Malattie Post Raccolta delle Mele: Mele Sicure o Contaminate?

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By Roberto Romeo

La qualità delle mele inizia dalla difesa in campo. È fondamentale prevenire malattie come marciumi e muffe già prima della raccolta, ma anche affrontare le malattie post raccolta mele con le giuste strategie. L’uso corretto dei fitofarmaci, nel rispetto delle normative, garantisce un prodotto sicuro e aiuta la sostenibilità della filiera.

Mele Sicure o Contaminate? Tutto sulle Muffe Post-Raccolta

Le malattie post raccolta delle mele rappresentano una sfida importante per la filiera agroalimentare. Non si tratta solo di muffe o funghi visibili, ma anche di agenti patogeni invisibili che possono compromettere la conservazione, la qualità e la sicurezza alimentare del frutto. In questo articolo esploreremo cause, rischi e strategie di prevenzione.

Dal melo al frutto: basi per prevenire le malattie post raccolta delle mele

Il melo (Malus domestica) predilige climi freddi e suoli non calcarei. Una buona scelta varietale e un corretto apporto di calcio sono fondamentali. Prima di piantare, è bene analizzare il terreno. Per fiorire correttamente, la pianta ha bisogno di un numero minimo di ore fredde (0-14°C).

Raccolta

Il momento della raccolta incide su qualità e conservazione. Si stabilisce con indicatori oggettivi come durezza del frutto e degradazione dell’amido.

Modalità

Si consiglia una raccolta in due fasi per valorizzare il prodotto e ridurre i danni ai frutti seguendo pratiche corrette.

Procedimenti di trasformazione dei prodotti freschi

  • Standard di qualità: Il Regolamento (CE) 1221/08 definisce i parametri commerciali.
  • Standard igienico-sanitari: Fissano i limiti dei residui di agrofarmaci per garantire la salubrità del prodotto.

Pre-refrigerazione

Dopo la raccolta, i frutti vanno raffreddati a 5-6°C il prima possibile per mantenerne la qualità. Tuttavia, il raffreddamento non deve essere troppo rapido, se non richiesto da specifiche esigenze.

Trattamento preliminare e valutazione della qualità

Una prima selezione in base a calibro e maturazione consente di pianificare correttamente conservazione e vendita.

Trattamenti di difesa post-raccolta

Trattamenti mirati, come l’uso del 1-MCP, rallentano la maturazione e prevengono fisiopatie. Devono essere eseguiti nel rispetto delle dosi e dei protocolli.

Conservazione e qualità delle mele: buone pratiche dal campo al punto vendita

Una corretta gestione della fase di conservazione è fondamentale per prevenire le malattie post raccolta delle mele, che spesso si sviluppano a causa di lesioni, umidità elevata e condizioni ambientali non controllate. Trattamenti a base di calcio prima della raccolta aiutano a prevenire difetti. Dopo la raccolta, temperatura e umidità devono restare stabili. Tecnologie come l’Atmosfera Controllata prolungano la qualità del prodotto.

Confezionamento e trasporto refrigerato completano la filiera. L’impiego di materiali adeguati e un corretto accatastamento garantiscono freschezza e sicurezza fino al punto vendita.

Malattie post raccolta delle mele: le principali da conoscere

Ecco le principali malattie post raccolta delle mele che possono compromettere il prodotto durante la conservazione e la vendita:

  • Ticchiolatura
  • Glomerella leaf spot
  • Alternaria e marciumi da conservazione
  • Fumaggine e patina bianca
  • Ramularia mali
  • Patulina

Ticchiolatura del Melo: Come Riconoscerla e Combatterla

La ticchiolatura, causata dal fungo Venturia inaequalis, è una delle malattie più comuni del melo. Si sviluppa con umidità elevata, provocando macchie scure su foglie e frutti, riducendo la qualità e la conservazione delle mele.

Complicazioni dopo la Raccolta

Se trascurata, la ticchiolatura può causare:

  • Perdita del valore commerciale per l’aspetto compromesso dei frutti.
  • Maggiore rischio di marciumi da funghi come Penicillium, Botrytis e Monilinia.
  • Scarsa conservazione per disidratazione precoce.
  • Ostacoli all’export verso mercati che richiedono frutti visivamente perfetti.
  • Costi più alti per la selezione e l’imballaggio, a causa dello scarto.

