Ailanthus altissima: l’invasivo “albero del paradiso”

Cos’è l’ailanto e da dove proviene?

L'ailanto è una specie molto invasiva, in grado di diffondersi molto rapidamente nell'ambiente tramite samare (frutti alati) o per via vegetativa
Figura 1 – l’ailanto è detto anche albero del paradiso, proviene dalla Cina ed è una specie diffusa in tutto il mondo. [Fonte: pixabay.com]

 A dispetto del nome comune “Albero del Paradiso” Ailanthus altissima(Mill.) Swingle, la presenza dell’ailanto è tutt’altro che piacevole.

Questa pianta non è originaria dell’Europa, bensì proviene dalla Cina. Infatti, un missionario francese la introdusse, progettando di coltivarla per nutrire dei lepidotteri del genere Saturnia in grado di tessere una seta di bassa qualità. Nonostante i tentativi di “domare” l’ailanto, la specie prosperò ovunque, causando grossi danni. Tuttora, risulta essere una delle specie aliene invasive più temibili al mondo.

Caratteristiche dell’ailanto

L’ailanto è una pianta appartenente alla famiglia delle Simarubacee, Ordine delle Sapindales.
Questa pianta ha un tasso di crescita molto veloce, diventando molto alta in pochi anni. Per di più, l’albero del paradiso è in grado di produrre una quantità di frutti chiamate samare (caratteristiche per la somiglianza a piccole ali). Inoltre, A. altissima è facilmente riconoscibile dal cattivo odore che sprigiona. A complicare la questione, l’ailanto è in grado di rigenerarsi molto facilmente, anche dopo essere stato segato alla base. Spesso è anche in grado di rinascere da frammenti di radice.

Danni

Caratteristiche chiome dell'ailanto
Figura 2 – Caratteristiche chiome dell’ailanto. [Fonte: pixabay.com]

L’ailanto, non è soltanto invasivo, ma danneggia la flora locale. Infatti, “avvelena” le piante vicine, attraverso il fenomeno chiamato allelopatia.
In aggiunta, cresce ovunque, perfino nelle crepe del cemento o sulla viva roccia, dove ha davvero scarsa concorrenza. A causa delle sue radici forti ed espanse, può provocare danni strutturali alle costruzioni umane: dai marciapiedi alle case. In aggiunta, emana un cattivo odore e altera il paesaggio che colonizza. Da questo quadro, sembra più la pianta dell’inferno che del paradiso. Tuttavia, può essere utilizzato (in alcune situazioni) per consolidare terreni franosi e poco aggregati, mentre il suo legno è di scarso pregio. Inoltre, la sua abbondante fioritura estiva è molto gradita agli insetti impollinatori, specialmente nelle aree molto urbanizzate

Mezzi di lotta all’albero del paradiso

A causa della sua facilità di propagazione (sia per via gamica che agamica), il suo contenimento è davvero difficile. A Montecristo, nel 2009, sono state autorizzate una serie di trattamenti chimici contro l’ailanto, data la grave minaccia che costituiva per l’isola, essendo una riserva naturale nella sua interezza. Di recente, è partita una sperimentazione in America, utilizzando funghi antagonisti del genere Verticillium, seppur non risolutivi nella lotta a questa pianta invasiva. Soprattutto nel caso di popolazioni circoscritte, è possibile estirpare le giovani piante (cercando di rimuovere tutte le radici). In alternativa, gli alberi abbastanza grandi possono essere incisi, praticando delle “cercinature”, ossia rimozioni di anelli di corteccia. Così facendo, la circolazione della linfa verrà gradualmente arrestata, portando la pianta ad un lento, ma definitivo disseccamento.

L'ailanto è famoso per le sue temibili proprietà allelopatiche
Figura 3 – L’ailanto è famoso per le sue temibili proprietà allelopatiche. [Fonte: https://initalia.virgilio.it/]

L’ailanto minaccia per l’ambiente

Purtroppo il taglio degli ailanti, provoca soltanto il riscoppio della vegetazione, con la formazione di tantissimi polloni. Non a caso, l’ailanto costituisce una specie aliena invasiva, tra le più minacciose per la salvaguardia della biodiversità, nonché causante gravi danni economici per la società.

Fonti

  • Pisuttu, Claudia; LO PICCOLO, Ermes; Paoli, Luca; Cotrozzi, Lorenzo; Nali, Cristina; Pellegrini, Elisa; Lorenzini, Giacomo. “Physiochemical responses of Ailanthus altissima under the challenge of Verticillium dahliae: elucidating the decline of one of the world’s worst invasive alien plant species”. BIOLOGICAL INVASIONS
  • C. Bostan, F. Borlea, Corina Mihoc, Mihaela Selesan. “Ailanthus altissima species invasion on biodiversity caused by potential allelopathy”. Research Journal of Agricultural Science, 2014
  • Gruppo di Lavoro Specie Esotiche della Regione Piemonte (a cura del), 2013.Scheda monografica Ailanthus altissima.Regione Piemonte, Torino, febbraio 2016.
  • ^Montecristo 2010, su montecristo2010.it
  • Rob Davies, The toxic Tree of Heaven threatens England’s green and pleasant land, su guardian.co.uk, The Observer, Sunday 17 September 2006.
  • Sandro Pignatti, Flora d’Italia, vol. 2 (p. 56), edizione Edagricole, 1997. ISBN 88-206-2311-0.
  • La Sericultura. Rivista universale dei progressi dell’industria serica (Google libri, p. 131).
  • https://powo.science.kew.org/taxon/urn:lsid:ipni.org:names:813521-1

Crediti immagini

  • Immagine di copertina e Figura 1: https://pixabay.com/it/photos/ailanthus-altissima-872445/
  • Figura 2: https://pixabay.com/it/photos/ailanthus-altissima-872444/
  • Figura 3: https://wips.plug.it/cips/initalia.virgilio.it/cms/2023/09/ailanto.jpg
Foto dell'autore

Orlando Innaurato

Laureato in "Scienze della Produzione e Protezione delle Piante" presso l'Università degli Studi di Milano, in precedenza ho conseguito la laurea triennale in "Scienze e Tecnologie Agrarie" presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore-Piacenza. Pervaso da una curiosità insaziabile e amante della Natura, specialmente del mio nativo Abruzzo.

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