Quando la febbre diventa pericolosa?

La febbre, da sempre, è una presenza costante nella vita delle persone. Un ospite poco gradito che  compare improvvisamente, nei momenti e per i motivi più disparati. Ma quando la febbre diventa  pericolosa e quando bisogna davvero preoccuparsi?! 

Definizione e classificazioni della Febbre

La febbre è un aumento della temperatura corporea, che generalmente dovrebbe essere compresa tra  i 36 ed i 37.1 °C. Si tratta di una reazione che l’organismo mette in atto in risposta a fenomeni anomali,  quali ad esempio una malattia o un’infezione.  

Esistono diversi livelli febbrili che sono stati classificati dall’Istituto Superiori di Sanità (ISS) sulla base della temperatura raggiunta dall’organismo:

  • Febbricola: tra i 37.1 e i 37.8 °C 
  • Febbre lieve: tra i 37.9 °C e i 38.4 °C 
  • Febbre moderata: tra i 38.5 °C e i 39 °C 
  • Febbre alta: tra i 39 e i 39.5 °C 
  • Febbre altissima: detta anche iperpiressia, quando è superiore ai 40.1 °C. 

Inoltre, è possibile delineare diversi tipi di febbre:  

  • Continua: quando sono presenti oscillazioni nell’arco della giornata inferiori ad 1 °C
  • Remittente: quando le oscillazioni nell’arco della giornata sono superiori ad 1 °C senza poi rientrare nella norma 
  • Intermittente: detta anche febbre settica, in cui sono presenti eventi di defervescenza seguiti da accessi febbrili elevati, accompagnati da brividi
  • Ricorrente: in cui gli episodi febbrili sono intervallati da periodi più o meno lunghi in cui la  temperatura corporea torna ai normali valori. E’ tipica di alcune malattie infettive, come la malaria. 
Febbre lieve, moderata ed alta
Figura 1 – Febbre lieve, moderata ed alta

Fisiopatologia  

La febbre è una difesa dell’organismo e si verifica per un meccanismo adattativo, che coinvolge il  sistema autonomo, neuroendocrino e comportamentale. Di solito, la temperatura corporea viene regolata e mantenuta costante dall’ipotalamo, importante struttura dell’encefalo situata al di sotto del talamo.

È determinata dall’equilibrio tra produzione di calore da parte dei tessuti, come fegato e muscoli, e la dispersione termica periferica. Il centro di termoregolazione, situato nell’ipotalamo, generalmente mantiene tale temperatura tra i 37 e i 38°C. 

Quando insorge la febbre? 

La febbre insorge quando si innalza il punto di regolazione ipotalamico, con conseguente vasocostrizione, al fine di ridurre le perdite di calore. In aggiunta, possono comparire i brividi allo scopo di aumentare la produzione di calore. Questi processi continuano finché la temperatura del sangue che irrora l’ipotalamo non raggiunge il nuovo punto di regolazione. Abbassando il punto di regolazione ipotalamico a valori inferiori, ad esempio con i farmaci antipiretici, inizia la perdita di calore attraverso la sudorazione e la vasodilatazione.

Pirogeni endogeni

Inizialmente, si riteneva che la febbre fosse causata dalla liberazione di sostanze, definite pirogene, di origine batterica. Ma in seguito, fu evidente che la causa principale fosse la liberazione di sostanze endogene, prodotte dai globuli bianchi, che presero il nome di pirogeni endogeni. Questi, una volta rilasciati, vengono riconosciuti dal cervello, attraverso neuroni specifici. 

Cause e sintomi  

Come detto in precedenza, la febbre è un meccanismo di difesa messo in atto dall’organismo. In caso di infezione, gli obiettivi principali sono:

  • Rendere difficile la proliferazione batterica e virale 
  • Manifestare un segnale di allarme per evidenziare uno stato di malessere
  • Attivare, quando e se necessario, il sistema immunitario.  

Tra le infezioni più comuni possono essere ricordate:

a cui si possono aggiungere anche alcune malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide ed il morbo di Crohn, oppure l’utilizzo di alcuni farmaci.

A seconda della causa responsabile della febbre, possono esserci più o meno sintomi quali: 

  • Sudorazione 
  • Brividi 
  • Mal di testa 
  • Dolori muscolari 
  • Perdita di appetito 
  • Debolezza 
  • Disidratazione 
  • Stanchezza  

Ma quando la febbre diventa pericolosa? 

I gradi della febbre non indicano necessariamente la gravità della malattia, ma vi sono alcuni casi in cui bisogna prestare attenzione e la febbre diventa realmente pericolosa. 

In particolar modo, nei bambini è necessario rivolgersi immediatamente al pediatra se il paziente:

  • ha meno di 3 mesi ed una temperatura superiore ai 38°C 
  • ha fra i 3 e i 12 mesi ed una temperatura superiore ai 39 °C 
  • è più piccolo di 2 anni e la febbre dura da più di 24-48 ore 
  • è più grande di 2 anni e la febbre persiste da 3 giorni. 

E’, inoltre, richiesta assistenza immediata se il bambino:

  • piange e non riesce a tranquillizzarsi 
  • presenta convulsioni o non è in grado di muovere un braccio o una gamba
  • fatica a respirare 
  • vomita o presenta sintomi di disidratazione. 

Bisogna consultare il medico

I soggetti che non presentano segnali particolarmente allarmanti, in base all’età, dovrebbero consultare il medico se la febbre dura più di 24-48 ore affinché venga effettuata una diagnosi corretta. Ed è consigliabile che tutti i pazienti in cui la febbre dura oltre i 3-4 giorni, a prescindere da altri sintomi, chiamino il medico curante per una visita medica.