Prevenzione e Difesa

La prevenzione è fondamentale e include:

  • Trattamenti mirati prima delle piogge per proteggere la vegetazione giovane.
  • Monitoraggio meteo per pianificare gli interventi.
  • Attenzione speciale a varietà sensibili come Golden Delicious, Gala e Morgenduft.

Nel rispetto dell’ambiente, si preferiscono interventi preventivi e mirati, riducendo i trattamenti estivi.

Prodotti Consigliati

  • Rame: da usare su pianta asciutta, mai in fioritura su varietà sensibili; limite annuo 6 kg/ha.
  • Zolfo: efficace con temperature tra 5°C e 25°C, adatto a varietà tolleranti.
  • Polisolfuro di calcio: funziona su foglia bagnata, utile nella fase iniziale della malattia.
  • Bicarbonato di potassio: buono su pianta asciutta, potenziato se miscelato con zolfo.
Frutto attaccato dalla ticchiolatura
Figura 1 – Frutto attaccato dalla ticchiolatura [Fonte: https://farmagricolaweb.com/it/approfondimenti/articolo/21-ticchiolatura-cos-e-e-come-prevenire-questa-malattia-delle-piante.html , UTORE: Farmagricolaweb]

Glomerella Leaf Spot (GLS) del Melo: Una nuova infezione post raccolta da affrontare

Negli ultimi anni, in Val d’Adige, i casi di Glomerella Leaf Spot (GLS) sono aumentati, colpendo varietà come Gala e Pink Lady. Dal 2020, questa malattia, difficile da contenere, ha destato serie preoccupazioni tra i produttori di mele.
Il patogeno responsabile è stato identificato dai ricercatori del Centro di Sperimentazione Laimburg: si tratta di funghi del genere Colletotrichum, che comprende quasi 200 specie.

Conseguenze di GLS in post-raccolta

GLS non solo danneggia le foglie durante la stagione, ma si manifesta anche dopo la raccolta causando:

  • Danni sui frutti (Glomerella rot): appaiono macchie scure, depresse e a rapida espansione, con tessuti molli e marci, e spesso compaiono anche le strutture nere del fungo (acervuli).
  • Perdita della qualità commerciale: i frutti diventano visivamente difettosi e molli, risultando invendibili sui mercati più esigenti.
  • Accelerazione del deterioramento: le infezioni latenti favoriscono il rapido peggioramento dei frutti durante la conservazione.
  • Aumento dei costi: i frutti colpiti richiedono selezione separata, aumentando i costi logistici dei magazzini.
  • Diffusione in magazzino: in ambienti umidi e non troppo freddi, il fungo può propagarsi tra i frutti immagazzinati, aggravando le perdite.
Efficacia dei fungicidi contro Colletotrichum chrysophilum

Studi in laboratorio hanno valutato l’efficacia di diversi fungicidi contro la crescita del patogeno:

  • Fontelis e Polyram DF: inibizione completa a 100 e 10 ppm.
  • Fontelis: all’1 ppm ha inibito l’85% della crescita, ma solo il 28% a 0,1 ppm.
  • Malvin 80 WG e Delan Pro: rispettivamente efficaci all’80% e al 52% a 100 ppm.
  • Geoxe: buona stabilità, mantenendo circa il 60% di inibizione anche a concentrazioni molto basse.
  • Century Pro, Scala, Delan 70 WG e Bellis: efficacia media (40-47%).
  • Sercadis SC e Flint: efficacia limitata (21%).
  • Cantus: scarsa efficacia (7%).
  • Poltiglia Disperss (prodotto biologico): lieve inibizione (11%).
Curva Dose-Risposta

Fontelis ha mostrato la miglior prestazione, inibendo fino al 96% la crescita miceliale, seguito da Polyram DF (43%) e Malvin 80 WG (2%).

