Caratteristiche generali sull’infiammazione del glande
Spesso, quando un uomo si accorge di avere un problema intimo, come una infiammazione del glande, prevale un senso di vergogna e di disagio che porta a non rivolgersi al proprio medico nell’immediato. Tardare la diagnosi porta a complicare il decorso dell’evento patologico. Le infiammazioni del glande sono in realtà molto comuni, soprattutto nei soggetti con maggiore attività sessuale, nei soggetti diabetici, non circoncisi o immunodepressi. Esse possono avere svariate cause (meccaniche, microbiche, non microbiche), con sintomatologie più o meno gravi, decorsi e terapie differenti.
In questo articolo andremo ad analizzare alcune delle cause microbiologiche più comuni delle infiammazioni del glande, caratterizzando i microrganismi patogeni responsabili, le diverse sintomatologie e le terapie attualmente in uso.
Balanite
Per balanite si intende l’infiammazione del glande, quando essa si estende al prepuzio viene utilizzato il termine Balanopostite. Questo tipo di infiammazione è molto comune, colpisce circa l’11% degli uomini, soprattutto nella fascia d’età tra i 15 e i 70 anni. La balanite è causata spesso da infezioni batteriche o fungine, da traumi meccanici o da agenti chimici irritanti, molte volte contenuti in detergenti non idonei all’igiene intima. La sintomatologia, il decorso e le terapie variano in base alla causa scatenante ma in genere è comune la presenza di eritema sulla zona del glande, bruciore durante la minzione ed i rapporti sessuali, prurito, fino ad arrivare alla Fimosi.
Infiammazione del glande da Clamidia
La clamidia è l’infezione sessualmente trasmessa più comune al mondo per il numero di contagi. Essa è causata dal batterio Gram negativo Chlamydia trachomatis, appartenente alla famiglia delle Chlamydiaceae. Questo batterio è un patogeno intracellulare obbligato, cioè capace di riprodursi soltanto all’interno della cellula ospite, per questo il contagio avviene esclusivamente per via sessuale con lo scambio di mucose (orali, vaginali, anali) durante il rapporto.
Nell’uomo spesso l’infezione risulta asintomatica, questo porta il soggetto inconsapevole a contagiare più facilmente i partner ed è il motivo per il quale questa infezione è particolarmente diffusa.
Quando l’infezione è sintomatica si traduce in un quadro clinico caratterizzato da infiammazione del glande, uretrite acuta con presenza di secrezione biancastra e bruciore durante la minzione. In quanto non sempre riconosciuta e trattata, l’infezione può diventare cronica ed evolversi in epididimite, prostatite, sindrome di Reither, infertilità.
Una volta confermata l’infezione tramite tampone uretrale o urino/spermiocoltura, è possibile procedere con la somministrazione di antibiotici come azitromicina in singola dose o doxiciclina, amoxicillina, levofloxacina a seconda dei casi.
Infiammazione del glande da Gonorrea
La Gonorrea è un’infezione sessualmente trasmissibile causata dal batterio Neisseria gonorrhoeae, un batterio Gram negativo, di forma sferica, facente parte della famiglia delle Neisserie.
N. gonorrhoeae è attualmente la seconda causa più comune di infezioni batteriche a trasmissione sessuale in tutto il mondo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che 106 milioni di nuovi casi di gonorrea siano documentati tra gli adulti ogni anno in tutto il mondo.
L’infezione da N. gonorrhoeae inizia con l’adesione dei gonococchi alle cellule epiteliali, seguita dall’invasione cellulare locale. La gonorrea ha diverse proteine di superficie che facilitano l’adesione e utilizza appendici simili a peli (pili) che ricoprono la superficie batterica consentendo ai batteri di attaccarsi e avvicinarsi alle cellule epiteliali, promuovendo l’invasione cellulare e fornendo anche motilità e protezione.
La trasmissione può essere diretta, attraverso rapporti sessuali non protetti (orali, vaginali, anali) o indiretta, attraverso il contatto con materiale infetto deposto su biancheria o oggetti sessuali. Inoltre è possibile la trasmissione verticale tra madre e figlio al momento del parto.
Nell’ uomo i sintomi si manifestano dopo 2-7 giorni dal contagio, prevalentemente mediante infiammazione del glande, fuoriuscita di materiale bianco-giallo purulento e maleodorante dal foro uretrale, bruciore durante l’eiaculazione o la minzione. Se non trattata in tempo può portare a complicanze come epididimite e sterilità.