Quando in un adulto la febbre persiste per più di tre giorni ad una temperatura superiore ai 39 °C può essere associata a gravi complicanze quali:

  • mal di testa severo 
  • gonfiore dei linfonodi 
  • eruzioni cutanee 
  • torcicollo 
  • comparsa di disturbi neurologici (delirio e allucinazioni) 
  • vomito persistente 
  • respiro affannoso o sibilante 
  • oppressione al torace 
  • dolori addominali persistenti senza diarrea o con diarrea con sangue 
  • perdita di coscienza 

Pronto soccorso

E’ opportuno recarsi al Pronto Soccorso, in quanto in questi casi il decorso della febbre risulta complesso. In particolar modo, soggetti a rischi come bambini, anziani, donne in gravidanza e soggetti affetti da patologie croniche mostrano un decorso più a rischio in presenza delle complicanze citate precedentemente. 

Nei casi in cui, ci si trovi in presenza di temperatura inferiore a 39°C, è comunque consigliabile recarsi in Pronto Soccorso quando concorrono condizioni patologiche gravi quali pazienti recentemente sottoposti a chemioterapia, pazienti con infezioni da HIV, pazienti con immunodeficienze congenite, pazienti con tosse ed espettorato con macchie di sangue da più di una settimana, pazienti che presentano una riduzione della quantità di urine emesse o se si è rientrati di recente da un viaggio in paesi a rischio endemico anche se prima di partire è stata regolarmente effettuata la profilassi. Infine, anche tutti i pazienti con sospetta ipertermia vanno portati immediatamente in Pronto soccorso. 

Ospedale

Quando la febbre superi i 41 °C diventa pericolosa, la corsa in ospedale deve essere rapida, poiché bisogna permettere al personale sanitario di intervenire tempestivamente per evitare possibili danni cerebrali. 

Dopo i 60-65 anni, invece, è meglio non sottovalutare un aumento della temperatura. Inoltre, per valutare l’impatto che la febbre ha sull’organismo è necessario monitorare eventuali cambiamenti delle funzioni mentali o nelle capacità di svolgere attività quotidiane. Altro fattore da considerare è la presenza di patologie croniche, soprattutto di tipo respiratorio, cardiovascolare o metabolico come il diabete. Il medico curante può aiutare l’anziano sull’uso di antipiretici per abbassare la febbre e di analgesici poiché bisogna utilizzarli in base al tipo di trattamento e di patologie pregresse. 

La febbre nelle persone anziane

In caso di febbre alta, oltre alla somministrazione di farmaci per abbassare la febbre, è necessario per l’anziano: 

  • mantenere assoluto riposo, per evitare affaticamento ed esposizione a sbalzi di temperatura;
  • evitare di coprirsi in modo eccessivo, per favorire l’abbassamento della temperatura corporea; 
  • in caso di brividi coprirsi; 
  • assumere molti liquidi per integrare quelli persi ed evitare la disidratazione;
  • mangiare cibi freschi, nutrienti e digeribili, tiepidi o a temperatura ambiente;
  • abbassare la temperatura con ghiaccio o spugnature con acqua fredda, su fronte, polsi, collo  e gambe; 
  • evitare alcolici e fumo. 

Infine, bisogna cercare di prevenire le malattie respiratorie: 

  • evitando il contatto con altre persone malate; 
  • rimanendo a casa sino a 24 ore dopo la scomparsa della febbre; 
  • mantenere l’ambiente fresco e areato; 
  • in caso di tosse o starnuti, coprire bocca e naso con fazzoletti; 
  • lavare frequentemente le mani con acqua e sapone; 
  • effettuare una prevenzione per l’influenza. 

Il Ministero della Salute raccomanda inoltre a tutte le persone con più di 65 anni l’assunzione del vaccino antinfluenzale che viene erogato gratuitamente per alcune fasce d’ età, considerate a rischio.  

Le conclusioni su quando la febbre diventa pericolosa

La febbre, dunque, è un meccanismo fisiologico e naturale del nostro organismo, ma va ugualmente  tenuta sotto controllo per evitare in incorrere in complicazioni nocive per la salute. Inoltre, bisogna  valutare se è necessario l’intervento di un medico, soprattutto se la febbre, nonostante le cure, peggiora o persiste a temperature elevate per più di una settimana.

Se si verificano particolari sintomi quali dolore toracico, difficoltà respiratorie, sangue o muco nelle feci è necessario un consulto medico. Particolare attenzione va posta nelle persone anziane, cardiopatiche o con il sistema immunitario indebolito, in quanto, in persone di questo tipo, può essere pericolosa e merita una valutazione più approfondita. 

Per evitare le più comuni infezioni che scatenano la febbre, inoltre, bisognerebbe osservare con  attenzione alcune regole di igiene:  

  • lavarsi bene e con frequenza le mani;  
  • coprirsi bocca e naso quando si starnutisce o si tossisce;  
  • coprirsi in modo adeguato quando fa molto freddo. 

Bibliografia  

  • https://www.aspirina.it/sintomi-influenzali/febbre/febbre 
  • Febbre – Malattie infettive – Manuali MSD Edizione Professionisti (msdmanuals.com) • Febbre: febbricola, lieve, moderata, elevata, cosa fare – ISSalute 
  • La gestione della febbre nel bambino: istruzioni per l’uso. Dossier Febbre. AREA  PEDIATRICA
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Francesco Centorrino

Sono Francesco Centorrino e sono il creatore di Microbiologia Italia. Mi sono laureato a Messina in Biologia con il massimo dei voti ed attualmente lavoro come microbiologo in un laboratorio scientifico. Amo scrivere articoli inerenti alla salute, medicina, scienza, nutrizione e tanto altro.

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