Emergenza e diffusione delle infezioni

L’epidemiologia, ovvero lo studio delle cause delle malattie e dei danni nella popolazione, è una disciplina che comprende malattie infettive e non infettive.
La maggior parte di questi studi si concentra sulle modalità di acquisizione e trasmissione delle malattie, poiché sono aspetti essenziali per il loro controllo e per la loro prevenzione.
Le infezioni sono sempre più spesso studiate da un punto di vista epidemiologico, cioè chiedendosi, per esempio “Quali infezioni sono attualmente prevalenti nella comunità?” (Figura 1), oppure “Il paziente ha recentemente visitato un paese dove è prevalente la malattia?”.

Diffusione dell'AIDS nei vari paesi del mondo
Figura 1 – Diffusione dell’AIDS nei vari paesi del mondo. [Fonte: diffusione-hiv.jpg (2499×1404) (wp.com)]

Tra le infezioni emergenti di più recente interesse vi sono certamente la criptosporidiosi, la sindrome polmonare da hantavirus, e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS) da coronavirus. Di grande rilevanza epidemiologica ci sono anche le infezioni provocate da microrganismi antibiotico resistenti, come quelle da enterococchi resistenti alla vancomicina.
Tra i fattori che incrementano l’emergenza di vari agenti eziologici vi sono:

  • gli spostamenti di persone e animali verso nuovi habitat
  • l’irrigazione non controllata
  • la deforestazione con sviluppo di nuovi terreni agricoli
  • l’urbanizzazione incontrollata con vettori che si riproducono in acque stagnati
  • cambiamenti climatici

Fonti d’infezione

Le patologia infettive che interessano l’uomo possono essere dovute a patogeni suoi esclusivi (es. Shigella), oppure da patogeni ambientali (es. Legionella), o ancora da microrganismi che hanno come principale serbatoio d’infezione l’uomo (es. Salmonella).
Esistono alcune tipologie di infezioni non trasmissibili da soggetto a soggetto come quelle provocate:

  • dalla flora del paziente
  • dall’ingestione di tossine (es. botulino)
  • da microrganismi ambientali (es. gangrena gassosa da clostridi)

Alcuni infezioni, note come zoonosi (es. brucellosi e rabbia), sono poi trasmesse dagli animali direttamente all’uomo.

Le infezioni possono essere endemiche, ovvero presenti con basso livello ma costante nel tempo, epidemiche, ovvero con livello più elevato ma localizzate specificatamente, oppure ancora pandemiche, cioè altamente diffusibili in tutto il mondo.

Infezione e malattia

L’infezione comporta la replicazione del microrganismo all’interno dell’ospite e la sua manifestazione clinica prende il nome di “malattia“.
Non sempre i sintomi di infezione sono chiaramente visibili e i soggetti possono essere definiti “asintomatici” (es. periodo di incubazione/latenza).
Talvolta, i soggetti possono sviluppare una malattia cronica a basso grado (a seguito di un esordio acuto) e diventare “portatori“.
Per esempio, un’infezione cronica alla cistifellea dovuta alla precedente febbre tifoide, può comportare la continua eliminazione del batterio S. thypi tramite le feci (es. Mary Mallon).

Periodo d’incubazione

Il periodo di incubazione è definito come il tempo che intercorre tra il primo contatto con il patogeno e la comparsa dei sintomi della malattia associata.
Solitamente i microrganismi si riproducono rapidamente con periodo di incubazione compreso tra i 2 e i 4 giorni.
Tuttavia, quelli che implicano una diffusione ematogena (es. S. thypi) possono richiedere un’incubazione più lunga, fino anche a 3 settimane.
Va specificato che la durata del periodo di incubazione può variare a seconda della dose infettante, dello stato di salute del paziente e in base alla modalità di trasmissione.

Modalità di trasmissione

Numerose infezioni possono essere acquisite per contatto diretto con altri individui, tramite aerosol infetti, contatto con oggetti inanimati, punture di insetto etc. (Figura 2).

Fattori che possono favorire la diffusione di infezioni
Figura 2 – Fattori che possono favorire la diffusione di infezioni. [Fonte: modalità trasmissione infezioni – Bing images]

Respiratoria

Diverse infezioni vengono trasmesse per via respiratoria, proprio tramite l’aerosol di secrezioni respiratorie che vengono inalate da altre persone (Figura 3).
Le particelle più piccole possono restare sospese in aria a lungo, e quelle dal diametro inferiore ai 6 micron possono transitare facilmente tramite i turbinati nasali.
Le secrezioni delle vie respiratorie possono infettare altri individui tramite contatti diretti mani-naso, mani-bocca etc.