Mela attaccata da glomerella leaf spot
Figura 2 – Mela attaccata da glomerella leaf spot [Fonte: https://www.fruitjournal.com/2024/10/08/colletotrichum-chrysophilum-un-identikit/ , Autore: Federica Del Vecchio]

Alternaria e Malattie da Conservazione nelle Mele

Il fungo Alternaria alternata è sempre più diffuso nei meleti, causando marciume post-raccolta soprattutto in alcune zone dell’Alto Adige. Colpisce in particolare le cultivar Pink Lady, con danni variabili anno dopo anno. Le infezioni aumentano nel periodo pre-raccolta e possono compromettere interi raccolti.

Effetti sulla Conservazione delle Mele

Le infezioni da Alternaria possono causare:

  • Marciume nero: lesioni scure e collassamento dei tessuti, partendo da lenticelle o ferite.
  • Infezioni latenti: si attivano in celle frigo umide (0–4 °C).
  • Cal o qualità: frutti invendibili e rischio di contaminazione degli altri.
  • Problemi all’export: severi controlli su micotossine come l’acido tenuazonico.
  • Aumento dei costi: più scarti e trattamenti necessari.
Prodotti Utilizzati contro Alternaria

Anche se non esistono trattamenti specifici, alcuni prodotti aiutano a contenere il fungo:

  • Polisolfuro di calcio: protezione parziale su foglie e frutti.
  • Rame: efficace solo sui frutti, azione limitata.
  • Bicarbonato di potassio: scarsa efficacia contro Alternaria.
  • Argille acide: efficaci sui frutti, ma vanno applicate con cautela per evitare fitotossicità.
Buone Pratiche Agronomiche

Per ridurre la diffusione del fungo, è utile:

  • Limitare l’umidità: ridurre le ore di bagnatura delle piante.
  • Usare irrigazione sottochioma: evita di bagnare foglie e frutti.
  • Gestire bene l’irrigazione sovrachioma: da preferire durante il giorno per favorire l’asciugatura.
Marciume lenticellare su mele di Alternaria Alternata
Figura 3 – Marciume lenticellare su mele di Alternaria Alternata [Fonte: https://rivistafrutticoltura.edagricole.it/difesa/melo-il-marciume-lenticellare-ce-ma-non-si-vede/ , Autore: Sara Vitali]

Fumaggine e Patina Bianca nelle Mele: Come Riconoscerle e Gestirle

La presenza di fumaggine e patina bianca sulla buccia delle mele, spesso visibile in post-raccolta, è legata allo sviluppo di funghi epifiti come Capnodium spp. e Cladosporium spp.. Questi si nutrono della melata rilasciata da insetti come afidi, cocciniglie o psille, specie in ambienti umidi e pianeggianti.

Effetti della Fumaggine sulla Qualità Commerciale
  • Macchie scure sulla buccia, antiestetiche ma non pericolose.
  • Problemi di mercato, soprattutto per l’export o le filiere premium.
  • Maggiore costo di lavorazione, per rimuovere la patina tramite lavaggi e spazzolatura.
  • Percezione negativa del prodotto, anche se la polpa resta integra.

La fumaggine si accentua in frutteti umidi, poco trattati o fertilizzati con letami estivi. La prevenzione si basa su potature, diradamenti meccanici e trattamenti con zolfo o polisolfuro di calcio.

Patina Bianca da Tilletiopsis spp.: Un Problema Emergente

In primavera, lunghe bagnature favoriscono Tilletiopsis spp., che colpisce varietà come Gala, Fuji, Cripps Pink, Golden e Granny

Smith. Il fungo genera una patina bianca riconoscibile anche dall’odore e deteriora lentamente la buccia e la polpa esterna.

Effetti del Degrado da Tilletiopsis spp.

  • Macchie biancastre e disidratazione del frutto.
  • Marciumi secondari e ammorbidimento precoce.
  • Maturazione accelerata e minore shelf-life.
  • Perdita di prodotto e aumento dei costi.
  • Scarsa efficacia dei trattamenti post-raccolta sul fungo, che resiste anche al freddo.

Le mele con buccia liscia e cerosa sono più esposte, soprattutto se danneggiate o conservate a lungo in ambienti umidi.

