallentata influisce negativamente sulle capacità cognitive di ogni individuo. Più intensa è la depressione, maggiore sarà la perdita di GMV e ridotto il potere di elaborazione e apprendimento del cervello.
Sono invece contrastanti ed ancora in fase di approfondimento i risultati riguardanti l’amigdala (il centro delle emozioni).

Secondo uno studio condotto dalla Australian National University, le persone che soffrono di depressione
mostrano un aumento del volume dell’amigdala. Questo può causare ansia, attacchi di panico spesso immotivati e irrazionali, a causa della loro eccessiva reattività agli stimoli esterni.

Altre problematiche riconducibili alla depressione

  • Restringimento di diverse regioni cerebrali: Specialmente nell’ippocampo, nel talamo, nella corteccia frontale e nella corteccia prefrontale.
  • Assunzione ossigeno limitata: Sebbene i ricercatori debbano ancora dimostrare un legame conclusivo, la depressione può generare ipossia (carenza dell’ossigeno a livello dei tessuti dell’organismo), che se sostenuta per lunghi periodi può provocare danni alle cellule cerebrali.
  • Infiammazione cerebrale: Gli studi hanno rilevato che le persone che soffrono di depressione da oltre dieci anni sperimentano il 30% in più di infiammazione rispetto a coloro che ne hanno sofferto per un periodo più breve. L’infiammazione causa la morte di neuroni e neurotrasmettitori; questo
    processo può portare al restringimento della neuroplasticità di una persona, ossia la capacità del cervello di cambiare man mano che la persona invecchia.

Come uscire dalla depressione?

Esistono vari stadi depressivi; nei casi più complessi è fondamentale l’aiuto di uno specialista, ma anche di familiari ed amici.
Quando invece il disturbo è lieve si possono mettere in atto alcune piccole strategie come:

  • Attività fisica ed alimentazione sana; il ruolo delle fibre può essere fondamentale per cui tanta frutta e verdura, ma anche carni bianche. Evitare zuccheri e grassi.
  • Anche se possono dare un immediato (quanto sterile) sollievo vanno assolutamente evitati alcolici e sostanze stupefacenti
  • Provare a dormire tanto e soprattutto bene
  • Fare uso, tramite prescrizione medica, di farmaci antidepressivi
  • Pianificare attività piacevoli impegnandovi in esse, evitando il tipico “non sono in vena”
  • Per uscire dalla depressione è essenziale cercare di lasciare andare il passato o il futuro, concentrandosi solamente su ciò che si può controllare: il presente.

Fonti

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Luca Dinatale

Luca Dinatale; scrittore, narratore, sognatore.

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