Trasmissione respiratoria
Figura 3 – Trasmissione respiratoria. [Fonte: trasmissione_corona_virus.jpg (785×360) (qualenergia.it)]

Salivare

Alcune infezioni molte note, come quella da Herpes simplex o la mononucleosi, possono essere trasmesse tramite saliva infetta.
Il contatto diretto con la congiuntiva o con la mucosa nasale, ne provoca la rapida diffusione all’interno del corpo.
Il rischio di contrarre queste infezioni può essere ridotto tramite l’impiego di corrette prassi igieniche, come la sanificazione delle mani.

Oro-fecale

La diffusione di queste infezioni può essere dovuta ad un contatto diretto (es. dita), oppure tramite l’ingestione di acqua o alimenti contaminati da feci infette (Figura 4).
La maggior parte degli agenti eziologici si moltiplica a livello dell’orofaringe per poi determinare la comparsa di disturbi intestinali/gastrici.
I principali responsabili sono gli enterobatteri, accompagnati dagli enterovirus.
Anche in questo caso, il rischio di contrarre queste infezioni può essere gestito e ridotto tramite l’utilizzo delle corrette prassi igieniche.

Ematica

La trasmissione ematica interessa generalmente insetti vettori dentro i quali il microrganismo si replica, prima di poter infettare l’uomo.
La zanzara notoriamente rappresenta il vettore per eccellenza della malaria.
Inoltre, la diffusione di queste infezioni è cresciuta in relazione all’utilizzo di trasfusioni e di droghe assunte tramite iniezioni endovenose.
Tra le infezioni ematiche più note vi sono l’HIV, l’epatite B e C.

Sessuale

Vi sono numerose infezioni trasmissibili tramite i genitali durante i rapporti sessuali, la cui diffusione può avvenire tra partner sessuali, oppure tra madre e figlio al momento della nascita. Sono spesso associate a numerosi portatori sani e alla recidiva di patogeni quali Chlamydia trachomatis, Neisseria gonorrhoae, citomegalovirus e Herpes simplex.

Congiuntivale

Le infezioni congiuntivali possono essere trasmesse tramite contatto diretto, tramite strumenti oftalmologici, oppure tramite contatto con fomiti come asciugamani, salviette, trucchi, etc.
Gli agenti eziologici principali sono gli Adenovirus, Haemophilus e Chlamydia.

Zoonotica

Sono infezioni trasmesse da animali che rappresentano il serbatoio primario d’infezione. Alcune di queste zoonosi sono contratte direttamente dal morso degli animali (es. rabbia), o trasmesse da vettori come zecche e zanzare. La maggior parte di queste si esaurisce all’essere umano, tuttavia, alcune diventano trasmissibili da persona a persona se consolidate all’interno della popolazione (es. peste con serbatoio naturale nei roditori).

Verticale

Si tratta di infezioni in cui il microrganismo diffonde dalla madre al figlio varcando la barriera placentare, oppure tramite il passaggio nel canale del parto.
I principali responsabili sono C. trachomatis, N. gonorrhoae e gli streptococchi del gruppo B.

Definizioni epidemiologiche

Per valutare e conoscere le epidemie servono alcune definizioni epidemiologiche specifiche:

  • infettività: misura della frequenza con cui il patogeno viene trasmesso dal soggetto portatore a quello sensibile
  • indice di malattia: numero persone malate/numero di persone infettate
  • virulenza: numero di casi gravi-mortali/numero di casi di malattia
  • incidenza: numero di nuovi casi in un certo periodo di tempo
  • prevalenza: numero totale di casi esistenti in una popolazione a rischio in un determinato momento

Vaccinazioni

L’immunizzazione (Figura 5) è il metodo con cui si fornisce efficacemente protezione contro le malattie epidemiche.
Questa può essere attiva, con stimolazione diretta delle nostre difese immunitarie (vaccinoprofilassi), oppure passiva, tramite la somministrazione di plasma con anticorpi preformati ottenuti da esseri umani o da animali immunizzati (o entrambi).
Esistono vaccini a base di virus vivi-attenutati, che stimolano un’ottima risposta umorale ed estremamente duratura nel tempo, e vaccini a base di microrganismi morti/disattivati che inducono immunogenicità pur senza infettività. Questi ultimi di norma richiedono più somministrazioni per via parenterale, ma possono essere somministrati anche a soggetti più fragili e donne in gravidanza.

Diverse tipologie di immunità
Figura 5 – Diverse tipologie di immunità. [Fonte: Grafico+immunita.jpg (1600×1048) (bp.blogspot.com)]

Fonti

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Giulia Baldi

Biologa A iscritta all'albo professionale. Laureata in Scienze Biologiche e in Biologia Agro-Ambientale con tirocini in ambito clinico (laboratorio di microbiologia e virologia) e ambientale (laboratorio di ricerca in interazioni pianti-ambiente). Master di II livello in Sicurezza Alimentare e Sistemi di Gestione.

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