Ramularia mali: Il Fungo che Danneggia le Mele Golden Delicious

Il fungo Ramularia mali colpisce soprattutto le mele Golden Delicious durante la conservazione in cella frigorifera. Dopo settimane in atmosfera controllata, compaiono macchie lenticolari marroni sulla buccia. Pur non penetrando nella polpa, rovina l’aspetto dei frutti e ne limita la vendibilità, con perdite superiori al 50% in zone come l’Alto Adige.

Studi genetici hanno confermato che Ramularia mali attacca solo la superficie delle mele, senza causare marciumi interni, ma generando danni estetici rilevanti.

Conseguenze Post Raccolta

  • Defogliazione precoce, con minore fotosintesi e nutrimento.
  • Scottature solari per esposizione diretta dei frutti.
  • Frutti più piccoli e fragili, meno adatti alla conservazione.
  • Buccia opaca e ruvida, poco gradita dai mercati esigenti.

Come Difendersi da Ramularia mali

1. Trattamenti a Base di Rame

Utilizza Manamid o Curame in pre-fioritura per rinforzare la pianta e prevenire l’infezione.

2. Strategia Integrata

Abbina i trattamenti rameici a un fungicida microbiologico come Boni Protect, da applicare circa 10 giorni prima della raccolta per una protezione efficace e senza residui.

Mela attaccata da ramularia mali
Figura 5 – Mela attaccata da ramularia mali [ Fonte: https://quaderniagricoltura.regione.piemonte.it/articoli/analisi-e-ricerche/9-articolo-secondario-4.html , Autore: Giannetto Gianetti, Elena Ortalda, Silvio Grosso]

Malattie post raccolta delle mele: patulina e strategie di difesa

Cos’è la Patulina e perché è pericolosa?

Penicillium expansum è uno dei principali responsabili delle malattie post raccolta delle mele, causando marciumi e producendo patulina, una micotossina pericolosa per la salute umana. Può danneggiare sistema nervoso, immunitario e DNA. L’UE ne limita fortemente la presenza negli alimenti, specie per l’infanzia.

Quando si sviluppa la contaminazione?

Il fungo entra nei frutti attraverso ferite dovute a:

  • urti o danni meccanici,
  • punture di insetti,
  • tagli nella buccia.

All’interno, colonizza il frutto e produce patulina nel tessuto marcio.

Perché è un problema serio anche per l’industria?

La patulina può finire nei prodotti trasformati (succo, purea, sidro) anche da pochi frutti contaminati, poiché resiste ai comuni trattamenti industriali. Ciò compromette la sicurezza dell’intero lotto.

Impatti economici e reputazionali

Contaminazioni comportano ritiri dal mercato, perdite economiche, danni d’immagine e rischio di sanzioni.

Come prevenire il marciume da Penicillium expansum

In Italia: niente fungicidi post-raccolta

La normativa italiana vieta fungicidi dopo la raccolta: la difesa va quindi impostata in fase di coltivazione. La difesa va quindi impostata in fase di coltivazione, per ridurre drasticamente l’insorgenza delle malattie post raccolta delle mele.

Le strategie vincenti in pre-raccolta

Per ridurre i rischi è importante:
  • applicare fungicidi in campo seguendo i tempi di sicurezza,
  • monitorare la presenza di resistenze,
  • scegliere varietà tolleranti e gestire correttamente il frutteto.

Buone pratiche in conservazione

In post-raccolta è essenziale:
  • scartare i frutti danneggiati,
  • igienizzare ambienti e contenitori,
  • controllare temperatura e umidità nelle celle frigorifere.
Una tra le più importanti  Infezioni post raccolta delle mele che mette in pericolo anche la salute umana è data dalla contaminazione del frutto con Penicillium Expansum
Figura 6 – Una tra le più importanti Infezioni post raccolta delle mele che mette in pericolo anche la salute umana è data dalla contaminazione del frutto con Penicillium Expansum [ Fonte: http://www.frudistor.de/index.php?dis=219-Penicillium%20rot&lang=IT , Autore: Frudistore]

Caso studio: La patulina nei succhi di frutta: un pericolo invisibile

Perché la patulina è pericolosa?