Una volta confermata l’infezione tramite tampone uretrale è necessario iniziare tempestivamente la terapia antibiotica. Solitamente si utilizzano cefalosporine di terza generazione o ultimamente, a causa della resistenza agli antimicrobici, si utilizzano antibiotici combinati come Ceftriaxone, Azitromicina e Gentamicina.
È necessaria la terapia antibiotica anche per il partner, anche in assenza di sintomi.
Infiammazione del glande da Herpes genitale
L’Herpes genitale è un’infezione causata dal virus Herpes simplex. Nella stragrande maggioranza dei casi la malattia è causata dal sottotipo 2, il sottotipo 1 è invece l’agente eziologico tipico dell’herpes labiale. Il contagio avviene solitamente attraverso il contatto con le mucose di una persona infetta, quindi tramite rapporti sessuali (anche non completi). Esiste anche la possibilità di trasmissione verticale tra madre e figlio al momento del parto.
L’80% degli uomini non manifesta i sintomi. Quando la patologia è sintomatica si palesa dopo 4-7 giorni dal contagio con la comparsa di prurito, fastidio intimo ed infiammazione del glande. Dopo pochi giorni si assiste alla comparsa di piccole papule rosse o vescicole tondeggianti riunite a grappolo che poi si lacerano formando ulcere dolorose sparse sul prepuzio, sul glande e sul corpo del pene. Dopo circa 3 settimane, le ulcere guariscono e la situazione torna apparentemente alla normalità ma il virus resta latente, rifugiandosi nei gangli nervosi, riattivandosi in particolari situazioni di stress psicofisico, provocando delle recidive.
I farmaci oggi a disposizione non sono in grado di risolvere l’infezione, il trattamento basato su antivirali come aciclovir o valaciclovir possono velocizzare i tempi di guarigione dalle recidive.
Infezione da Papilloma Virus Umano
L’infezione è causata dal Papilloma Virus Umano (HPV), virus a DNA che conta più di cento varietà diverse.
Il contagio avviene tramite rapporto sessuale o semplice sfregamento cutaneo con una persona infetta. Questo tipo di virus è estremamente contagioso, tanto che si pensa che la maggior parte della popolazione ne viene a contatto almeno una volta nella vita.
La sintomatologia nell’uomo si caratterizza con la comparsa di condilomi acuminati, escrescenze simili a verruche, sulle zone genitali ed in particolare in prossimità della corona del glande e sul corpo del pene. Alcuni tipi di HPV possono portare a lesioni precancerose e quindi allo sviluppo di alcuni tumori. Il virus infatti è in grado di sintetizzare delle proteine che stimolano la proliferazione cellulare.
Generalmente la patologia quando è benigna si risolve da sola, in caso contrario si ricorre alla laserterapia o crioterapia per eliminare i condilomi.
Infiammazione del glande da Candida
La candida è una micosi causata dal fungo Candida albicans, un microrganismo naturalmente presente nella flora del tratto intestinale ed urogenitale dell’uomo. Questo fungo è generalmente innocuo perché tenuto sotto controllo dalla flora batterica e dal sistema immunitario, può però accadere che in occasione di un abbassamento delle difese immunitarie o durante l’utilizzo di antibiotici, Candida albicans riesca a proliferare ed a determinare la candidosi.
La sintomatologia è caratterizzata dall’arrossamento e comparsa di un’eruzione caratteristica sul glande, infiammazione del glande, prurito, lesioni e secrezioni biancastre dense, dolore durante la minzione e talvolta bruciore.
La terapia si basa sull’utilizzo di antimicotici come fluconazolo in associazione con corticosteroidi ad uso topico che dovrebbero portare ad una risoluzione del problema nel giro di 2 settimane.
Altri agenti microbici comuni nell’insorgenza delle infiammazioni del glande possono essere Streptococcus pyogenes, Staphylococcus aerus, Escherichia coli, mentre altri sono meno comuni.
È importante parlarne subito con il medico in quanto nella maggioranza dei casi il problema, se diagnosticato in tempo, è di facile risoluzione.
Fonti
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Immagini
- https://media.istockphoto.com/id/1331913320/it/vettoriale/quali-sono-i-sintomi-della-balanite.jpg?s=2048×2048&w=is&k=20&c=ioPeoG6_BPhbsL3_x96V9YmzOTg3cKKvw18ppbyJ7dY=
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- https://www.istockphoto.com