La patulina è nota per i suoi effetti tossici sull’organismo umano: studi scientifici l’hanno collegata a danni genetici, al sistema immunitario e al sistema nervoso. Per questo motivo, l’Unione Europea ha fissato dei limiti molto precisi per la sua presenza nei prodotti alimentari:

  • 50 µg/kg nei succhi di frutta,
  • 25 µg/kg negli alimenti solidi a base di mela,
  • 10 µg/kg nei prodotti per la prima infanzia.

Cosa mostrano le analisi?

I ricercatori hanno analizzato diversi campioni di succhi di mela e pera, trovando livelli molto variabili di patulina. Alcuni succhi industriali rientravano nei limiti di legge, ma diversi prodotti artigianali o non pastorizzati li superavano anche di oltre il doppio.

Per identificare la patulina, gli esperti usano tecniche sofisticate come l’HPLC (cromatografia liquida ad alta prestazione), che permette di rilevare anche quantità molto piccole (fino a 5 µg/kg).

Come si può prevenire?

La contaminazione da patulina inizia già nel frutteto o durante lo stoccaggio. Se le mele vengono ferite, conservate male o non selezionate correttamente prima della lavorazione, la muffa può svilupparsi e produrre tossine. Per questo è fondamentale:

  • scartare i frutti marci o danneggiati,
  • mantenere basse le temperature in magazzino,
  • lavorare solo mele sane e integre,
  • sanificare regolarmente attrezzature e impianti.

Perché è importante parlarne?

Comprendere come si sviluppa la patulina e quali fattori la favoriscono aiuta produttori, trasformatori e consumatori a evitare rischi per la salute. Inoltre, garantisce una maggiore qualità e sicurezza dei prodotti a base di mela, come succhi, puree e omogeneizzati. garantisce una maggiore qualità e sicurezza dei prodotti a base di mela, come succhi, puree e omogeneizzati, evitando i rischi legati alle malattie post raccolta delle mele.

Caso studio: Dalla raccolta allo scaffale – Quando le mele si rovinano

Contesto

In Italia, il consumo di mele è tra i più alti in Europa. Tuttavia, il percorso che porta il frutto dalla pianta allo scaffale del supermercato è delicato e può compromettere la qualità se non gestito con attenzione.

Problema

Un’analisi condotta su alcune catene della GDO in Emilia-Romagna ha evidenziato che oltre il 15% delle mele in esposizione presenta segni di deterioramento precoce. I consumatori lamentano ammaccature, marciumi e macchie fungine già visibili al momento dell’acquisto. Le cause principali risalgono a due fasi critiche: il trasporto su gomma e la gestione inadeguata nei punti vendita.

Fase 1: I danni del trasporto su gomma

Durante i trasferimenti dai centri di stoccaggio ai supermercati, le mele subiscono:

  • Urti meccanici dovuti a vibrazioni, curve strette e frenate brusche, soprattutto in tratte extraurbane con asfalto irregolare.
  • Mancanza di isolamento termico nei camion refrigerati non calibrati correttamente, che causa sbalzi di temperatura favorendo la condensazione e lo sviluppo di muffe.
  • Stivaggio scorretto: cassette sovrapposte o non bloccate che causano schiacciamenti e microfratture nei frutti.
Conseguenze

Queste condizioni compromettono la buccia, rendendo le mele vulnerabili a funghi come Penicillium expansum, che può produrre patulina, una tossina dannosa per la salute. Inoltre, frutti danneggiati generano etilene, accelerando la maturazione e il deterioramento dell’intero lotto.

Fase 2: Conservazione inadeguata nei supermercati

Una volta arrivate nei punti vendita, le mele vengono spesso:

  • Esposte a temperatura ambiente, anche per giornate intere, soprattutto nei banchi promozionali.
  • Maneggiate eccessivamente dai clienti, causando lividi e piccole ferite.
  • Mantenute in ambienti umidi o troppo secchi, senza controllo dell’umidità relativa.
Impatto

La conservazione errata riduce la shelf life del prodotto, aumenta gli scarti e influisce sulla percezione di qualità da parte del cliente. Oltre al danno economico per il punto vendita, si genera anche spreco alimentare evitabile.

Soluzioni consigliate

  • Controllo della catena del freddo durante il trasporto, con data loggers per temperatura e umidità.
  • Utilizzo di imballaggi antiurto e sistemi di ancoraggio nelle casse.
  • Formazione del personale nei punti vendita sulla gestione dei prodotti freschi.
  • Rotazione rapida del prodotto ed esposizione in scaffali refrigerati.

Odori di Muffa e Infezioni Post Raccolta delle Mele: Cosa Dicono i Professionisti del Settore?

Per approfondire l’importanza degli odori strani nelle mele e la loro correlazione con la sicurezza alimentare, ho lanciato un sondaggio su LinkedIn rivolto a professionisti del settore agroalimentare e microbiologico. La domanda era semplice, ma significativa: “Hai mai sentito odore di muffa in una mela?”

I Risultati del Sondaggio

Hanno partecipato 128 professionisti, con una composizione demografica eterogenea per località, settore e ruolo aziendale. Ecco le risposte principali:

  • 53% ha dichiarato di non aver mai percepito odore di muffa in una mela.
  • 20% ha sentito odore nel torsolo, suggerendo un possibile deterioramento interno.
  • 16% ha notato odori sospetti sulla buccia.
  • 10% ha riscontrato entrambi i casi, sia esternamente che internamente.

Questi dati indicano che quasi la metà degli intervistati ha avuto almeno una volta un’esperienza diretta con mele dall’odore anomalo, un campanello d’allarme da non sottovalutare.

Chi Ha Risposto?

Il sondaggio ha raggiunto figure con background professionali diversi:

  • Il 36,6% degli intervistati è in una posizione senior nel proprio ambito.
  • Le principali località coinvolte sono Reggio Calabria (11,9%), Milano, Roma e Napoli.
  • Il settore più rappresentato è la fabbricazione di prodotti alimentari e bevande (13,6%), seguito da ristorazione e consulenza aziendale.

Questa varietà di risposte fornisce un’istantanea significativa della percezione del problema tra chi opera nella filiera alimentare.

Infine, il fatto che oltre il 47% dei partecipanti abbia notato odori di muffa in una mela suggerisce una preoccupazione concreta e diffusa. Questi odori, come approfondito in precedenza, possono essere indice di contaminazioni fungine da Penicillium o Alternaria, e potenzialmente della presenza di micotossine.

Questo è il grafico a torta dei risultati ottenuti con il mio sondaggio su LinkedIn riguardo le malattie post raccolta delle mele, che causano la percezione di odori di muffa nei frutti.
Figura 7: Questo è il grafico a torta dei risultati ottenuti con il mio sondaggio su LinkedIn riguardo le malattie post raccolta delle mele, che causano la percezione di odori di muffa nei frutti. Autore: Roberto Romeo.

Conclusioni

Conoscere e prevenire le malattie post raccolta delle mele è essenziale per portare in tavola frutti sani, gustosi e privi di rischi. In definitiva, le malattie che colpiscono le mele dopo la raccolta, come quelle causate da Penicillium expansum, non sono solo un problema per chi le coltiva, ma riguardano anche chi le consuma. Questo fungo, infatti, può far marcire i frutti e produrre sostanze potenzialmente tossiche, come la patulina. Per fortuna, esistono molte strategie per prevenirne la diffusione: dalla raccolta attenta, alla corretta conservazione, fino all’uso di metodi naturali per proteggere i frutti. Il sondaggio che abbiamo analizzato mostra anche quanto le persone siano attente all’aspetto e all’odore delle mele, segno di una crescente sensibilità verso la qualità e la sicurezza del cibo. Conoscere questi rischi e sapere come affrontarli è il primo passo per portare sulla nostra tavola mele sane e sicure.

Fonti

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  • https://rivistafrutticoltura.edagricole.it/post-raccolta/mele-interventi-post-raccolta-qualita/#:~:text=I%20fenomeni%20di%20%E2%80%9Cpatina%20bianca,i%20fenomeni%20pi%C3%B9%20significativi%20rilevati.
  • https://www.manica.com/trattamenti-pre-raccolta-su-melo-senza-residuo/
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Crediti immagini

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